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Quante tasse pagano Musk e Bezos?

I file del Fisco Usa ottenuti da ProPublica rivelano una serie di dati sorprendenti

I ricchi pagano le tasse? Poco, pochissimo, almeno negli Stati Uniti.

È quanto emerge da un dettagliato report di ProPublica, che in un colpo solo ha pubblicato quindici anni di dichiarazioni dei redditi dei venticinque uomini più ricchi del Paese.

E i dati sono sconcertanti: è stato versato in media il 3,4 dei patrimoni. Vediamo più nel dettaglio i risultati dell’indagine.

Ricchi e tasse: i dati pubblicati da ProPublica

ProPublica è riuscita a ottenere dal Fisco americano i file dell’Irs, l’Internal Revenue Service. E li ha pubblicati sul proprio sito, in un’inchiesta dal titolo The Secret IRS Files.

ProPublica non ha rivelato quale sia stata la sua fonte. La Casa Bianca ha immediatamente dichiarato illegale la pubblicazione dei file, mentre Fbi e Internal revenue service (l’Agenzia delle entrate americana) hanno avviato indagini sulla fuga di dati.

Chi è ProPublica

ProPublica è un’associazione senza scopo di lucro, con sede a Manhattan, fondata nel 2007. La redazione si prefigge di fare giornalismo investigativo. Di smascherare cioè, con i propri articoli, gli abusi di potere.

ProPublica è stata la prima testata online a vincere il Premio Pulitzer. È accaduto nel 2010, grazie a un’inchiesta condotta nei giorni successivi all’uragano Katrina, che ha riguardato le scelte drammatiche fatte da medici e infermieri di un ospedale di emergenza allestito nella città di New Orleans.

ProPublica avrebbe poi rivinto il Pulitzer altre tre volte: nel 2011, nel 2016 e nel 2017.

jeff bezos

I Ricchi Usa e le tasse: The Secret IRS Files

L’inchiesta ribalta clamorosamente il luogo comune secondo cui il sistema fiscale statunitense dovrebbe essere un modello di equità, che fa pagare percentualmente di più a chi guadagna somme più elevate.

Basti pensare che nel 2007 e nel 2011 Jeff Bezos (oggi l’uomo più ricco del mondo) non ha versato nemmeno un dollaro allo Stato.

I dati del report

Nel periodo 2014-2018, i venticinque uomini più ricchi d’America hanno visto i loro patrimoni crescere complessivamente di 401 miliardi di dollari, e ne hanno versato 13,6.

Dunque i ricchi pagano le tasse? Pochissimo: appena il 3,4%.

Bezos non è l’unico Paperone a essere riuscito a non sborsare neppure un centesimo. Lo hanno fatto anche Elon Musk e Michael Bloomberg. L’imprenditore e filantropo George Soros ha eluso il fisco addirittura per tre anni consecutivi, dal 2016 al 2018.

ProPublica ha indagato la vita finanziaria di altri big dell’economia a stelle e strisce, come Bill Gates, Rupert Murdoch e Mark Zuckerberg. I dati segnalano redditi e tasse ma anche investimenti, scambi azionari e giungono anche ai guadagni che derivano dalle vincite al gioco d’azzardo.

Il caso Buffet (e non solo)

Il poco lodevole primato dell’uomo capace più di chiunque di eludere il Fisco Usa va al finanziere Warren Buffet. Ed è un paradosso, dal momento che proprio Buffet si è sempre dichiarato favorevole a una maggiore tassazione per i super ricchi.

Forbes indica che il patrimonio di Buffet tra il 2014 e il 2018 è cresciuto di 24,3 miliardi di dollari. Nel medesimo periodo, il multimiliardario ha versato 23,7 milioni di dollari in tasse sul reddito. Ovvero, nemmeno lo 0,1%, del suo patrimonio.

E gli altri super ricchi? Nello stesso quinquennio, Jeff Bezos ha versato lo 0,98% e Michael Bloomberg l’1,3. Vista la situazione complessiva, si è quasi costretti a dare del virtuoso a Elon Musk, che ha sborsato un’aliquota pari al 3,27%.

bloomberg ricchi e tasse

L’inchiesta di Forbes

Il report di ProPublica segue di poco un’inchiesta di Forbes, che ha dimostrato come cinquantacinque tra le maggiori aziende americane (tra cui Nike) non abbia pagato un centesimo di tasse. Ciò è stato reso possibile grazie al Tax cuts act firmato da Donald Trump.

Il fatto è che i miliardari americani hanno a disposizione strategie di elusione fiscale fuori dalla portata delle persone per così dire normali. Parte della loro ricchezza, come i pacchetti azionari e le proprietà immobiliari, non sono considerati come reddito tassabile, finché i beni non sono venduti.

L’americano medio, invece, deve pagare al governo federale una percentuale di tasse che cresce con l’aumentare del reddito. Negli ultimi anni, la famiglia media americana ha guadagnato circa 70mila dollari all’anno, pagando un’aliquota del 14% in tasse federali. L’aliquota più alta, introdotta proprio quest’anno, ammonta al 37% per le coppie con redditi superiori ai 628mila dollari.

I privilegi dei ricchi

La possibilità di eludere le tasse da parte dei ricchi ha portato i venticinque uomini più abbienti d’America, come abbiamo visto, ad aumentare i loro patrimoni di 401 miliardi di dollari complessivi dal 2014 al 2018.

Nello stesso arco di tempo, gli americani medi intorno ai quarant’anni hanno visto crescere il reddito del proprio nucleo famigliare di circa 65mila dollari, al netto delle tasse. E questo in virtù soprattutto dell’aumento del valore delle abitazioni di proprietà.

Però, siccome la maggior parte dei loro guadagni deriva da lavoro dipendente, hanno versato al fisco quasi 62mila dollari in più nell’arco di quel quinquennio. Una cifra più o meno equivalente all’aumento della loro ricchezza.

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