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xAI di Elon Musk raccoglie 6 miliardi di dollari per sfidare OpenAI

xAI, la startup di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk appena 10 mesi fa, sta raccogliendo 6 miliardi di dollari in investimenti per competere con il colosso OpenAI. Secondo una fonte vicina all’accordo, l’operazione dovrebbe concludersi nelle prossime settimane, per portare a un lancio sul mercato azionario dal valore di 18 miliardi di dollari, per un quarto delle azioni della compagnia. Fra gli investitori, anche X (ex Twitter), sempre proprietà di Musk, che implementa già l’assistente AI Grok per gli utenti Premium.

xAI sfida OpenAI, l’intelligenza artificiale di Elon Musk raccoglie 6 miliardi di dollari in finanziamenti

L’ambizione dichiarata di xAI è quella di “connettere il mondo digitale e quello fisico”, sfruttando i dati raccolti dalle varie aziende di Musk. Questo significa che nell’intelligenza artificiale della compagnia dovrebbero convergere i dati di Tesla per le auto a guida autonoma, Neuralink per le interfacce cervello-computer, i viaggi spaziali e i dati satellitari di SpaceX, ma anche la piattaforma social X (ex Twitter).

Una quantità enorme di dati, che potrebbe rendere particolarmente efficace l’intelligenza artificiale di X (anche se resta da verificare l’accesso ai dati e la tutela della privacy). Cosa che sta alzando velocemente il prezzo delle azioni. Se, infatti, poche settimane fa xAI stava raccogliendo 3 miliardi di dollari con una valutazione pre-money di 15 miliardi, ora sale a 6 miliardi su una valutazione di 18 miliardi di dollari per il lancio. TechCrunch riporta che una fonte ha detto “abbiamo ricevuto una email che in pratica diceva: Adesso è $6B su $18B, e non lamentatevi perché un sacco di altre persone vogliono entrare”.

Tutti vogliono investire nell’intelligenza artificiale di xAI

TechCrunch riporta che gli investitori sono molti, anche se al momento non vogliono commentare i capitali investiti. Ci sono Sequoia Capital e Future Ventures, il fondo dell’amico di Musk Steve Jurvetson. E poi altri investitori storici di Musk come Valor Equity Partners e Gigafund di Luke Nosek, che in passato ha lavorato con Peter Thiel (co-fondatore di PayPal, che si fuse con la piattaforma di pagamento X.com di Musk). Molti di loro fanno parte della cerchia ristretta del miliardario, e hanno già in passato investito in altre sue società come Tesla e SpaceX.

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Elon Musk, pronto alla valutazione in borsa di xAI
Elon Musk

Fra le aziende di Musk che hanno già iniziato a investire e a usare l’AI della compagnia, c’è X: il social media a cui il miliardario ha cambiato nome. Gli utenti Premium della piattaforma possono utilizzare Grok, l’assistente AI sviluppato con il modello di xAI. Musk ha fatto in modo che la piattaforma, pur avendo perso valore nell’ultimo anno, detenga una partecipazione nella startup di AI che le permetterà di trarre vantaggio dalla crescita di quest’ultima. Crescita che, secondo Musk, arriverà anche perché ha reso il codice sorgente dell’AI open source e disponibile a tutti.

Un’altra azienda che potrà sfruttare l’AI di Grok potrebbe essere Optimus, la compagnia di robot umanoidi di Musk. Già alcuni rivali, come Figure, hanno iniziato a testare l’uso dell’AI (in questo caso, quello di OpenAI) all’interno di robot umanoidi. Musk ha già detto agli analisti che userà i robot nelle fabbriche di Tesla entro la fine dell’anno. E sebbene le tempistiche sembrano ottimistiche (Musk non è nuovo ad annunciare novità per Tesla che arrivano solo anni dopo la data fissata), gli investitori vedono grande potenziale in questa applicazione.

Sfida fra AI (e chi li sviluppa)

Intelligenza artificiale (AI), rappresentazione artistica dell'IA

xAI vuole proporre un’alternativa ad OpenAI, la startup che con il suo chatbot ChatGPT ha battuto ogni record di crescita. Musk, che aveva co-fondato OpenAI nel 2015 per poi lasciarla nel 2018 a causa di divergenze con la dirigenza, in particolare con il co-fondatore e attuale CEO Sam Altman. Musk ha dimostrato le proprie diverse opinioni rendendo open source il codice di xAI. Ma sembra anche evidente che veda un enorme potenziale economico nello sviluppo di questi modelli, sebbene nel 2018 si fosse opposto alla trasformazione di OpenAI da no-profit a compagnia di profitto.

E, almeno per il momento, sembra evidente che diversi investitori vedano lo stesso potenziale. Soprattutto perché, con i dati di Tesla e X, SpaceX e Neuralink, il potenziale sembra enorme. Resta da capire come la startup di Musk riuscirà a sfruttarlo.

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Source
TechCrunch

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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