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Amazon, patteggiamento da 30 milioni di dollari per la privacy negli USA

Amazon avrebbe accettato di pagare più di 30 milioni di dollari per risolvere due cause legali negli USA, avviate dalla Federal Trade Commission per violazioni della privacy, secondo quanto riporta la stampa americana. L’azienda dice di non aver commesso illeciti, ma di volersi lasciare la questione alle spalle.

Amazon patteggia per $30 milioni per la privacy negli USA

Una delle cause riguarderebbe l’uso improprio dei dati personali dei bambini che hanno interagito con l’assistente vocale Alexa. La Ftc ha sostenuto che Amazon non avrebbe eliminato le registrazioni vocali dei minori, comprese quelle relative alla loro posizione, infrangendo le leggi sulla privacy online dei bambini. Per questo motivo, Amazon dovrebbe versare una multa di 25 milioni di dollari.

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L’altra causa coinvolge la società Ring, controllata da Amazon, che produce videocamere intelligenti per la sicurezza domestica. La Ftc ha accusato Amazon di aver permesso ai suoi dipendenti e collaboratori di accedere ai video dei clienti registrati dall’applicazione Ring, e di non aver adottato misure adeguate per prevenire gli attacchi informatici.

Amazon
Amazon.com logo on the modern building facade. Editorial 3D

Inoltre, la Ftc ha affermato che Amazon avrebbe utilizzato le informazioni private degli utenti per migliorare i propri algoritmi senza il loro consenso. Per queste violazioni, Amazon dovrà pagare una sanzione di 5,8 milioni di dollari.

Come parte dell’accordo proposto, Ring dovrà cancellare tutti i video e i dati dei clienti relativi al riconoscimento facciale, chiamati “face embeddings”, ottenuti prima del 2018. Dovrà anche eliminare qualsiasi prodotto derivato da tali video. Inoltre, l’azienda dovrà cancellare gli account inattivi dei minori su Alexa.

Emma Daniels, portavoce di Amazon, spiega in un comunicato: “Sebbene non siamo d’accordo con le affermazioni della Ftc riguardo ad Alexa e Ring, e neghiamo di aver violato la legge, questi accordi ci permettono di lasciare alle spalle queste questioni“.

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Source
Corriere Comunicazioni

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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