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CUPRA Born, la nostra prova: la prima compatta sportiva elettrica?

La prima prova della prima elettrica spagnola, Cupra Born: tra stile e piacere di guida, la sorella di ID.3 convince tanto. Perché?

Per la città, per i lunghi viaggi, tecnologiche, essenziali, adatte alla famiglia. Ormai di automobili elettriche ne sono nate tante, e tante ne nasceranno ancora. Oggi, però, siamo di fronte ad una prima: CUPRA Born infatti vuole essere la prima hot hatch elettrica. Con un look decisamente aggressivo, un interno personale e la trazione posteriore, le premesse ci sono tutte. CUPRA è finora riuscita a rendere ogni sua automobile gustosa e divertente da guidare: sarà riuscita nella magia di rendere la nuova Born la prima compatta sportiva a batterie? Scopriamolo insieme in questa prima prova sulle meravigliose strade della Catalogna.

Born è l’auto della consacrazione di CUPRA come un brand originale e di lifestyle, con un gusto sportivo

Per capire cosa sia la nuova CUPRA Born, bisogna inquadrare bene il brand che porta con fierezza sul cofano. Tra il color bronzo, il logo aggressivo e una campagna di marketing e di distribuzione totalmente innovativa, CUPRA ha tentato solo 3 anni fa il lancio in un mercato che sembrava già saturo, con poche certezze. Grazie però all’appoggio del Gruppo Volkswagen e alla sorella SEAT, a modelli riusciti e molto desiderabili come l’eccellente Formentor, il brand spagnolo ha ottenuto dei risultati ottimi.

“Il nostro obiettivo” ci ha raccontato Antonino Labate, Director of Strategy, Business Development & Operation di CUPRA, “era creare una marca che avesse voglia di sfidare il mondo da Barcellona, reinventando la performance con le emozioni del piacere di guida“. Una scommessa, quella su performance, emozionalità e piacere di guidare che, nel 2020, non sembrava avere più spazio. I numeri, però, hanno premiato il coraggio di CUPRA. Arrivando fino ad oggi, nel 2021 la Casa spagnola ha venduto oltre 50.000 vetture in Europa, triplicando i risultati del 2020. E mancano poco più di due mesi alla fine dell’anno…

Il merito è senza dubbio di Formentor, il crossover della Casa apprezzato in tutta Europa, ma anche di un posizionamento diverso, anticonvenzionale. I concessionari sono vere e proprie boutique, i CUPRA Garage, luoghi dove lifestyle, automotive e modernità si mischiano in un unico luogo. L’obiettivo di CUPRA è soddisfare i clienti di oggi, ma soprattutto di conquistare i clienti di una nuova generazione. E Born è il modello fondamentale per questa conquista. CUPRA Born punta ai giovani, a chi vuole un’auto elettrica ma non vuole rinunciare a sportività, estetica e piacere di guida. Born è la prima auto elettrica del Gruppo SEAT, ma sarà anche la prima auto del Gruppo Spagnolo ad approcciarsi a nuovi mercati extraeuropei. Born infatti arriverà in Australia nel 2022, per poi allargarsi ad altri mercati asiatici.

Da fuori, la base ID. è ben mascherata: CUPRA Born dal vivo convince e colpisce

E lo farà con un’estetica che non passa inosservata. Da fuori, infatti, CUPRA Born non è facilmente identificabile. Non è una classica compatta per via del tetto alto, ma non è un crossover, né tantomeno un SUV. La linea del tetto alta e le proporzioni ricordano il modello di partenza, ovvero Volkswagen ID.3, ma dal vivo l’impressione è decisamente diversa. Il frontale, per cominciare, grazie al paraurti anteriore appuntito appare meno corto e “schiacciato” di quello di ID.3. I fari, sottili e sportivi, uniti al logo della Casa, alla scritta CUPRA anteriore e al baffo inferiore, ovviamente in bronzo, regalano al frontale di Born un aspetto molto dinamico.

Lateralmente, il tetto alto è ben mascherato dalla verniciatura a contrasto quando presente, e rispetto alla cugina VW ID.3 la linea del tetto ha un’andatura più discendente, rendendo l’insieme molto più aggressivo. Dietro non mancano poi i fari full LED a tutta larghezza, firma distintiva di CUPRA, che aumentano il senso di larghezza dell’automobile. E infatti le dimensioni sono di tutto rispetto: 4,32 m di lunghezza (6 cm più di ID.3), ben 1,81 di larghezza e altezza di 1,54 metri. Il paraurti posteriore, che abbraccia l’intera larghezza dell’auto, è impreziosito da un diffusore e da una modanatura in Grigio Quasar.

CUPRA-Born-luci

Sulla versione da noi provata, verniciata proprio in questa splendida tonalità di grigio, non si notava quasi per nulla, creando una bella uniformità delle linee. Sulle versioni Blu Aurora, il colore di lancio, e soprattutto sul Bianco o sul Grigio Vapore di serie, questa parte è forse un po’ troppo evidente. Nel complesso, comunque, CUPRA Born è un’automobile che, dalle foto, rende molto meno che dal vivo, dove colpisce e convince parecchio. Le somiglianze con la più paciosa ID.3, seppur visibili facendo attenzione, sono molto ben mascherate dietro un’auto che cattura l’attenzione. In tanti (poliziotti compresi) si sono girati e hanno chiesto informazioni su di lei, apprezzandone il design: il più semplice e immediato dei feedback dei consumatori.

L’unione di qualità, cura e rispetto per l’ambiente: gli interni di CUPRA Born stupiscono

Vista da fuori, CUPRA Born sembra tutto tranne che un’auto capace di offrire spazio, tranquillità pace all’interno. Ed è dentro che, secondo me, l’elettrica spagnola stupisce di più. Innanzitutto, lo spazio è davvero abbondante. Grazie alla piattaforma MEB del Gruppo Wolkswagen, che porta con sé il pacco batterie sotto al pianale, alla trazione posteriore e ad altri accorgimenti riesce a massimizzare lo spazio interno. Davanti anche chi è molto alto sta davvero comodo. Il bagagliaio, invece, è da 385 litri, identico a quello di ID.3 e 5 litri più grosso di quello di SEAT e CUPRA Leòn. Dietro, invece, sebbene per le gambe ci sia davvero tanto spazio, ai livelli di una Ateca per rimanere in casa, la linea del tetto discendente può dare qualche noia a chi è più alto di 1,80 m.

Ma è forse uno dei pochi lati negativi di un interno che accontenta un po’ tutti. Ho apprezzato l’ottima visibilità anteriore grazie ad un’ampia vetratura, e anche dietro per gli standard del 2021 si vede piuttosto bene. CUPRA poi ha scelto di utilizzare materiali riciclati e sostenibili. I tappetini sono realizzati in Econyl, Nylon riciclato, mentre i sedili possono essere rivestiti in tessuto Seaqual Yarn, ricavato dai rifiuti plastici marini, oppure in Dynamica, uno scamosciato realizzato interamente da plastica riciclata. La nostra Born era dotata dei sedili d’accesso manuali in tessuto Seaqual e dettagli in Dynamica, e l’effetto era davvero appagante. Ed è infatti questa la parola d’ordine di questo interno. Nonostante infatti il volante, il quadro strumenti digitale e gran parte delle componenti sia la stessa della ID.3, infatti, all’interno CUPRA Born stupisce per un livello di qualità ben superiore alla cugina tedesca.

La plancia sfoggia diversi materiali e livelli differenti. Le bocchette dell’aria e la parte bassa della plancia sono impreziosite da una striscia a contrasto in color Copper, bronzo, tipico colore di CUPRA. Bella poi la modanatura argentata con motivi triangolari, e sopra questa troviamo una fascia in plastica morbida che alza la qualità percepita dell’abitacolo. Allo stesso modo, lo schermo dell’infotainment è di serie da 12 pollici, ed è incluso insieme al quadro strumenti in un terzo livello piacevole al tatto e dotato di cuciture a contrasto. Il minimalismo di tantissime elettriche lascia spazio ad un interno caldo, accogliente e piacevole, dal pannello porta fino al tunnel centrale, enorme e pieno di portaoggetti. Dentro CUPRA Born l’ambiente è rilassante, curato e caldo, molto più accogliente degli abitacoli minimalisti di tante rivali.

L’infotaiment e la tecnologia di bordo: ottimo il mirroring e l’audio, meno l’ergonomia dei comandi

Visto che siamo all’interno, prima di parlare di meccanica e di guida discutiamo un attimo della tecnologia che equipaggia CUPRA Born. Come detto, lo schermo dell’infotaiment misura ben 12 pollici, ed è identico a quello di CUPRA Formentor. Si tratta quindi di un pannello dall’ottima qualità, facilissimo da vedere durante la marcia e dotato di un impianto stereo di serie di ottima fattura. Dove pecca, però, è nell’esperienza di utilizzo. Come visto su altri prodotti del Gruppo Volkswagen, infatti, il sistema operativo del Gruppo VAG è un po’ lento e cervellotico da utilizzare.

SEAT e CUPRA hanno personalizzato l’esperienza d’uso e, con una diversa disposizione dei menù, ovviano un po’ al problema della confusione del sistema. Sfortunatamente, però, la logica d’utilizzo rimane un po’ troppo complicata per, ad esempio, cambiare le modalità di guida, o per vedere il consumo medio o istantaneo. In questo non viene in aiuto neanche il quadro strumenti digitale, da poco più di 5 pollici. Nella guida normale è perfetto e da tutte le informaizoni essenziali, ma se si vuole qualche informazione in più bisogna per forza passare dallo schermo centrale. Se sceglierete una Born e-Boost, però, le modalità di guida non saranno un problema. Le versioni più sportive infatti sono dotate di due tasti fisici al volante che permettono di selezionare con un tocco le modalità di guida, o la più sportiva CUPRA. Facile e veloce, dovrebbe essere di serie su tutte le Born!

I comandi soft touch sparsi per l’abitacolo, invece, sono davvero frustranti. Non tanto quelli sul volante, che grazie ad un feedback aptico fanno capire cosa si sta facendo, e rispetto ad altri modelli del Gruppo su Born è più difficile schiacciare per sbaglio qualche tasto. Le complicazioni arrivano dagli slider per clima e volume: non sono retroilluminati al buio, e sono difficili da usare in marcia. Per fortuna, però, i comandi vocali funzionano bene per queste soluzioni, diventando il modo preferito per aumentare la velocità della ventola o regolare la temperatura del clima. CUPRA Born però si rifà con gli interessi regalando un’esperienza eccellente con Android Auto ed Apple CarPlay: velocissimi, wireless e a tutto schermo. Nel 2021 ormai tutti utilizzano prevalentemente questi sistemi: i rallentamenti del sistema di serie, a questo punto, sono più di principio che davvero limitanti.

CUPRA Born è l’elettrica del Gruppo a trazione posteriore più potente: fino a 231 CV e 540 km di autonomia

Prima di guidare la nostra CUPRA Born, è bene citare la meccanica e le soluzioni tecniche, fondamentali per capire le sue vere potenzialità. L’elettrica spagnola è realizzata sulla piattaforma modulare MEB del Gruppo Volkswagen, la stessa delle ultime elettriche dei marchi VW, Audi e Skoda. Born è infatti costruita nella stessa fabbrica di ID.3, Enyaq, Q4 e-tron e così via: si tratta del gioiello di Zwickau, la fabbrica a impronta zero del Gruppo.

Si tratta di una base meccanica studiata appositamente per veicoli elettrici, e prevede l’alloggiamento delle batterie sotto al pianale e, soprattutto, la trazione posteriore. Questa scelta è stata fatta per massimizzare lo spazio interno e per migliorare l’agilità e la manovrabilità dell’auto in città. Su CUPRA Born, però, la trazione posteriore ha dato la possibilità ai tecnici del Gruppo SEAT di lavorare per rendere Born gustosa da guidare. Per cominciare, Born è 15mm più bassa davanti e 10mm più bassa dietro rispetto a ID.3. Ha lo sterzo progressivo di serie, e non mancano le sospensioni posteriori Multilink. Sospensioni, telaio e sterzo sono stati riprogettati per regalare un piacere di guida vero, che possa appagare anche gli appassionati: questo lo vedremo tra le curve del Montserrat.

In più, i freni anteriori a disco sono stati maggiorati, con 330mm sulle versioni normali e 340mm per quelle dotate di pacchetto e-Boost. CUPRA Born è infatti disponibile in tre potenze e tre tagli di batterie. La batteria da 45 kWh e il motore da 150 CV, alla base dell’offerta Born, arriveranno più avanti. Le più interessanti, però, sono le versioni da 204 e 231 CV, accoppiate alle batterie da 58 e 77 kWh. Grazie a questo incremento di potenza, ora Born con 231 CV è l’elettrica del Gruppo a trazione posteriore più potente, grazie all’e-Boost. Cos’è? In poche parole, partendo dalla versione da 204 CV di base si può scegliere il pack e-Boost. Questo, oltre a “sbloccare” la modalità CUPRA, regala per 30 secondi 27 CV, utilizzabili però più e più volte durante la guida sfruttando il kickdown oppure selezionando la modalità CUPRA dal volante.

L’accelerazione che ne consegue è ottima, ma non strappavestiti: la più veloce è la Born dotata di 231 CV e batteria da 58kWh, che scatta da 0 a 100 km/h in 6,6 s. Prestazioni da vera compatta sportiva, che la rendono sulla carta divertente anche nel mondo reale. Noi abbiamo provato la versione che sarà disponibile per prima, e anche la più interessante per il mercato privato. Si tratta della CUPRA Born con motore da 204 CV e batteria da 58 kWh, capace di un’autonomia dichiarata di 424 km. Lo 0-100 km/h? Coperto in 7,3 secondi, con una velocità massima autolimitata a 160 all’ora.

Ma come si guida CUPRA Born? Abbiamo provato la versione più equilibrata, la 204 CV con batteria da 58 kWh

Con le auto elettriche, le versioni intermedie sono viste con un po’ di diffidenza. Con il mito dell’ansia d’autonomia, sembra poco sensato non scegliere la batteria più grande. Una batteria più grande però è più lenta da caricare, richiede più potenza per lo stesso tempo di ricarica e aumenta il peso, peggiorando consumi, guidabilità e, non per ultimo, costa decisamente di più. Sono stato felicissimo quindi di provare la versione più a fuoco, capace di un’autonomia sulla carta di 424 km e di fermare la bilancia sotto i 1.700 kg.

E infatti, fin dai primi metri CUPRA Born stupisce per un’ottima maneggevolezza e per una sensazione di auto… normale. Cosa intendo? Spesso, guidando un’elettrica l’inerzia di un corpo vettura pesante si fa sentire anche alle basse velocità. Born, invece, pesa quanto una Formentor ibrida plug-in. In città infatti è facilissima da guidare, non mette mai in soggezione, e grazie alle dimensioni da compatta media si svicola tra le vie del centro di Barcellona che è un piacere. Il raggio di sterzata ridottissimo, inferiore ai 10 metri, rende ogni curva stretta, manovra, parcheggio o inversione un gioco da ragazzi. In quei casi, però, è poco intuitivo il selettore delle marce di fianco al quadro strumenti: per abituarcisi, ci va un po’.

Lo sterzo è piuttosto preciso e molto leggero nelle modalità Range e Confort, permettendo di guidare senza fatica anche in mezzo al traffico. A proposito, l’isolamento acustico è ottimo, sia in città che fuori. Anche le sospensioni, meccaniche sulla nostra ma a controllo elettronico a richiesta, sono solide ma mai rigide. Le (poche) buche incontrate in Spagna si sentono più che su altre auto, ma sono ottimamente isolate. Gli ADAS, che di serie permettono una guida autonoma di Livello 2, sono tarati piuttosto bene, con il Cruise Control Adattivo con funzione Stop&Go che anche in città salva dallo stress e non perde mai un colpo.

Cupra-Born-posteriore

I freni, infine, si comportano molto bene. Nonostante anche Born abbia i famigerati tamburi al posteriore, la frenata rigenerativa e quella reale sono omogenee, e il recupero dell’energia è buono ma non aggressivo come su altre elettriche. Anche qui infatti come sulle altre EV basate sulla piattaforma MEB non abbiamo una vera guida one pedal: per fermare completamente l’auto bisogna sempre usare il freno, ma rispetto ad altre elettriche del Gruppo qui la rigenerazione è più che buona, e permette di recuperare parecchia energia.

Tra le curve, colpisce anche i cuori più nostalgici ma è diversa da ogni altra compatta sportiva

Nella guida di tutti i giorni, CUPRA Born si è rivelata una compagna davvero ottima. Comoda, spaziosa, ben fatta e facilissima da guidare. In CUPRA, però, hanno dichiarato fin dall’inizio del progetto, da quando si chiamava ancora El Born, di voler creare una compatta sportiva elettrica. Sarà davvero CUPRA Born la prima Hot Hatch elettrica del mercato? Visto che è la domanda che più starete aspettando, vi darò una risposta secca: sì, CUPRA Born è l’elettrica che finora mi ha divertito di più su strada. Ma non bisogna fare l’errore di paragonarla ad una hot hatch tradizionale di pari prestazioni. Le compatte sportive termiche intorno ai 200-230 CV, infatti, sono molto diverse in quanto a sensazioni.

Una CUPRA Leòn 300, più veloce e potente, pesa oltre 200 kg in meno. Paragonarle sarebbe impari, ma infatti non è questo il ruolo di Born. L’elettrica spagnola non vuole fare la guerra alle Hot Hatch tradizionali, ma essere l’elettrica più gustosa tra le curve, dimostrando che anche una EV può essere bella da guidare. In questo senso, Born stupisce. Rispetto a pressoché tutte le altre elettriche provate, infatti, Born è genuinamente divertente, agile, fa venire voglia di fare una strada più tortuosa per andare a lavoro. Lo sterzo, in modalità Performance, è preciso e parecchio diretto, e anche il feeling, pur non essendo cristallino, è superiore ad alcune auto termiche provate recentemente. Le sospensioni non fanno coricare tanto l’auto, e il telaio è davvero interessante.

Sempre stabile e precisa, con un’ottima rigidità torsionale, rispetto alle “abbottonate” cugine tedesche Born permette di uscire dalle curve con un po’ di sovrasterzo anche con l’ESC attivo. Mettendo l’ESC in Sport, Born non diventa mai una derapatrice, ma permette di tenere un ritmo tra le curve molto interessante. In ingresso di curva, l’auto è stabile e precisa, poi basta aprire il gas in uscita di curva e i 204 CV e la coppia di 310 Nm sparano l’auto fuori dalle curve in un attimo, aiutando con un po’ di sovrasterzo a girare meglio l’auto. Sono sensazioni da automobile tradizionale, che CUPRA è riuscita, con grande merito, a portare nel mondo delle elettriche. La versione con batteria da 58 kWh non è poi solo la più veloce sulla carta, ma anche la più leggera, fermando la bilancia a 1.661 kg dichiarati. Questo la rende decisamente meno schiava del suo peso.

Nei cambi di direzione più stretti e in frenata il peso si sente, non si può negare, anche a causa delle velocità importanti che si prendono in pochi secondi. I freni, però, hanno il giusto mordente anche se vanno spremuti per bene per ottenere tutto da loro, e il peso è ben mascherato. Il baricentro basso aiuta molto, ma anche il telaio e la batteria più leggera rendono questa Born un’elettrica che tra le curve si comporta benissimo, mentre nel misto veloce e nei percorsi più aperti la stabilità è granitica, con un comportamento neutro, senza sotto o sovrasterzo e un’aderenza a prova di bomba. Certo, non va paragonata ad una Fiesta ST o, per rimanere in casa, ad una Ibiza FR 1.5 TSI. Nel misto stretto, però, solo spingendo al 100% si nota che pesa più di una vettura tradizionale.

Godendosi la guida, però, il peso sembra quello di una Leòn, o di un’altra compatta media. E questo, per una EV, è un risultato eccezionale. Ma non è tutto. Se sceglierete una Born e-Boost con modalità CUPRA e pneumatici 235/40 R20, sarà possibile disinserire completamente i controlli. Un’opzione unica tra le EV del Gruppo VAG, e rarissima tra le elettriche, che fa capire perfettamente l’indole di questa Born. Una vettura spaziosa e comoda da usare tutti i giorni, ma che può divertire tantissimo se si cercano due curve.

Autonomia e ricarica: con la batteria da 58 kWh si percorrono facilmente oltre 340 km

Concludiamo con l’autonomia e la ricarica di CUPRA Born, che si è comportata parecchio bene nella mia prova su strada. Le condizioni di utilizzo sono state davvero toste per un’elettrica. Ho percorso infatti 136 km totali, di cui circa 35 in autostrada a 120 km/h, una cinquantina su strade in salita tra le montagne del Montserrat e saggiando spesso i 204 CV del motore posteriore. Il risultato? Un consumo medio di 18,1 kWh/100 km, che si trasforma in 5,5 km/kWh. Si tratta di un’efficienza decisamente buona per il contesto per nulla favorevole, l’utilizzo delle modalità di guida più sportive e un bel tratto di autostrada.

Con uno stile di guida del genere, avrei potuto percorrere 320 km: sono partito con l’89% di batteria, e ho concluso il test drive con ancora il 42% disponibile. In città e in extraurbano, resettando il trip computer, ho ottenuto un ottimo valore medio di 14 kWh/100 km, pari a poco più di 7 km/kWh. In questo contesto, avrei ottenuto un’autonomia reale di circa 420 km: davvero ottima. La ricarica, infine, arriva fino a 11 kW in corrente alternata e a 120 kWh in corrente continua per la batteria intermedia, che sale a 125 kWh per la batteria da 77 kWh. Alla massima potenza, si può passare dal 5 all’80% di batteria in 35 minuti.

Infine, Born sarà disponibile con la sua app MyCUPRA, che permetterà di fare tante cose utili. Impostare i tempi di ricarica, la climatizzazione, mandare un indirizzo all’auto, ma ci sarà un’altra app che propone una soluzione tanto semplice quanto fondamentale. Si chiama Ricarica Facile, e all’interno dell’applicazione ci sarà una mappa completa e aggiornata di tutti i punti di ricarica sparsi per l’Europa. L’app permetterà di accedere liberamente a ogni servizio di ricarica convenzionato, senza perdere tempo con registrazioni, tessere o pagamenti dilazionati. Si potrà pagare la ricarica solo tramite Ricarica Facile, rendendo i viaggi e le ricariche fuori casa non solo più facili, ma anche prive di stress.

CUPRA Born non è perfetta, ma è una delle elettriche più complete. E se vi piace guidare, tra le medie lei è quella giusta

Si conclude con questa nota dolce la nostra prova di CUPRA Born. Il brand spagnolo, così come la sua mamma SEAT, continua a fare enormi passi da gigante, e questa prima elettrica mi ha impressionato. Dietro uno stile originale e personale e un’interno ecofriendly ma caldo e accogliente si cela la prima EV accessibile che punta sul piacere di guida. Il prezzo è infatti parecchio interessante: il listino parte da 38.900 euro, mentre ne bastano poco più di 42.000 per una Born identica alla nostra. E in più l’offerta CUPRA è semplicissima: Born è disponibile in un solo allestimento, già ben accessoriato, con diversi pacchetti tra cui scegliere. Per costruire la vostra Born, cliccando qui trovate il configuratore ufficiale di CUPRA.

Anche questo la avvicina ai giovani, che vogliono scegliere l’auto facilmente, senza perdersi tra i listini interminabili di altre Case. Siamo di fronte quindi all’elettrica perfetta? Ovviamente no: alcune soluzioni ereditate da ID.3 sono fin troppo votate al risparmio, come il pannello dei finestrini elettrici con due soli tasti e uno switch per passare da anteriori a posteriori, e i già citati problemini di infotainment e comandi sono fastidiosi. Grazie ad un’interfaccia per smartphone velocissima e ottimamente integrata, però, strizza l’occhio ai giovani che vogliono essere sempre connessi al loro cellulare. L’estetica è giovanile e riuscita, così come l’abitacolo, le dotazioni, l’attenzione all’ambiente e la guida, unica tra le elettriche. CUPRA Born infatti riesce ad emozionare alla guida per le motivazioni giuste. Non emoziona, come alcune elettriche celebri, con accelerazioni folli e addirittura pericolose su strada, o con soluzioni futili o poco pratiche.

Born riesce ad accompagnarti benissimo nella vita di tutti i giorni, in città e fuori, ma sa farti spuntare un sorriso tra le curve. E questa, tra le elettriche, è una dote ben rara. CUPRA Born è un’automobile molto completa, capace di convincere tantissimi tipi di clienti diversi. Ma se si vuole passare all’elettrico senza rinunciare alla guida, ad oggi CUPRA Born potrebbe essere l’elettrica ideale. Per esprimere un giudizio definitivo su di lei, aspettiamo di provarla per qualche giorno: dopo questi km insieme, però, Born ti fa capire subito di essere la prima Hot Hatch elettrica: chissà se qualcuno riuscirà a sfidarla e magari batterla su questo nuovo campo di battaglia, destinato a diventare sempre più popolato e interessante…

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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