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Kobo Libra H2O recensione: il miglior ebook reader sul mercato?

Kobo Libra H2O mi ha riportato agli ebook reader. Non perché io sia tenacemente attaccata alla carta, ma perché negli ultimi anni ho letto molto sul mio caro vecchio – e praticamente indistruttibile – iPad. Messe da parte le mie abitudini ho però riscoperto i vantaggi degli eReader e, in primis, del nuovo arrivato di casa Rakuten. Ne parliamo in questa recensione.

La comodità prima di tutto

Kobo Libra H2O non è molto diverso da quel Kobo Forma transitato in redazione all’inizio dell’anno: stesso form factor volutamente asimettrico, tasti fisici sull’impugnatura ed ingresso microUSB per la ricarica. Una scelta piuttosto discutibile considerando la rapida diffusione del più performante Type-C. Ad essere differenti sono la posizione del tasto di accensione, ora situato sulla parte posteriore, e il display, da 8 pollici sul Kobo Forma e da 7 pollici su questo Libra H2O. La tecnologia è sempre quella: un e-ink che garantisce consumi bassissimi ed un’ottima resa generale.

Dimenticavo: Kobo Libra H2O è touch. Questo significa che sì, potrete sfogliare le pagine utilizzando i due pulsanti fisici, ma nulla vi vieta di usare le dita per farlo, dita che vi serviranno per entrare nelle impostazioni, comprare libri, regolare la luminosità e così via.

Piuttosto simili a Kobo Forma anche peso e dimensioni. Solo 192 grammi per un device di 144 x 159 x 5 (7,8 all’impugnatura) mm.

E i materiali? Kobo Libra H2O presenta una scocca in plastica che sul retro diventa gommata e traforata. Da non dimenticare poi la protezione HzO, un rivestimento che garantisce a questo ebook reader la certificazione IPX8, ossia la resistenza all’acqua per immersioni fino a 2 metri e per un massimo di 60 minuti.

Nella vita quotidiana tutte queste caratteristiche si traducono in un’unica semplice parola: comodità. Il dispositivo infatti è estremamente confortevole in mano, non è affatto pesante e può essere utilizzato in qualsiasi situazione: in piedi sui mezzi pubblici, seduti in aereo, adagiati sul letto o a bordo piscina mentre prendete il sole. Insomma, non avete praticamente più scuse per non leggere.

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Kobo Libra H2O recensione: un rapporto difficile

Non voglio soffermarmi troppo sull’hardware di questo Kobo Libra H2O perché di base è molto simile a quello visto sui modelli precedenti: processore NXP i.MX 6SLL da 1GHz, 512 GB di RAM e 8 GB di memoria interna per portare con voi migliaia di ebook. Anche la batteria non rappresenta una grossa novità: con i suoi 1200 mAh questo eRader garantisce circa un mese di utilizzo.

Cambia invece l’interfaccia di lettura, rivista proprio per il lancio del nuovo prodotto. La nuova UI migliora sensibilmente l’esperienza di lettura sui kepub, ossia sugli ebook che sfruttano il formato nativo di Kobo. Ora è più facile spostarsi da un punto all’altro, sfogliare rapidamente l’intero libro e sfruttare la rotazione automatica che ottimizza perfettamente il testo. Avete poi le statistiche che vi aiutano a capire a che punto siete nella lettura dell’intero volume e del singolo capitolo, con una stima del tempo necessario a terminare entrambi.

Tutto questo cambia con gli ePub. Il rapporto con questo formato è sicuramente meno idilliaco: ci sono rallentamenti, mancano funzionalità e sottolineare qualcosa è un’impresa per pochi e pazienti eletti. Difficile capire se si tratta di una clamorosa svista o di una scelta consapevole, dettata dal desiderio di incentivare l’acquisto dei libri sul Kobo Store. Niente panico comunque: basta un software di conversione – come l’apprezzato Calibre – per trasformare i vostri ePub in kePub e risolvere così la maggior parte dei vostri problemi.

Due parole anche su PDF e fumetti. I primi, una volta ruotato il device in verticale, vengono spezzati per permettervi di leggere senza zoom. Una funzione utile soprattutto agli studenti universitari che vogliono leggere o studiare su questo supporto; i secondi – scaricati direttamente dallo store ufficiale – sono chiaramente leggibili e facilmente zoomabili ma l’operazione naturalmente non è istantanea come su un display LCD classico. Insomma, preparatevi a qualche millisecondo di attesa per il rendering.

Un gradito ritorno ed un’apprezzatissima funzionalità

Torna – fortunatamente – il sistema di illuminazione ComfortLight Pro, che sfrutta LED gialli e bianchi per modificare la temperatura della retroilluminazione in base all’orario. Questo significa che verso sera avremo toni più caldi, così da proteggere i vostri occhi e migliorare la qualità del sonno. Ovviamente nulla vi vieta di agire manualmente sia sull’intensità che sulla temperatura della luce ma ammetto di averlo fatto in pochissime occasioni: la modalità Auto infatti è quasi sempre impeccabile.

La schermata I miei articoli basata sull’integrazione con Pocket

Non posso infine non citare l’integrazione con Pocket, il servizio che vi permette di salvare tutti quegli articoli online che non avete tempo di leggere subito. Io, che abuso del servizio da anni, l’ho trovata una vera comodità. In pochi secondi potete scaricare su Kobo Libra H2O mesi di approfondimenti non letti per goderveli davanti ad una tazza di té o su comodamente seduti sul treno, proprio come fareste con un buon libro.

Kobo Libra H2O recensione: acquistarlo oppure no?

Kobo Libra H2O ha tutte le caratteristiche tipiche dei top di gamma: ci sono i tasti fisici per cambiare pagina, abbiamo un ottimo display e-ink, possiamo sfruttare l’eccellente sistema di illuminazione e in più abbiamo l’integrazione con Pocket. Tutto questo a 179 euro contro i 279,99 richiesti per Kobo Forma e i 249,99 richiesti da Amazon per il Kindle Oasis. Certo, c’è qualche difetto, ma niente che vada ad intaccare l’ottima esperienza d’uso e di lettura.

Kobo Libra H2O

Pro Pros Icon
  • Ottima qualità costruttiva
  • Display e sistema di illuminazione al top
  • Interfaccia migliorata
  • Integrazione con Pocket
  • Prezzo super competitivo
Contro Cons Icon
  • Qualche problemino con gli ePub
  • Ingresso microUSB obsoleto

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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