Volkswagen interessata all’acquisto di Europcar

Volkswagen, insieme al fondo britannico Attestor e alla piattaforma di mobilità olandese Pon, aveva presentato a fine settembre un’offerta di acquisto da 2,5 miliardi di euro per la società di noleggio Europcar. Il consorzio “ha ottenuto oggi il via libera” dall’Autorità garante della concorrenza europea per l’offerta di riacquisto di azioni Europcar, secondo un comunicato di Volkswagen.

L’Autorità francese per i mercati finanziari (AMF) ha quindi annunciato di aver fissato la chiusura dell’offerta per il 10 giugno 2022 . L’operazione sembra ben avviata, secondo Volkswagen, che spiega come gli azionisti che detengono il 68% di Europcar che hanno già garantito il loro appoggio. La casa tedesca vorrebbe possedere il 66% del capitale e dei diritti di voto di Europcar. Attestor e Pon avranno rispettivamente il 27% e il 7% delle quote. La holding che li riunisce che prende il nome di Green Mobility è registrata in Lussemburgo.

Europcar difficilmente entrerà nel gruppo Volkswagen dopo l’eventuale acquisizione

Tuttavia, Europcar non dovrebbe entrare a far parte del gruppo Volkswagen, hanno affermato i partner, riservandosi il diritto di esaminare la possibilità di una fusione. La sede di Europcar dovrebbe rimanere a Parigi e il numero dei dipendenti a tempo pieno in Francia dovrebbe essere mantenuto. Questo almeno “per un periodo di dodici mesi dalla data di completamento dell’offerta “, hanno precisato gli acquirenti a settembre.

Per Volkswagen, l’acquisizione segna “il miglior punto di partenza per lanciare una grande piattaforma di mobilità adatta all’evoluzione della domanda dei consumatori”, ha spiegato a fine luglio il CEO del gruppo Herbert Diess .

Il costruttore tedesco vuole affidare ad Europcar la gestione delle flotte auto aziendali e soprattutto il car sharing. Da tempo è considerata una fonte alternativa di introiti per i produttori. Ma la ricetta per ottenere redditività da questa attività, è difficile da trovare. Ma Volkswagen ci crede: “la combinazione con il noleggio è probabilmente l’unico modo per trarre vantaggio dai sistemi di mobilità self-service” spiega Diess.

Alcuni si sono già ritirati da questa nicchia di mercato. BMW e Mercedes, ad esempio, hanno annunciato a inizio maggio la vendita del loro servizio (in perdita) Share Now a Stellantis.

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