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Tiscali: passato, presente e futuro dell’operatore italiano

Ripercorriamo la storia dell'azienda, la nascita del campus e i servizi offerti dall'azienda di telecomunicazioni nata a Cagliari

Offrire a tutti uguale e libero accesso alla vita digitale. 

Questa è la missione di Tiscali, l’azienda di telecomunicazioni nata a Cagliari nel 1998 grazie all’iniziativa di Renato Soru. All’inizio era una piccola realtà, un’impresa locale fondata subito dopo la deregolamentazione del mercato telefonico italiano. Oggi è uno dei grandi player del settore, prevede offerte sia nel campo della telefonia fissa che in quella mobile, ha un campus tutto suo a Sa Illetta – appena fuori Cagliari – e vanta un fatturato di decine di milioni di euro. 

Ma come siamo arrivati a tutto questo? Come si passa dall’essere una piccola azienda al guadagnarsi un posto tra i grandi delle telecomunicazioni?

La storia di Tiscali

Tiscali primo logo
Il logo di Tiscali dal 1998 al 2003

Tiscali nasce nel gennaio del 1998 e prende il nome da un sito sardo in cui furono trovati resti di un villaggio nuragico risalente al VI-IV secolo a.C. L’anno successivo l’azienda sconvolge il mercato italiano offrendo l’accesso gratuito ad Internet grazie al servizio Tiscali Free Net. Siamo ancora nell’era del 56K e, fino a quel momento, per accedere ad Internet era necessario un abbonamento annuale di circa 200.000 lire, a cui andava sommato il costo della telefonata. Tiscali elimina il canone annuale, premendo così l’acceleratore sulla diffusione di massa di Internet. 

Lo stesso anno arriva la quotazione sulla Borsa Italiana che consente all’azienda sarda di raccogliere le risorse finanziarie necessarie all’espansione europea. Gli anni 2000 sono quindi dedicati a questo: arrivano le acquisizioni di WorldOnline, gruppo olandese attivo in Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia, Spagna, Regno Unito, Austria e Sud Africa, e quella di Libery Surf, un Internet Service Provider francese. Non mancano poi ulteriori mosse strategiche che consentono all’ormai ex piccola impresa italiana di consolidare la propria posizione anche in Austria, Finlandia e nel Regno Unito. 

Accanto alle numerosi acquisizioni troviamo i servizi. Nel 2001 Tiscali lancia l’ADSL su tutti i mercati serviti, raggiungendo 1,3 milioni di utenti nel giro di 3 anni. 
Poco dopo arriva l’entrata nel mercato mobile. L’accordo con TIM consente alla società sarda di diventare un operatore mobile virtuale.

Nel 2015 assistiamo all’aggregazione industriale con il Gruppo Aria, che permette a Tiscali di acquisire la licenza per il 5G, mentre nel 2018 la società stringe un accordo con Fastweb che prevede la cessione della divisione wireless e la stipula di accordo commerciale che consente alla società di Cagliari di ampliare il mercato indirizzabile dei servizi Fibra da circa 8 milioni di famiglie e aziende a ben 18 milioni.

Nel 2019 il grande ritorno: Renato Soru, che aveva lasciato la guida dell’azienda nel 2004 per diventare Presidente della Regione Sardegna, torna a guidare la sua società in seguito all’accordo con una cordata di imprenditori italiani che ha rilevato le quote dei soci russi entrati nel 2015 con la fusione con Aria. 
Nello stesso anno arrivano la partnership con Open Fiber, che ha permesso all’azienda di offrire ai clienti la fibra fino a 1  Gbps.

Il Campus Tiscali: praticità e arte

Campus Tiscali
Il Campus di Tiscali

C’è un evento importante nella storia di Tiscali che non abbiamo ancora menzionato. 

Nel 2001 divenne evidente la necessità di creare nuovi spazi che si sposassero con la crescita dell’azienda. All’epoca infatti i dipendenti erano divisi in tre sedi diverse: i locali di viale Monastir, a Cagliari, quelli in via Dolcetta e il quartier generale di rappresentanza, che si trovava all’interno della Villa Satta di viale Trento. 

Nasce così il progetto del Campus Tiscali, inaugurato il 19 settembre 2003 e situato a Sa Illetta. 30 ettari costati 30 milioni di euro che includono cinque edifici di granito rosso, bianco e nero, vetrate alternate a feritoie e architetture moderne. Il tutto curato dallo Studio Aldo Rossi Associati che ha cercato di salvaguardare il litorale creando una specie di città-giardino fortemente legata al territorio. 

Tiscali Campus arteQuesta però non è l’unica particolarità. Accanto agli edifici contemporanei, alla divisione pratica degli spazi e, ovviamente alle inevitabili soluzioni hi-tech, troviamo le opere d’arte. Il Campus di Tiscali è una specie di galleria che ospita i lavori di artisti sardi e continentali come Olafur Eliasson, Alberto Garutti, Maria Lai, Michelangelo Pistoletto, Pinuccio Sciola, Grazia Toderi e Costantino Nivola. 

Il senso di tutto questo?  Dimostrare come l’arte contemporanea possa diventare un valore aggiunto all’esperienza lavorativa, migliorando la qualità della vita delle persone che lavorano nel campus, diventando una fonte di ispirazione e nutrendo le loro menti.

Il web a 360°

Quando parliamo di Tiscali tendiamo a pensare unicamente all’ADSL. Insomma, Tiscali è uno degli operatori che valuti quando hai bisogno di stipulare un nuovo contratto o quando decidi di abbandonare il tuo attuale provider. Nella realtà però le cose sono molto più variegate di così. L’azienda sarda ha il web nel sangue e la connettività – sia fissa che mobile – non è l’unico prodotto che ha offerta ai suoi clienti negli oltre 20 anni di attività. 

Certo, non tutti i progetti hanno avuto lo stesso successo. Pensate ad esempio a Indoona, piattaforma di messaggistica nata nel 2009 con il nome di wiPhone e chiusa nel 2007. Oppure a Tiscali TV, lanciata nel 2007 e poi scomparsa nel 2008. 

Open CampusAccanto a queste storie ci sono però storie di successo. Il portale web notizie.tiscali.it registra ogni mese centinaia di migliaia di visitatori mentre Open Campus, il progetto di Tiscali a sostegno dell’innovazione tecnologica e sociale, è diventata oggi una realtà indipendente e consolidata che fornisce corsi di formazione, organizza eventi e offre uno spazio di coworking. 

Tiscali mailAnche il servizio di email continua a sopravvivere nonostante l’elevata concorrenza. Tutt’oggi potete creare una nuova casella di posta con 10 GB di spazio a disposizione e la possibilità di allegare file fino a 2 GB.

Non dimentichiamo Tiscali Pay, che vi aiuta a pagare comodamente bollettini postali usando la carta di credito, o My Website, che vi permette di creare un sito web in pochi minuti. 

Il presente di Tiscali quindi è variegato e sicuramente più complesso di quanto siamo abituati a pensare, ma questo non lo rende complicato. Tutti questi servizi sono facilmente accessibili, intuitivi e, quando a pagamento, abbordabili.

E l’assistenza?

Tiscali Help DeskL’innovazione passa anche dall’assistenza offerta. Niente code telefoniche infinite. Tiscali Help Desk è un servizio di assistenza interamente digitale che risponde via chat alle richieste dei clienti. Attivo dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 21.30,e la domenica dalle 8.30 alle 17.00, Tiscali Help Desk è accessibile tramite l’app gratuita MyTiscali ma anche su WhatsApp e Facebook, così da adattarsi al modo odierno di comunicare. 

Non manca ovviamente la classica assistenza telefonica per chi lo desidera, un servizio dedicato specificatamente ai non udenti e il supporto premium per configurare dispositivi e impianti telefonico. 

Vi segnaliamo inoltre una sezione specifica del sito web di Tiscali che accoglie tutto il materiale informativo: dalle delibere dell’AGCOM agli aggiornamenti sul Modem Libero, dalla guida alla lettura della fattura ai moduli per richieste amministrative.

Il futuro di Tiscali

Abbiamo ripercorso la storia dell’azienda di telecomunicazioni sarda,  abbiamo raccontato i servizi che ha provato ad offrire e quelli che continua ad offrire oggi, abbiamo raccontato del campus e dell’assistenza, ma cosa farà Tiscali in futuro? 

Abbiamo provato a chiederlo a Renato Soru qualche giorno fa, durante una lunga e appassionata intervista in diretta (che potete trovare qui), ma è difficile capire cosa succederà nei prossimi anni. Comprendere su cosa si concentrerà l’azienda nei prossimi mesi è invece più semplice: la partnership con Open Fiber permetterà all’azienda di raggiungere sempre più clienti, portando nelle case la fibra in modalità FTTH, ossia Fiber To The Home. Questo significa dover cablare anche le abitazioni dei clienti perché la particolarità della fibra FTTH è propria questa: avere il cavo in fibra dentro casa per raggiungere velocità fino ad 1 Gbps, cosa non possibile con le fibre FTTC (Fiber To The Cabinet) dove l’ultimo tratto rimane in rame limitando la velocità a 200 Mbps. 

Curiosi di sapere come funziona la fibra FTTH di Tiscali? L’abbiamo provata e non vediamo l’ora di raccontarvi la nostra esperienza, quindi stay tuned!

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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