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Dentro la Canzone: Tango di Tananai è la prima vera ballad degli anni ’20

"Come si salva un amore se è così distante?"

Sanremo ci ha ormai abituato a tutto. Nel corso di 72 edizioni abbiamo visto esplodere talenti di tramonti e nord-est e passare meteore come passerebbero fiumi (di parole). Abbiamo assistito al dramma di chi da quel palco ci ha detto Ciao amore, ciao per la prima e ultima volta. E poi abbiamo visto carriere passare a tutta velocità, in modo assolutamente spericolato come certe vite che ci hanno ricordato come le classifiche, tutto sommato, contano davvero poco. E poi ci sono le favole belle, come quella di Tananai, che con la sua Tango, di cui oggi andremo a sviscerare il significato, ci racconta in modo meraviglioso favole brutte.

La favola di Tananai

Quando si presenta tra i big di Sanremo 2022, Tananai è praticamente sconosciuto. È lì perchè Amadeus ha avuto l’intelligenza di capire che per svecchiare il Festival bisogna riequilibrare l’età dei cantanti in gara, e quindi butta dentro i tre finalisti di Sanremo Giovani 2021. La competizione dei giovani si tiene a dicembre e se la porta a casa Yuman, che con una vocalità fuori dal comune si prende il primo posto lasciando Tananai e Matteo Romano la lotta per il secondo. Poco importa però: tutti e tre finiscono nella rosa dei big del festival di febbraio.

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Per la verità l’intuizione di lanciare tra i big i vincitori di Sanremo Giovani sarebbe di Claudio Baglioni, che per il suo secondo Sanremo annuncia, tra lo scetticismo dei dinosauri, la nuova formula. Inizialmente la novità non viene troppo apprezzata dai tradizionalisti: “che i giovani si facciano la loro gavetta”, sostiene qualcuno. Fatto sta che Baglioni, uno che di solito risponde con le canzoni e non con le conferenze stampa, si prenderà la sua rivincita. Sì perché sul palco di Sanremo 2019, direttamente da Sanremo Giovani 2018, si presenta Mahmood, che quel Sanremo lo vince con Soldi. Ma questa è un’altra storia per un’altra volta. Ora torniamo da Tananai.

Il Tananai che si presenta a Sanremo 2022 si mostra impacciato ma sicuramente esuberante. Poca tecnica vocale e fare molto indeciso. La canzone si chiama Sesso Occasionale, che in classifica finale riesce a piazzarsi sotto persino ad Ana Mena, che nella serata cover era riuscita nell’impresa di trucidare Jimmy Fontana e Alan Sorrenti nello stesso medley. Duplice omicidio artistico a voce armata. Insomma alla fine della settimana sanremese Tananai è ultimo (ma Ultimo non è Tananai).

Tuttavia il cantante, come già accaduto per altri prima di lui, si prende la sua rivincita in classifica ascolti. Poco prima dell’estate la sua Baby Goddamn, che era stata pubblicata l’anno prima, esplode senza un reale motivo. È il sintomo di qualcosa di grande che sta per accadere e, a differenza di Vasco, non ci sarà da attendere troppo.

A Sanremo 2023 Amadeus lo richiama e lui, memore del disastro dell’anno precedente, è pronto a non commettere nuovamente gli stessi errori. Questa volta la canzone si chiama Tango, un brano struggente dal significato molto profondo, con il quale Tananai sfiora il podio. Ma le classifiche, ancora una volta, contano poco: Alberto (perchè questo è il suo vero nome) ha letteralmente sciolto il cuore degli italiani.

Il significato di Tango di Tananai

A discapito del titolo, Tango non è una canzone da ballare. Non in senso festaiolo almeno. La struttura però è quella tipica della ballad. Anzi, potremmo dire che Tango è la prima vera ballad italiana degli anni ’20, un periodo storico caratterizzato dalla velocità, dai beat frenetici e dai ritornelli tagliati a misura per i video TikTok. Insomma è una canzone d’altri tempi, elegante e sontuosa, che però racconta la tragica contemporaneità.

Sullo sfondo c’è la guerra in Ucraina che stravolge la vita di due giovani amanti. Lui si chiama Maxime, lei Olga. Sono due ragazzi ucraini di circa 35 anni. Olga è scappata in Italia insieme a Liza, la loro figlia, mentre Maxime è dovuto rimanere in Ucraina per combattere l’invasione russa. Aiutati dalla tecnologia, i due si scambiano messaggi, foto e video. Cercano di combattere la solitudine e provano a farsi forza a vicenda.

Quando Tananai scopre la loro storia ha già cominciato a scrivere il testo di quella che diventerà Tango. Tuttavia l’immagine di Olga, Liza e Maxime lo travolge. Decide che il pezzo parlerà di loro, della loro separazione forzata e della loro voglia di tornare a riabbracciarsi. Ma soprattutto parlerà della forza dei sentimenti che, anche a distanza, sono in grado di infondere coraggio e forza a lei in un paese straniero e a lui che ogni giorno rischia la vita.

In un’intervista per Sky Tg24 Tananai ha dichiarato:

“Tango non è una canzone sulla guerra, ma sull’amore e sulla sua potenza. Il testo racconta la storia di Olga, Maxim e Liza. Ho capito che è importante raccontare le vite semplici delle persone, anche quando accadono eventi brutti come una guerra“.

Tango di Tananai – Dentro al Testo

Non c’è un amore senza una ragazza che pianga
Non c’è più telepatia
È un’ora che ti aspetto
Non volevo dirtelo al telefono
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Era bello finché ha bussato la police

Il brano comincia col racconto dei due innamorati a distanza. I due ormai vivono vite diverse e, nonostante la tecnologia, non è facile tenersi in contatto. Lui è sul fronte, e parlare al telefono non è sempre facile né sicuro, come non è facile dirsele certe cose al telefono.

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Come in una sorta di flashback, Tananai ci racconta di quando i due erano felici insieme, ascoltando i Police, prima dell’invasione russa che ha stravolto la loro vita.

Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta
Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta

La situazione è difficile, al punto che lui preferirebbe addirittura non averla mai conosciuta, per risparmiare a lei il dolore della separazione forzata.

Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco
Ma chissà perché Dio
Ci pesta come un tango
E ci fa dire
Amore

È tempo di salutarsi nuovamente, il tempo della telefonata è finito. I due si giurano amore incondizionato, ribadendo l’assurdità della situazione: due che si amano costretti a stare divisi. E non c’è nessuno che possa cambiare questa situazione.

Tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così
Davanti a te in ginocchio
Sotto la scritta al neon di un sexy shop

Qui Tananai è bravissimo a farci vedere la scena: lui parla con lei al telefono, ne sente e riconosce la voce, ma intorno ci sono solo macerie e palazzi in fiamme. “Noi non siamo come loro”, dice la canzone, che sembra ripudiare la guerra in ogni sua forma. Uno scenario così disastroso e disastrato che al confronto persino stare insieme dinnanzi ad uno squallido sexy shop suona come un qualcosa di romantico.

Se amarsi dura più di un giorno
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì

Il finale di ritornello si riferisce probabilmente alla separazione fisica dei due. Lui la convince a scappare via in Italia, con la promessa di un presto ritorno. L’ultimo ritornello invece ribadisce che “non è mai lunedì”. La loro riconciliazione è rimandata più volte, e probabilmente lo sarà fino alla fine del conflitto.

Come si salva un amore se è così distante?
È finita la poesia
È un anno che mi hai perso
È quel che sono, non volevo esserlo
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Ridevamo di te che mi sparivi nei jeans

Il tempo passa. È trascorso più di un anno dalla loro separazione, e quel lunedì non è mai arrivato. Allora i due cominciano a porsi una domanda cruciale: come si salva un amore in queste condizioni? Forse con la speranza. E allora altri flashback di momenti belli con i Police in sottofondo. Anche in questa strofa Tananai non manca di criticare il conflitto bellico, ribadendo che il protagonista avrebbe fatto volentieri a meno di imbracciare le armi (“ciò che sono non volevo esserlo”).

La storia e il significato del video di Tango di Tananai

Se la canzone di per sé è struggente, il video ufficiale lo è ancora di più. I due ragazzi che vediamo sono infatti i veri Olga e Maxime. Venuto a conoscenza della storia, Tananai si è messo in contatto con la ragazza che, ascoltata la canzone, ha acconsentito a mettere a disposizione i vari filmati girati col cellulare dalla coppia.

Il video si apre con la dedica: “A Olga, Liza e Maxime”. Dopodichè vediamo i momenti felici della coppia, prima dello scoppio del conflitto. Poi l’inevitabile separazione. Loro due che si abbracciano e che si dicono addio, con lui già in divisa militare. E poi ancora la fuga in Italia e le loro vite separate, raccontate attraverso video girati col cellulare che, lo ribadiamo, rappresentano la realtà. Questa non è un’opera sceneggiata, ma una storia drammatica raccontata dall’incredibile espressività vocale di Tananai e dai veri protagonisti della vicenda.

Si, lo ribadiamo, questa di Tananai è la prima vera ballad degli anni ’20. E a dimostrarlo è l’impatto che questa canzone sta avendo sulla vita delle persone.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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