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VMware verso il 6G, per il futuro dell’automazione

Via alla collaborazione con l’Università tecnica di Dresda e il Telecommunication Networks Group (TKN) dell’Università tecnica di Berlino

VMware annuncia al MWC 2022 il proprio percorso verso il 6G e il futuro dell’automazione. Sfruttando tecnologie cloud, networking e AI, oltre alle collaborazioni con le università tedesche per far avanzare la ricerca, la visione del domani è chiara. Un futuro wireless e umano-centrico, abilitato dalla tecnologia.

VMware verso il 6G, presenta il futuro dell’automazione

L’obiettivo dell’azienda è quello di re-immaginare internet per un futuro in cui l’automazione semplificherà le nostre vite. Come spiega Kaniz Mahdi, vice president of distributed edge di VMware: “Questo continuum evolutivo – ovvero il modo in cui le persone cambiano, la tecnologia si evolve e la società risponde – rappresenta la modalità con cui VMware mira a modellare il suo percorso verso il 6G.: promuovendo tecnologie incentrate sulle esigenze umane, che, ad esempio, migliorino e salvino la vita. Ma soprattutto che consentano agli esseri umani di crescere grazie e con la tecnologia, secondo le modalità che le persone desiderano, e non secondo quelle che la tecnologia impone“.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, collaboreranno con le università tedesche di Dresda e il Telecommunication Networks Group (TKN) dell’Università tecnica di Berlino. Un primo progetto è guidato dal  professor Frank Fitzek dell’Università tecnica di Dresda, il Centre for Tactile Internet with Human-in-the-Loop (CeTI) e il 6G-life hub. Stanno lavorando per consentire l’interazione umana in tempo reale con sistemi cyberfisici. “Abbiamo iniziato il progetto 6G-life per offrire nuovi approcci alla sostenibilità, alla sicurezza, resilienza e latenza. Questa collaborazione ci aiuterà a sviluppare la ricerca in aree come l’Internet tattile nel Cluster of Excellence CeTI, le reti di comunicazione 5G, la comunicazione quantistica e i metodi di intelligenza artificiale.” spiega il professore.

6G in Europa
6G in Europa

Il ruolo della virtualizzazione

Il professor Falko Dressler sta invece lavorando a nuove soluzioni per il futuro del virtual edge computing, del machine learning e del networking. Spiega: “La virtualizzazione a più livelli di un sistema mobile edge introduce la flessibilità al costo potenziale di una maggiore complessità. Il Machine Learning aiuta a superare questa complessità derivante dalla virtualizzazione estrema sul continuum core-to-edge-to-end del dispositivo e schiude nuove frontiere per la ricerca all’avanguardia aprendo la strada al 6G.”

Queste sovvenzioni accademiche nell’ambito dell’automazione vanno di concerto con l’iniziativa Digital Equity Grid Innovation (TETRA) lanciata insieme a IEEE FNI e Mitacs, in Canada. E sono solo alcune delle iniziative a sostegno della ricerca, che proiettano WMware (e tutti noi) verso il futuro.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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