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The Boys: perché guardarla?

Dietro la maschera dei supereroi non c'è solo un'identità segreta.

Se dovessimo dare un titolo all’ultimo decennio di intrattenimento, una buona scelta potrebbe essere “L’era dei supereroi“. Guidati dal successo del Marvel Cinematic Universe, i personaggi in maschera hanno fatto capolino in ogni aspetto della cultura pop, prendendosi un ruolo ancora più rilevante di quanto visto in passato, soprattutto al cinema e in TV. Quando un genere diventa così popolare, è inevitabile che ne nascano riletture di ogni tipo, che lo ripresentino in una luce nuova. Fra queste, spicca anche The Boys, una delle serie di maggior successo di Amazon Prime Video.

The Boys: brutti, sporchi e cattivi

Questo show ci porta in un mondo dove l’esistenza dei supereroi è normale. Il pianeta è popolato da tanti uomini e donne dotati di abilità speciali, ciascuno con un proprio seguito. I più celebri e importanti sono riuniti nel grande gruppo chiamato semplicemente i Sette (che richiama direttamente la Justice League dei fumetti DC). Un mondo apparentemente idilliaco, dove gli eroi combattono ogni giorno in difesa dei cittadini. Ma sotto la maschera c’è qualcosa di più oscuro.

Nell’universo di The Boys, i supereroi sono assolute celebrità e la notorietà, si sa, è difficile da gestire. Di conseguenza tantissimi di questi personaggi cedono alle lusinghe del successo e come le migliori rockstar degli anni ’80 si abbandonano a ogni tipo di vizio. Questi supereroi sono lontanissimi dall’immagine classica senza macchia e senza paura che presentano al pubblico adorante. Sono perversi, violenti e dediti all’uso di sostanze di ogni tipo. E quando mischi droghe e capacità di sparare raggi laser dagli occhi, i risultati possono essere pericolosissimi.

Questi sconsiderati eroi hanno spesso causato danni gravissimi alle persone con il proprio comportamento. Solo l’operato della Vought American, multinazionale che controlla la loro immagine pubblica, riesce a mantenere tutto sotto traccia. A contrastarli, con l’obiettivo di punire i supereroi e portare a galla la verità, ci sono Billy Butcher e i suoi Boys, compresa l’ultima recluta, il timido e insicuro Hughie.

Attraverso i suoi occhi e quelli dell’ingenua Starlight (ultima entrata nei Sette) scopriamo piano piano cosa si nasconde dietro i Super. Un’opera di decostruzione assolutamente caustica che distruggerà ogni nostro preconcetto.

La via della satira

Come detto in apertura, è normale che con la diffusione sempre maggiore di un tipo di narrazione, nascano opere che riflettano su di esse. È successo con l’horror, il western e con gli stessi supereroi in ambito fumettistico. In effetti The Boys nacque proprio così: un’opera a fumetti che parodiasse e al contempo analizzasse il mito del supereroe. Con la diffusione delle maschere anche sullo schermo piccolo e grande, era inevitabile quindi che arrivassero opere di questo tipo.

L’approccio alla decostruzione può essere molto differente. Ci sono lavori che si sono concentrati più sull’aspetto sociale, come Watchmen, o quelli che puntano a offrire qualcosa di nuovo, slegandosi dalla tradizione, come The Umbrella Academy. The Boys sceglie una via diversa, puntando tutto sulla satira aggressiva e violenta, senza limitarsi in nulla. Non si tratta certo di una sorpresa per i lettori di fumetti. Dietro la serie originale si trova Garth Ennis, autore estremamente noto per il suo stile esagerato e crudo fino all’estremo.

Pur discostandosi in maniera consistente dalla versione cartacea, la serie TV di The Boys non ne abbandona questo spirito. Se possibile anzi, complice un medium ancora più visuale rispetto alle tavole a fumetti, lo show riesce a essere ancora più intenso. Ciononostante è praticamente impossibile staccare gli occhi dallo schermo (e a volte ridere di gusto, seppure con un po’ di senso di colpa).

Tutto è al servizio di una satira acidissima, solo in parte dedicata al mito del supereroe e al suo successo commerciale. The Boys nasconde dietro le sue scene più comiche un attacco ripetuto e profondo alla nostra società nel complesso. Tra violenza sessuale, ipocrisia, avidità e idolatria, questa serie ci mostra attraverso le avventure dei suoi (non)eroi i lati peggiori del nostro mondo.

The Boys va recuperata presto

A rendere questo show davvero eccezionale è anche il contributo del cast. Alcune scelte particolarmente azzeccate riescono davvero a bucare lo schermo, conquistando lo spettatore con interpretazioni eccezionali. Ancora più che i due protagonisti Hughie e Annie, alias Jack Quaid e Erin Moriarty, a reggere la serie sono Billy Butcher e Patriota, incarnati da Karl Urban ed Antony Starr.

La loro rivalità, come capi dei Boys e dei Sette, è il vero collante della serie. Menzione speciale anche a Chace Crawford, per un’interpretazione di Abisso che ha reso il personaggio molto più complesso e stratificato di quanto si potesse sperare.

Per tutti questi motivi (e molti altri che non menzioniamo per ragioni di spoiler) The Boys è una serie che non potete assolutamente perdervi. Uno show che saprà conquistare sia chi ama il genere supereroistico, sia chi non lo sopporta più. E se vi sbrigate, potreste fare in tempo a vedere tutta la prima stagione prima del 4 settembre, quando lo show tornerà su Amazon Prime Video con nuovi episodi. Cosa state aspettando? Correte a vederla (ma fate attenzione se usate la supervelocità!).

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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