Alcolock sulle auto, che cos’è e come funziona

L’obbligo dell’alcolock sulle auto, è per i soggetti condannati per guida in stato di ebbrezza: che cosa è e come funziona.

Nel disegno di legge approvato martedì (27 giugno), dal Governo sulla Sicurezza stradale e la delega per la riforma del Codice della Strada, c’è l’alcolock.

Che cosa è l’alcolock

L’alcolock è un dispositivo che blocca l’accensione del veicolo in caso di positività all’alcol test. Soprattutto, serve a evitare che quella persona non provochi incidenti.

Questo è presente nelle normative europee dal 2015, come Alcohol interlock system. Molti Paesi dell’UE già lo usano.

Precisamente il dispositivo impedisce la messa in moto della vettura se il tasso alcolemico è superiore a zero. Ogni volta che ci si siede in macchina, il guidatore dovrà sottoporsi a questa sorta di etilometro mobile, soffiandoci dentro.

Come funziona

Questo strumento sarà collegato alla centralina di accensione del motore impedendo l’avviamento se il livello dell’alcol supera il livello previsto dalla legge. Insomma, si tratta di una misura interessante per impedire di mettersi alla guida in stato di ebrezza.

Secondo il nuovo Codice della Strada, i titolari di patente rilasciata in Italia rispetto ai quali è imposto il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche alla guida potranno condurre, sul territorio nazionale, veicoli a motore delle categorie internazionali M o N solo se su questi mezzi è stato installato a proprie spese il dispositivo alcolock.

La questione compatibilità

Ora passiamo alla questione compatibilità. L’Unione europea prevede che tutte le auto di nuova omologazione, a partire dal 4 luglio 2022 (e di nuova immatricolazione dal 2024), abbiano la compatibilità con i sistemi alcolock. In Italia, dove c’è il parco auto circolante più vecchio d’Europa, quali misure saranno adottate?

Ancora, che cosa accade se la nostra auto non è compatibile e abbiamo l’obbligo di installazione del dispositivo?

Bene, le intenzioni ci sono. La misura aiuterebbe a evitare incidenti in stato di ebbrezza e tutto quel che ne consegue, ma la fattibilità è complicata.

Aggiungiamo che nei Paesi europei spesso portati a esempio, l’alcolock è obbligatorio su camion, mezzi pubblici o furgoni appartenenti a flotte. Insomma, su veicoli fortemente controllati in primis dai proprietari e dai gestori, ma non appartenenti a privati cittadini.

In sostanza tra il dire e fare c’è un bel mare, soprattutto si rischia che la regole rimangano solo su carta.

Negli Stati Uniti, ad esempio, dove nel 2021 l’amministrazione Biden ha proposto una legge che obbliga tutti gli automobilisti a dotarsi di un dispositivo simile, chiedendo alle Case di prevederne la presenza (non solo della compatibilità) entro 3 anni dall’entrata in vigore delle norme.

Quanto costa?

Ricapitoliamo: dal 6 luglio 2022, tutte le autovetture di nuova omologazione devono avere un’interfaccia che permetta l’installazione dell’alcolock. Sulle vecchie auto, invece, sarà chiaramente più complessa.

Sì, ma i costi?

Riprendendo a modello gli Stati Uniti, il costo di installazione in media è compreso tra i 70 e i 150 dollari e un prezzo medio mensile di locazione è compreso tra i 60 e i 90 dollari arrivando così a circa 1.000 dollari all’anno.

Il Belgio batte tutti: si arriva a 3.700 euro l’anno. Mentre, i dispositivi portatili hanno costi più accessibili, parliamo di 100 euro.

Come si stanno attrezzando le Case automotive?

Dal sito ufficiale Mercedes Svizzera si legge: “Per il cosiddetto sistema Alcolock, il controllo integrato del tasso alcolemico, è al momento necessaria soltanto un’interfaccia standardizzata dotata di un adeguato cablaggio. Il dispositivo di controllo in sé non risulta ancora incluso nella nuova direttiva, dal momento che sistemi già celebri e basati sull’analisi del fiato sono ancora relativamente facili da aggirare. Pertanto, l’Alcolock definitivo non è ancora disponibile sul mercato”.

In definitiva, la strada è ancora molto lunga e il pensiero è tra i più nobili.

 

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