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ChatGPT in Italia interessa soprattutto i giovani

Ecco gli esiti di una ricerca pubblicata da Comscore

Cari lettori, eccoci. Scusate, stavamo parlando di politica estera con ChatGPT.

Scherzi a parte, non serve nemmeno ripetercelo: negli ultimi mesi, il chatbot conversazionale ideato da OpenAI, e ormai integrato nel motore di ricerca Bing, è forse l’argomento più chiacchierato in ambito tecnologico. Chiacchierato (nel bene e nel male) ma anche sfruttato, perché sono ormai moltissimi quelli che, per motivi professionali o spinti da pura curiosità, hanno aperto una chat con il chatbot di OpenAI.

Ma, da quel 3 novembre 2022, quando ChatGPT è stato lanciato, a oggi, abbiamo qualche numero sul fenomeno?

Ovvero: quanto si utilizza il chatbot, e quali sono i suoi maggiori fruitori?

chatgpt

ChatGPT in Italia

Ecco che, per quanto riguarda il nostro Paese, la risposta arriva da una ricerca pubblicata sul blog di Comscore nella giornata di martedì 14 marzo.

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I dati del report si riferiscono al mese di gennaio del 2023, quando l’accesso a ChatGPT era ancora libero. Cioè quando, per un numero eccessivo di richieste contemporanee, l’azienda non si è trovata costretta a limitare a un massimo di 50 turni di conversazione al giorno.

E quali sono stati gli esiti?

Un boom di visite

Come era facile immaginare, (anche) in Italia ChatGPT ha fatto il pieno di visite.

Il sito di OpenAI, da cui appunto si può accedere al dialogo virtuale con ChatGPT, da desktop o da dispositivo mobile, ha registrato oltre 1,4 milioni di visitatori unici nel nostro Paese nel solo mese di gennaio 2023.

Per la precisione, 905.000 visitatori unici attraverso mobile e 523.000 da desktop. Questi ultimi, come vuole la natura stessa del device, stanno più tempo sul sito: 11,1 minuti per visitatore al mese contro i 9,7 minuti per visitatore al mese da dispositivi mobili.

Largo ai giovani

E quali sono le fasce anagrafiche maggiormente attratte dalle conversazioni con ChatGPT?

Anche in questo caso, nessuna grossa sorpresa: il sito di ChatGPT in Italia è stato tra i 150 più visitati nel gennaio del 2023 grazie soprattutto a ragazzi e giovani uomini tra i 15 e i 24 anni.

Ma è ancora una curiosità lampo e non strutturata: questa stessa fascia di popolazione, infatti, ha trascorso in media 13,1 minuti al mese sul sito di OpenAI, pochissimo se paragonato ad esempio con le 23 ore mensili trascorse su Tiktok o delle 11 trascorse su YouTube.

I tempi di permanenza sono più simili se confrontati con quelli di Wikipedia (11,2 minuti mensili), o con quelli di testate giornalistiche come Gazzetta Dello Sport e Fanpage.it (rispettivamente 5,1 e 3,5 minuti) oppure OnlyFans (4,2 minuti).

La crescita esponenziale

Questi dati ci dicono che, in Italia, a ChatGPT ci si avvicina ancora con un certo timore reverenziale.

La curiosità è molta, ma la permanenza sul sito mostra che il chatbot viene interrogato soprattutto per soddisfare l’istinto, insomma per scoprire in prima persona le sue potenzialità.

Sono sessioni brevi e non strutturate: non a caso il tempo di permanenza si discosta di poco da quello di Wikipedia, che si usa per cercare notizie su una determinata voce.

Di certo, le visite sono in crescita esponenziale. Basti pensare che OpenAI ha registrato più di un milione di interazioni sui social network nel mese di gennaio 2023. Ovvero una cifra pressoché doppia rispetto a quella di tutto il quarto trimestre del 2022.

Andando più nello specifico, le interazioni per ChatGPT nel gennaio del 2023 sono state 9,2 milioni: + 330% rispetto al quarto trimestre del 2022.

ChatGPT e Bing

Se le premesse sono queste, ChatGPT potrebbe veramente sconvolgere le proporzioni tra i vari motori di ricerca, che per adesso vedono ancora Bing di Microsoft in una posizione nettamente minoritaria rispetto a Google.

Eppure nei giorni scorsi Yusuf Mehdi, vicepresidente della divisione Modern Life, Search and Devices di Microsoft, ha fatto sapere che dall’esordio di Bing Chat, il motore di ricerca di Microsoft ha superato i 100 milioni di utenti attivi giornalieri nel mondo.

L’azienda ha reso noto che, dall’introduzione della funzione chatbot basata sull’intelligenza artificiale, gli utenti di Bing hanno avviato 45 milioni di chat.

E le visite complessive del motore di ricerca sono aumentate addirittura del 600%.

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Verso ChatGPT 4

Nelle scorse ore Microsoft ha ufficializzato che a brevissimo il motore di ricerca Bing integrerà l’ultima versione del chatbot di casa OpenAI, ovvero ChatGPT 4.

Si integrerà la comprensione dei video, e potranno essere fornite risposte immediate in una lingua differente da quella della domanda.

Con buona probabilità, le visite al sito di OpenAI andranno diminuendo e i tempi di interazione con ChatGPT si dilateranno: se ne farà un uso sempre meno “furtivo” e sempre più funzionale a reali esigenze.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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