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Bruce Willis si concede al deepfake: ha venduto i suoi diritti d’immagine a un’agenzia

È la prima star a farlo

È della scorsa primavera la clamorosa notizia del ritiro anticipato dalle scene di Bruce Willis.

Il motivo, reso pubblico dalla sua famiglia, è quello di un’afasia. Che, in sintesi, è dovuta a una lesione delle aree del cervello deputate all’elaborazione della comunicazione. E che quindi, in pratica, compromette la capacità di elaborare o comprendere il linguaggio.

“Con gli straordinari sostenitori di Bruce, come famiglia, volevamo condividere il fatto che il nostro amato Bruce ha avuto problemi di salute e gli è stata recentemente diagnosticata l’afasia, che sta influenzando le sue capacità cognitive. Di conseguenza, e dopo molte riflessione, Bruce si sta allontanando dalla carriera che ha significato così tanto per lui.”

Ma in un certo senso Bruce Willis, grazie al deepfake, potrà continuare a stare sulla scena. Vediamo in che modo.

deepfake

Bruce Willis e il deepfake

La notizia è stata data in anteprima dal Telegraph nella giornata di mercoledì 28 settembre.

Secondo il quotidiano del Regno Unito, Bruce Willis con il deepfake continuerà a essere un protagonista dello schermo.

Certo, va detto che l’ultima parte della carriera dell’attore è stata costellata da partecipazioni a pellicole non destinare a passare alla storia. Al punto che gli organizzatori degli spietati Razzie Awards avevano coniato per lui una categoria speciale, quella della “Peggior interpretazione di Bruce Willis”.

Ma la malattia che ha colpito Willis (e per la quale i Razzie Awards hanno ritirato il premio) ne ha determinato il precoce e inatteso ritiro, a soli 67 anni.

Tuttavia, Bruce Willis con il deepfake avrà una seconda carriera, seppur interamente virtuale.

Ceduti i diritti di immagine

Telegraph riporta che Willis è la prima star hollywoodiana ad aver ceduto i propri diritti d’immagine a una società di deepfake. Più precisamente a Deepcake, che (almeno mentre stiamo redigendo questo articolo) si sta gongolando dell’accordo. E nella home del proprio sito sta mostrando diverse immagini di Bruce Willis che mutano nei volti di altri attori.

Ciò significa che per mezzo del deepfake Bruce Willis avrà un suo gemello digitale. Insomma: le sue fattezze, applicate a controfigure, daranno l’impressione di rivedere l’eroe di Pulp Fiction e Die Hard sullo schermo.

Cos’è il deepfake

Ricordiamo che il deepfake è appunto una tecnica per la sintesi delle immagini basata sull’intelligenza artificiale. Utilizzando video e immagini (facciali e corporee), il deepfake ne crea altre. Che possono essere adoperate con intenti satirici. O anche ricattatori (è il caso del revenge porn), o ad esempio per divulgare fake news.

Deepfake e cinema

Non mancano certo gli utilizzi virtuosi del deepfake, e uno dei più emblematici ambiti di applicazione in questo senso è proprio il cinema.

In un altro articolo vi abbiamo raccontato di come il deepfake stia iniziando a essere preso in considerazione per il doppiaggio dei film. Questo perché, soprattutto in Italia (anche per “colpa” della nostra eccellente tradizione di doppiatori), non abbiamo la virtuosa abitudine di guardare i film in lingua originale con i sottotitoli (senza sarebbe ancor meglio, ma non esageriamo).

Ciò porta inevitabilmente a una mancanza di sintonia tra il labiale di un attore straniero e ciò che il doppiatore italiano sta pronunciando. Il deepfake permetterebbe di rimodellare le labbra dell’attore per rendere i suoi movimenti fedeli alla lingua nella quale si sta guardando la pellicola.

Alcuni esempi di utilizzo del deepfake nel cinema

In diversi film, specie della saga Star Wars, il deepfake ha permesso di “recitare” ad attori scomparsi come Carrie Fisher. Mentre altri, come Mark Hamill, sono stati ringiovaniti.

Non sono mancate le polemiche sull’utilizzo arbitrario delle immagini di persone che evidentemente non hanno potuto dare o negare il proprio consenso.

Problema superato da Bruce Willis, che ha ceduto in piena coscienza i propri diritti d’immagine a una società di deepfake.

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Bruce Willis e il suo “gemello” digitale

L’esordio cinematografico di Bruce Willis in salsa deepfake è in realtà già avvenuto. Lo scorso anno, infatti, l’attore ha girato un simpatico spot pubblicitario per una compagnia telefonica russa. Ma senza essere presente sul set: le sue fattezze, ringiovanite, sono state applicate a uno stuntman.

E Willis ha gradito: “Ho apprezzato la precisione con cui è stata riproposta la mia immagine. È come un mini-film del mio solito genere action-comedy. Una bella occasione per tornare indietro nel tempo. Con l’avvento della moderna tecnologia, anche trovandomi in un altro continente, sono stato in grado di comunicare, lavorare e partecipare alle riprese.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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