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Boom di attacchi informatici russi all’Ucraina e ai Paesi Nato

Rispettivamente +250 e +300% di offensive

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Il 24 febbraio sarà una mesta ricorrenza: saremo arrivati a un anno di conflitto tra Russia e Ucraina.

È tempo di bilanci, anche se quanto sia devastante il conflitto (da diversi punti di vista) ce ne rendiamo conto quotidianamente. Conflitto che, lo abbiamo ripetuto fin dai primissimi giorni dell’invasione, è più che mai consumato sul doppio binario, quello reale e quello virtuale.

Hackeraggi incrociati, ban, limitazioni della Rete e diffusione di fake news stanno producendo una vera e propria guerra nella guerra.

Peraltro, anche l’Italia (e non solo, come vedremo) ha subito e sta subendo svariate offensive informatiche riconducibili a cybercriminali russi, come il gruppo Killnet.

Nel 2022 c’è stato un vistoso aumento degli attacchi informatici russi. Come ha testimoniato una ricerca pubblicata nella giornata di giovedì 16 febbraio sul blog di Google. Il cui titolo è “Fog of war: how the Ukraine conflict transformed the cyber threat landscape” (Nebbia di guerra: come il conflitto ucraino ha trasformato il panorama delle minacce informatiche).

hacker 2

Una guerra informatica

A occuparsi del report sugli attacchi hacker è stata Mandiant, società di cybersicurezza recentemente acquisita da Google Cloud.

Come già tristemente noto, “il cyber giocherà un ruolo integrato nei futuri conflitti armati, supportando le forme di guerra tradizionali”.

Gli attacchi informatici russi si sono intensificati dopo lo scoppio della guerra, e confermano il fatto che ogni conflitto, ormai, è anche un conflitto informatico.

I numeri

Gli attacchi informatici russi sono lievitati nel 2022.

Se quelli ai danni dell’Ucraina sono aumentati del 250% rispetto al 2020, si è arrivati addirittura al +300% nei confronti dei Paesi della Nato.

Ma quali obiettivi prediligono gli hacker russi, o comunque ideologicamente vicini a Mosca?

Gli obiettivi degli attacchi

Dal 24 febbraio 2022 gli attacchi informatici russi hanno preso di mira principalmente le infrastrutture del governo e delle istituzioni militari ucraine. Ma non sono mancate le offensive contro le infrastrutture critiche, i servizi pubblici e i media.

La percentuale più cospicua delle azioni criminose è avvenuta nei primi quattro mesi del conflitto.

Le modalità

Come anche nel nostro Paese ci siamo accorti a più riprese, gli hacker russi vanno “verso la specializzazione nell’ecosistema del ransomware, fondendo tattiche e attori e rendendo più difficile l’attribuzione definitiva”.

Una delle offensive più clamorose è stata la campagna di phishing con finte email del servizio Starlink di Elon Musk (che ha dato gratuitamente il servizio alla popolazione ucraina). Oltre al phishing sugli aggiornamenti di programmi Microsoft e sulle email spam dell’Agenzia delle entrate ucraina.

Il rapporto di Google segnala anche l’uso di virus wiper, che cancellano i dati. La Russia, inoltre, ha manipolato la percezione pubblica della guerra e del sostegno internazionale all’Ucraina.

Cambia lo scenario

Il report si sofferma sul fatto che questa massiccia ondata di cyberattacchi “ha innescato un notevole cambiamento nell’ecosistema della criminalità informatica dell’Europa orientale, che probabilmente avrà implicazioni a lungo termine sia per il coordinamento tra i gruppi criminali che per la portata della criminalità informatica in tutto il mondo.”

Nel futuro prossimo, leggiamo nell’articolo del blog di Google, ci saranno attacchi informatici russi sempre più critici contro l’Ucraina e non solo. Perché “si espanderanno sempre più ai partner della Nato”.

Il cyber attacco alla Nato

A tal proposito è recentissimo l’attacco hacker, rivendicato da Killnet, ai siti della Nato, avvenuto lo scorso 12 febbraio.

A inizio mese c’era stato un incontro tra i responsabili della sicurezza informatica inglesi e ucraini. Duplice obiettivo, quello di rinforzare la cybersicurezza e fare fronte comune.

Forse, visto lo stato di emergenza globale in questo senso, occorrerebbero non (o non solo) incontri bilaterali ma tavoli comuni, per mettere in campo ciascuno le proprie forze e competenze, per condividere le informazioni in possesso dei rispettivi governi e per trovare, infine, un fronte comune di difesa contro gli attacchi informatici russi.

Il report ucraino

Sempre all’inizio di febbraio Yurii Shchyhol, capo del Servizio Statale per le Comunicazioni Speciali e la Protezione delle Informazioni ucraino, ha dichiarato che nel corso del 2022 ci sono stati ben 2.194 attacchi informatici russi contro il suo Paese.

Tra questi, 300 hanno mirato il settore sicurezza e difesa, più di 400 i settori commerciale, energetico, finanziario, delle telecomunicazioni e del software e oltre 500 contro le organizzazioni governative.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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