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Attacco hacker all’Italia: chi c’è dietro il gruppo Killnet

Offensiva multipla contro i siti di Senato e Difesa

Nelle scorse ore c’è stato un attacco hacker all’Italia, proveniente dalla Russia. L’offensiva, come vi abbiamo riportato in un altro articolo, ha colpito due importanti siti istituzionali, ovvero quelli del Senato e della Difesa.

Ma non solo: l’attacco multiplo è stato indirizzato anche contro i siti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Automobile Club d’Italia. Inoltre, contro il portale Kompass, l’Istituto di studi avanzati di Lucca e Infomedix. E sarebbe stato fatto un tentativo anche ai danni del sito della manifestazione canora Eurovision.

Tutto è accaduto nel pomeriggio di mercoledì 11 maggio, quando questi siti sono andati in tilt.

Ripercorriamo cosa è accaduto. Dopo di che scopriamo qualcosa in più sul gruppo russo Killnet, che ha rivendicato l’offensiva informatica composita ai danni dell’Italia.

hacker

L’attacco hacker (multiplo) all’Italia

Il poderoso attacco hacker contro l’Italia ha colpito una quantità di siti istituzionali e non, che hanno smesso di funzionare dalle 17.00 alle 20.00 di mercoledì 11 maggio.

Le modalità sono quelle del DDoS (Distributed denial of service). Che manda in tilt i sistemi per mezzo di un’ingente mole di richieste di accesso. Queste, rallentando o bloccando il funzionamento di un sito, lo rendono irraggiungibile. Solitamente sono azioni di disturbo che non producono danni all’infrastruttura informatica presa di mira.

La Polizia postale ha aperto le indagini, e il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) è al lavoro. Così come l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza: “Stiamo lavorando a stretto contatto con le amministrazioni colpite per ripristinare i loro siti web, analizzando il fenomeno, e suggerendo nel contempo le prime idonee contromisure tecniche”.

Intanto il Senato ha fatto sapere che alle 20.00 il portale è tornato raggiungibile.

Tra rivendicazioni e dichiarazioni

L’attacco hacker all’Italia è stato immediatamente rivendicato su Telegram dagli hacker russi del gruppo Killnet. Che in maniera altisonante l’hanno definito “Attacco all’Italia”, aggiungendo: “Potrebbe essere l’inizio della vostra fine”. Il gruppo Killnet ha fatto sapere che la loro azione criminosa ha riguardato anche la Spagna.

Curiosa invece la nota del ministero della Difesa. Che nega ogni rapporto tra i disservizi del sito e l’attacco hacker all’Italia. Leggiamo nel comunicato: “In riferimento alla notizia circolata circa l’impossibilità di raggiungere il sito internet www.difesa.it, lo Stato Maggiore Difesa precisa che la stessa è dovuta ad attività di manutenzione da tempo pianificata, in atto sul sito”.

Un attacco politico?

Una spiegazione che, tuttavia, non ha convinto. A catturare l’attenzione di molti è stato piuttosto il tempismo del gruppo hacker russo, che ha coinciso con la conferenza stampa di Mario Draghi, in visita a Washington. L’attacco hacker all’Italia, paradossalmente, è stato quasi contemporaneo alle parole del nostro premier, che negli Usa ha detto: “La Russia non è più Golia. Non è un avversario invincibile”.

La modalità dell’attacco, e la rivendicazione sui social, farebbero pensare a un avvertimento, e soprattutto alla natura politica dell’offensiva. Ma chi è, e per conto di chi opera, il gruppo Killnet?

Il gruppo Killnet

Chi è il gruppo Killnet, che ha pomposamente rivendicato l’attacco hacker all’Italia?

Si tratta di un collettivo di cybercriminali ritenuto ideologicamente vicino al Cremlino. E pronto ad attaccare chiunque sia critico nei confronti dell’offensiva russa contro l’Ucraina. Come è successo recentemente a danni dei siti del ministero della Difesa e quello delle ferrovie della Romania.

Tra le loro azioni di hackeraggio più recenti a livello internazionale, si segnalano quelle a diversi ospedali britannici, addirittura con la minaccia di bloccare i respiratori ai pazienti ricoverati. È stata una ritorsione, dopo l’arresto – avvenuto proprio in Gran Bretagna – di Ioan Feher, uno dei presunti capi dell’organizzazione.

Gli hacker del gruppo Killnet sono giovanissimi, si presume tutti intorno ai vent’anni, e gestiscono un canale Telegram che vanta addirittura 57.000 iscritti.

Killnet fa capo al collettivo Legion, un insieme di gruppi hacker russi che mirano ad attaccare siti di istituzioni e aziende occidentali.

Le reazioni

Su Twitter la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha scritto: “Nessun danno dall’attacco hacker che ha coinvolto la rete esterna del Senato. Un grazie ai tecnici per l’immediato intervento. Si tratta di episodi gravi, che non vanno sottovalutati. Continueremo a tenere alta la guardia”.

Ma su Facebook Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva e membro del Copasir, è stato meno compassato. Ha scritto Magorno: “Un fatto gravissimo. È necessario reagire subito perché, purtroppo, l’andamento della guerra tra Russia e #Ucraina rischia di andare avanti ancora per molto e un attacco cyber dovrebbe essere riconosciuto come un atto di terrorismo”.

Gli ha fatto eco Maurizio Lupi, di Noi con l’Italia: “Una dichiarazione ostile che non va sottovalutata. Per questo è necessario, ora più che mai, rafforzare la nostra cybersecurity”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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