Coinbase: evitare le sanzioni internazionali con le criptovalute è impossibile

Coinbase ha annunciato di aver bloccato 25 mila conti di criptovalute legati a soggetti o aziende russe. Il totale di conti bloccato non è legato ad una risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Si tratta, infatti, del totale del numero di indirizzi russi bloccati in assoluto dalla piattaforma, considerando anche sanzioni passate. In passato, ad esempio, 1200 indirizzi sono stati bloccati dopo le sanzioni degli Stati Uniti. Secondo la piattaforma, le criptovalute non rappresentano uno strumento per evitare sanzioni internazionali.

Il punto di vista di Coinbase sul rapporto tra sanzioni e criptovalute

Secondo Coinbase, le criptovalute non rappresentano un sistema per aggirare le sanzioni internazionali applicate alla Russia, come invece era stato ipotizzato nel corso degli ultimi giorni. Le transazioni sulla blockchain, sottolinea Coinbase in un post sul suo blog, sono tracciabili, permanenti e pubbliche. Ricorrere agli asset digitali è un sistema utile per rilevare e scoraggiare l’evasione delle sanzioni internazionali, molto più delle normali transazioni tradizionali.

Il caso della Russia

Secondo il punto di vista di Coinbase, tentare di evitare le sanzioni tramite le criptovalute sarebbe impossibile. La Russia e gli altri soggetti sanzionati dovrebbero possedere una quantità di asset digitali che, di fatto, non esistono. Contestualmente, sarebbe molto più difficile evadere le sanzioni con le criptovalute che con i metodi tradizionali. Da notare che Coinbase ha specificato di essere sempre pronta a informare le forze dell’ordine ogni qualvolta viene rilevata un’attività sospetta.

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