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Oggi, 30 settembre, è la giornata mondiale del podcast

È un medium sempre più ascoltato e apprezzato

Che il podcast sia un medium in costante ascesa lo sappiamo, ne abbiamo parlato in diversi articoli e (come vedremo) i numeri lo confermano.

Ma il fatto che esistesse, addirittura dal 2014, la giornata mondiale del podcast, forse è informazione ignota ai più.

Scopriamo dunque i dettagli di questa ricorrenza, e poi occupiamoci del fenomeno podcast: cos’è, chi sono e cosa fanno i podcaster, qual è la diffusione dei podcast nel mondo e in Italia.

La giornata mondiale del podcast

Oggi quindi, come ogni 30 settembre dal 2014, si celebra la giornata mondiale del podcast.

Anzi, per essere più precisi, l’International Podcast Day è nato nel 2015. L’anno precedente c’è stato il National Podcast Day, che si è festeggiato unicamente negli Stati Uniti. E visto il successo, dall’anno successivo la ricorrenza è diventata globale.

La giornata mondiale del podcast è stata istituita da un gruppo di podcaster indipendenti, ha un sito ufficiale, ha fatto conoscere migliaia di podcaster provenienti da tutto il mondo e nel 2021 “ha preso il suo anno di pausa dallo streaming live”.

Ma quest’anno l’evento è tornato. E i suoi promotori chiedono che la celebrazione sia condivisa sui social utilizzando l’hashtag #InternationalPodcastDay.

podcast

Ma cos’è un podcast?

Un podcast è un contenuto audio presente in rete e fruibile in streaming quando lo si desidera. Questa, sintetica e implacabile, è la sua definizione.

O meglio, sarebbe la sua definizione. Perché più il podcast evolve e più le cose si complicano. Per esempio, una questione scottante è: il podcast con tanto di video (su YouTube e affini se ne trovano sempre di più) è ancora un podcast o no?

Ci permettiamo una piccola e personalissima polemica: secondo noi no, per il semplice motivo che la forza del podcast è proprio quella di scommettere (con tutte le potenzialità e anche i limiti del caso) sul solo audio. Con l’aiuto del video, il podcast diventa un’altra cosa. Nobilissima, ma diversa dalla pura fruizione per via acustica.

Il boom del podcast: i prodotti professionali

Il boom del podcast sta producendo una divaricazione sempre più netta dei contenuti.

Da un lato, anche in Italia, sono nati i primi editori concentrati unicamente sulle produzioni audio. È il caso di Chora Media, di cui vi abbiamo parlato in un articolo di qualche mese fa, quando è stato lanciato il loro primo corso per aspiranti podcaster (en passant, segnaliamo che sono aperte le selezioni per il secondo).

Si tratta, in questi casi, di prodotti calibrati al millimetro, con un pool di tecnici che lavora meticolosamente sia alla preparazione delle puntate che alla loro postproduzione.

I podcast indipendenti

Ma lo spirito della giornata mondiale del podcast è soprattutto rivolto alla celebrazione dei podcast indipendenti, ideati e condotti da persone che nella vita fanno tutt’altro. E che magari, attraverso la voce, danno sfogo a un ambito di cui sono appassionati o in cui sono competenti.

È un aspetto affascinante di questo universo: con poche decine di euro, necessarie ad acquistare microfono e cuffie, si può dar vita a podcast che – se si intercettano il giusto argomento e la giusta nicchia di ascoltatori – può trasformare un semplice passatempo in un mestiere.

È quanto accaduto, ad esempio, a Gianpiero Kesten, e ad altri podcaster che abbiamo intervistato prima di lui (nell’articolo dedicato a Gianpiero trovate i link agli altri intervistati).

Ma come iniziare? Ci abbiamo pensato noi, cari lettori, con una doppia recensione a due volumi fondamentali per apprendere i rudimenti del podcasting.

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Qualche numero

La giornata mondiale del podcast si occupa, dicevamo, di un fenomeno in continua crescita.

Un recente report di Nielsen ci dice che gli ascoltatori di podcast negli Stati Uniti sono cresciuti del 40% negli ultimi tre anni, e il 51% degli utenti ha dichiarato di aver iniziato ad ascoltare contenuti audio in streaming negli ultimi due anni.

Un’indagine che si è occupata nello specifico degli ascoltatori di podcast in Italia parla di numeri in forte aumento per Audible. Che, ricordiamolo, è solo una delle principali piattaforme che offrono contenuti audio fruibili in streaming.

Audible ha fatto segnare un +7% di ascolti rispetto al 2021 (a 2001 ancora ampiamente in corso). E si consideri che lo scorso anno gli ascoltatori complessivi della piattaforma erano stati 15,4 milioni.

Per quanto riguarda le fasce di età, il 77% degli intervistati nella fascia 18-24 anni ha afferma di ascoltare podcast. La percentuale è del 67% nella fascia tra i 25 e i 34 anni e del 59% (numero in impennata) nella fascia 55-64.

Insomma: buon compleanno, podcast!

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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