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La recensione di Halo Infinite: l’eroe che vorremmo essere

Master Chief torna per salvare l'umanità e scoprire cosa sia successo a Cortana

“Master Chief è l’eroe che aspiriamo ad essere.”
343 Industries dipinge così il protagonista assoluto di Halo Infinite. E questa è la prima grande notizia, perché il capitolo precedente, uscito nel 2015, aveva dedicato meno spazio al nostro Spartan preferito, prediligendo una narrazione corale rispetto all’assolo a cui ci aveva abituati la saga.
Le novità però non si limitano a questo gradito seppur prevedile ritorno al passato. Halo Infinite è l’evoluzione di quanto visto fino ad ora, capace di aggiungere nuovi elementi agli ingredienti già noti.

Master Chief e quella crepa nella sua armatura

Sono passati circa 18 mesi dagli eventi di Halo 5: Guardians.
La guerra è persa. L’UNSC è stato sconfitto. E anche Master Chief.
I pochissimi umani sopravvissuti si sforzano di rimanere vivi. E no, non c’è una stima di quanti siano. Nessuno si azzarda ad usare i sistemi di comunicazione. Equivarrebbe a segnalare la propria presenza ai nemici, gli Esiliati.

In questo scenario deprimente facciamo la conoscenza di Echo 216, un pilota dell’UNSC ancora in vita.
Ma “vita” forse non descrive bene le sue condizioni. Echo 216 è rimasto solo. Solo nell’infinità dello spazio, al freddo, e impossibilitato a fare ritorno a casa.
Poi, un giorno, qualcosa cambia. La sua navicella rileva qualcosa. Qualcuno. Master Chief.

E’ così che torniamo a vestire i panni di uno degli eroi più famosi del mondo videoludico. John 117 – questo il suo identificativo – non è ancora morto. Anzi, intende fare tutto ciò che è in suo potere per sconfiggere gli Esiliati che da 6 mesi infestano l’Halo Zeta, parzialmente distrutto dopo la guerra.
Il primo step è semplice: procurarsi l’Arma. E no, qui l’Arma non è un fucile, una pistola o qualche ordigno particolare ma un’Intelligenza Artificiale che, per certi versi, somiglia molto a Cortana. Progettata per distruggere l’amica di sempre di Master Chief, l’Arma informa il suo nuovo compagno di avventure che non è chiaro cosa sia successo a Cortana. John però ha bisogno di sapere ed è qui che il vostro obiettivo diventa duplice: sconfiggere gli avversari e capire cosa sia accaduto all’IA che è stata sua alleata per anni.

Master Chief e l'Arma
Master Chief e l’Arma

L’Arma però non è solo uno strumento per arrivare ad un fine. Esattamente come Cortana, la nuova AI ha una sua personalità, un suo punto di vista, il suo bagaglio di sentimenti. Tutti aspetti che entrano in risonanza con Master Chief e il suo passato. E’ qui che percepiamo una piccola crepa nell’armatura del nostro eroe. E’ sempre quello che si butta nella mischia, che non si tira mai indietro, che vuole portare a termine la missione ad ogni costo ma è difficile dimenticare il tradimento di Cortana ed è altrettanto complesso riuscire a fidarsi di qualcuno che somiglia così tanto alla sua vecchia amica.
Lo Spartan ci è sembrato così più tormentato ma anche molto più umano.

Halo Infinite recensione: Master Chief e Echo 216
Master Chief e Echo 216

A questa umanità farà appello anche Echo 216 che ha deciso di accompagnare Master Chief nella sua folle missione nonostante andasse contro ogni fibra del suo essere. Lui è un pilota, non un super soldato, e ha una famiglia da cui tornare, una vita che vorrebbe continuare a vivere. La sua priorità è il ritorno a casa e questo cozza spesso con i piani dello Spartan. Il risultato? Un rapporto conflittuale che serve a dare maggior spessore al protagonista assoluto di Halo Infinite.

Un mondo da scoprire

La storia di questo videogioco si aggrappa alla linearità che da sempre contraddistingue i capitoli della saga. Tutto scorre in un solo senso, in modo ordinato e rigoroso, aggiungendo, con il progredire della campagna, tasselli che rendono chiara la narrazione. L’unica piccola digressione è rappresentata dai log audio, ossia registrazioni sparse per la mappa che cercano di ricostruire quanto successo negli ultimi 18 mesi, così da arricchire il contesto e dare ancora più senso al vostro attuale scopo.

Halo Infinite recensione gameplay

Sì, abbiamo scritto “mappa”. 343 Industries, lo studio di sviluppo responsabile di Halo Infinite, ha deciso di abbracciare l’open world, o quasi. Questo significa che il percorso non sarà obbligato, che non ci sarà sempre qualche Pelican a portarvi da un obiettivo all’altro e che non potrete fare affidamento sui portali. Master Chief qui cammina e guida spesso. E no, non lo fa seguendo un percorso prestabilito. I diversi mezzi di trasporto a disposizione, sia alleati che nemici, e il nuovo rampino di cui è dotato consentono al protagonista del gioco di arrampicarsi e spostarsi come volete, senza grosse limitazioni.

Questo approccio non serve solo a dilatare i tempi di completamente della campagna. L’Halo Zeta infatti vi permette di affrontare diverse attività secondarie, tra cui la liberazione delle basi operative. Si tratta di avamposti che precedentemente appartenevano all’UNSC e che ora sono infestati dai Covenant. Impadronirvi di queste basi vi consentirà di sbloccare lo spostamento rapido, di utilizzarle per scansionare l’area circostante e individuare così altri obiettivi sensibili, di richiamare veicoli e armi e di fornire una zona sicura ai Marine ancora in vita che, a quel punto, potranno anche venire in vostro aiuto.
La liberazione della basi operative vi consentirà inoltre di guadagnare Valore, una risorsa indicativa del vostro progresso nella lotta agli Esiliati con cui potrete sbloccare armi, veicoli e altro ancora.

L’esplorazione dell’ambiente vi servirà anche a trovare nuove armi e a recuperare i Nuclei Spartan con cui potenziare Chief, migliorando ciò che già possiede – come lo scudo o il rampino – o dotandolo di nuovi strumenti come i propulsori. Tenete però presente che potrete equipaggiare un solo tool alla volta; sarà comunque possibile passare in pochi secondi da uno strumento all’altro ma l’operazione non è immediata quindi potreste rischiare la vita nel frattempo. Il nostro suggerimento è quello di sperimentarli tutti per trovare quelli che meglio si adattano al vostro stile di gioco e di combattimento.

Tra le novità abbiamo anche i Bersagli, ossia nemici che si sono distinti per le loro abilità combattive e che potrete individuare e abbattere. A loro gli sviluppatori hanno dedicato un’intera sezione del menù dotando ogni target di una scheda che include aspetto, biografia, caratteristiche e armi utilizzate. Insomma, se volete trasformarvi in un cacciatore di taglie, questa è la vostra occasione.

Il fascino dell’Halo Zeta

Halo Infinite recensione nemici

Vi riportiamo alla mente un evento.
Lo scorso anno Xbox aveva diffuso il primo gameplay trailer di Halo Infinite e i fan non l’avevano presa benissimo. Non per il contenuto in sé quanto per la grafica del gioco. Il filmato infatti evidenziava qualche piccolo problema come la comparsa ritardata di oggetti (il cosiddetto pop-in) ma soprattutto una scarsa cura per i personaggi che risultavano così poco definiti e decisamente inadatti all’uscita del titolo sulle console di nuova generazione. Insomma, ci si aspettava molto di più per una delle esclusive che dovrebbe dare senso a Xbox Serie X e Serie S.

Ora, ad un anno di distanza, è cambiato qualcosa?
Fortunatamente sì.
Il gioco, che abbiamo provato su PC, non è ancora privo di difetti e i fenomeni si pop-in si ripresentano più frequentemente di quanto vorremmo ma nel complesso la resa generale è decisamente all’altezza delle aspettative. I personaggi principali di entrambe le fazioni sono ben studiati e animati, le orde di Covenant non paiono più uscite dai capitoli meno recenti della serie e il mondo di gioco regala scorci particolarmente interessanti.


Non aspettatevi però novità per quanto riguarda la caratterizzazione dell’ambiente. L’Halo Zeta è composto, come da tradizione, da prati, boschi, specchi d’acqua e metallo, con le costruzioni dei Precursori che svettano per essere facilmente individuabili anche da grandi distanze, dandovi così la possibilità di studiare meglio il percorso per raggiungerle. Il panorama quindi è simile a quanto già visto in passato ma no, non delude.

Da solo è bello, in gruppo è meglio

La campagna di Halo Infinite può essere affrontata in compagnia degli amici ma non è ovviamente l’unica attività che potete fare in gruppo. Come da tradizione, il nuovo capitolo include anche un corposo multiplayer che torna finalmente a galvanizzare i fan della saga. L’approccio rimane quello tradizionale, quello che avevamo visto e amato in Halo 3: un mix di adattamento ed esperienza. Dimenticate i titoli in cui un colpo è sufficiente ad abbattere il nemico o quelli in cui la scelta dell’arma cambia le sorti della battaglia. Qui tutti i giocatori sono uguali, tutti scendono in campo con lo stesso equipaggiamento, dopodiché sarà necessario esplorare la mappa per trovare nuove armi con cui abbattere i nemici. Questo però non basta: gli scudi rendono l’abbattimento degli avversari difficoltoso quindi dovrete stanarli, inseguirli e colpirli ripetutamente, magari sfruttando la maggior conoscenza dell’ambiente perché sì, sapere come e dove andare vi aiuterà parecchio.

Halo Infinite multiplayer

E le modalità? C’è l’imbarazzo della scelta: ci sono i classici deathmatch a squadre, Cattura la Bandiera e anche Roccaforti mentre per chi preferisce un’esperienza diversa c’è la Grande Battaglia a Squadre che mette in campo ben 24 giocatori. Ad accompagnare queste varianti del multiplayer trovate 10 nuove mappe, create con amore da 343 Industries, costellate di veicoli, armi e punti strategici da sfruttare e progettate per favorire la partecipazione di tutti i giocatori e mantenere alto il ritmo di gioco.
Il divertimento è garantito.

La recensione di Halo Infinite: vale la pena acquistarlo?

Partiamo da un’informazione importante: il multiplayer di Halo Infinite è gratis. Xbox ha optato per il free-to-play, dando quindi a tutti i giocatori la possibilità di scatenarsi online.
A questo punto la domanda cambia un po’: vale la pena acquistare la campagna di Halo Infinite?
Se siete fan della serie, la risposta è sicuramente sì perché così potrete scoprire come si evolve la storia e godervi le novità introdotte con questo capitolo.
Se non avete mai giocato alla saga sappiate che la narrazione è comunque molto chiara: vi mancherà qualche pezzo del puzzle ma nel complesso potrete godervi l’esperienza.
Insomma, 343 Industries ha comunque fatto un buon lavoro, permettendo alla serie di evolversi senza snaturarsi. Al netto dei necessari spostamenti, tipici dell’open world, il gioco è frenetico, gli avvenimenti si susseguono rapidamente e non ci sono mai momenti di stasi o fasi inutilmente lunghe. Se volete qualche ora in compagnia di un grande eroe, Halo Infinite fa sicuramente al caso vostro.

Halo Infinite - Xbox Series X e Xbox One
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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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