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Meta: stop al riconoscimento facciale su Facebook

Come ci si aspettava, dietro al cambio di nome del gruppo anche importanti novità sostanziali

Il gruppo Facebook ha cambiato nome in Meta giovedì 28 ottobre. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg al Facebook Connect.

E il nostro sospetto era che, visto quanto successo di recente, non fossimo di fronte solo a un (seppur epocale) rebranding. Le fortissime polemiche delle ultime settimane, dalle dichiarazioni di Frances Haugen ai temibili Facebook Papers, avrebbero dovuto portare anche qualche cambio di rotta sostanziale da parte del gruppo di Menlo Park.

Certo, puntare così decisamente sul metaverso è già un chiaro segnale di un mutato interesse. Ma, ci eravamo chiesti in chiusura di un recente articolo, cosa ne sarebbe stato di Facebook? Ossia della principale piattaforma social, con i suoi quasi tre miliardi di iscritti? Quella che, stoicamente, manterrà (lei sola) il nome entrato ormai nell’immaginario collettivo?

Come potranno risolvere, i vertici aziendali, tutti i problemi che assillano Facebook, e che sono emersi proprio con gli ultimi scandali? Problemi, cioè, riguardanti la privacy degli utenti e la gestione (nonché il filtraggio) delle informazioni.

Una risposta, almeno parziale, è arrivata nelle scorse ore: Facebook rinuncerà al riconoscimento facciale. Vediamo cosa si sa, finora, di questa recente notizia.

riconoscimento facciale

Facebook sospende il riconoscimento facciale

In una nota ufficiale del 2 novembre firmata dal vice presidente dell’Intelligenza Artificiale Jerome Pesenti, Meta annuncia che il social Facebook farà a meno del riconoscimento facciale.

Il cambiamento, come si legge all’inizio della comunicazione, avverrà “nelle prossime settimane”. Le prime parole della nota dicono già tutto: “Stiamo chiudendo il sistema di riconoscimento facciale su Facebook. Le persone che hanno aderito non verranno più riconosciute automaticamente nelle foto e nei video e cancelleremo più di un miliardo di modelli di riconoscimento facciale individuali.”

Dal tono delle successive righe emerge la volontà di Meta di restituire credibilità a Facebook. “Questo cambiamento rappresenterà uno dei più grandi cambiamenti nell’uso del riconoscimento facciale nella storia della tecnologia. Più di un terzo degli utenti attivi giornalieri di Facebook ha aderito alla nostra impostazione di riconoscimento facciale ed è in grado di essere riconosciuto. La sua rimozione comporterà l’eliminazione di oltre un miliardo di modelli di riconoscimento facciale individuali.”

L’azienda ricorda poi i casi in cui lo strumento ha una grande utilità, come per aiutare i non vedenti o gli ipovedenti a capire quando qualche loro amico è in un’immagine. O per prevenire le frodi.

I problemi legati al riconoscimento facciale

Ma Meta ammette che “i molti casi specifici in cui il riconoscimento facciale può essere utile devono essere valutati rispetto alle crescenti preoccupazioni sull’uso di questa tecnologia nel suo insieme. Ci sono molte preoccupazioni sul ruolo della tecnologia di riconoscimento facciale nella società e le autorità di regolamentazione devono ancora fornire una serie chiara di regole che ne disciplinino l’uso. In questa continua incertezza, riteniamo che sia appropriato limitarne l’uso.”

riconoscimento facciale

Cosa succederà

Il comunicato ribadisce quindi che con la cessazione dell’uso del riconoscimento facciale “i servizi abilitati verranno rimossi nelle prossime settimane, così come l’impostazione che consente alle persone di aderire al sistema.

La nostra tecnologia non riconoscerà più automaticamente se i volti delle persone appaiono in ricordi, foto o video. Le persone non potranno più attivare il riconoscimento facciale per i tag suggeriti o vedere un tag suggerito con il loro nome nelle foto e nei video in cui potrebbero apparire.”

Meta non è comunque intenzionato ad abbandonare lo strumento. “Ogni nuova tecnologia porta con sé un potenziale sia di beneficio che di preoccupazione e vogliamo trovare il giusto equilibrio. Nel caso del riconoscimento facciale, il suo ruolo a lungo termine nella società deve essere discusso apertamente e tra coloro che ne saranno maggiormente colpiti. Continueremo a impegnarci in quella conversazione e a lavorare con i gruppi della società civile e le autorità di regolamentazione che stanno conducendo questa discussione.”

Addio dunque a un archivio con i dati biometrici di circa un miliardo di utenti, pari a più o meno un terzo degli utilizzatori della piattaforma.

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Il riconoscimento facciale su Facebook

Facebook ha introdotto il riconoscimento facciale nel dicembre del 2010, per accorciare il tempo necessario a taggare le persone nelle foto.

Ma lo strumento continua a essere accompagnato da forti polemiche. È delle scorse settimane, ad esempio, la notizia di un utilizzo non sempre trasparente di Cleraview Ai, da cui va detto che il gruppo Facebook (quando ancora si chiamava così) si è smarcato.

Tuttavia lo stesso Facebook è stato condannato dal tribunale dell’Illinois a risarcire 650 milioni di dollari per violazione di dati biometrici di un milione e mezzo di utenti.

Questa mossa del neonato Meta sembra dunque un’importante presa di distanza da certi atteggiamenti ambigui del recente passato, che hanno gettato ombre sulla reputazione dell’allora Facebook.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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