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Apple licenzia una dipendente che aveva accusato i superiori di molestie

La Program Manager Ashley Gjøvik è accusata di aver rivelato informazioni confidenziali

Meno di due settimane fa, Ashley Gjøvik aveva denunciato Apple all’ufficio federale americano per il lavoro, lamentando le ripercussioni subite dopo aver parlato delle molestie sul luogo di lavoro. Giovedì 10 settembre Apple licenzia la sua Program Manager, accusandola di aver rivelato informazioni “confidenziali” alla stampa e senza accennare alla questione molestie. Dopo il licenziamento, l’hashtag #AppleToo, che collega Cupertino al movimento Me Too, torna trending su Twitter.

Apple licenzia una dipendente dopo la denuncia per molestie

Ashley Gjøvik è una delle due dipendenti che ha fatto causa all’azienda di Cupertino il mese scorso presso la US National Labor Relations Board. L’accusa è quella di aver subito molestie e intimidazioni da parte dei propri superiori. Questo è il caso più emblematico delle proteste nate nel corso dell’ultimo mese con l’hashtag #AppleToo, raccontando le molestie subite da alcune persone a Cupertino.

In una lettera che spiega il licenziamento di Ashley Gjøvik, Apple accusa la ex Senior Engineering Program Manager di aver svelato “informazioni confidenziali riguardo un prodotto” e di non aver “collaborato” durante il “processo istruttorio”.

Apple Store in New York, USA

Ma la realtà sembra lontana da questa ricostruzione. Gizmodo ha pubblicato estratti delle email scambiate fra Gjøvik e Apple. L’azienda aveva scritto “Stiamo investigando su una questione di Proprietà Intellettuale della quale vorremmo parlare con lei”. La risposta di Gjøvik: “Felice di aiutare”. Ma con una condizione, quella di continuare il dialogo via email “così da tenere tutto per iscritto”.

Dopo un’ora, Apple risponde: “Visto che ha deciso di non partecipare alla discussione, andremo avanti con le informazioni a nostra disposizione e vista la gravità delle accuse la sospendiamo dall’accesso ai Sistemi Apple”. Gjøvik ha reiterato che avrebbe voluto essere d’aiuto ma che avrebbe voluto la conversazione continuasse via email per “documentare” quanto detto. Apple non ha più risposto. Dopo poche ore, ha licenziato Gjøvik.

Gjøvik non avrebbe mai voluto essere licenziata da quella che è “la sua compagnia preferita da quando sono un bambina”. Ma non ha accettato neanche di restare in silenzio riguardo ai problemi sul luogo di lavoro. La situazione continua a evolversi, vi terremo informati.

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Source
Gizmodo

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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