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Perchè abbiamo bisogno di una serie TV di Harry Potter

La notizia di una possibile serie TV di Harry Potter, trapelata all’inizio di questa settimana, ha fatto gioire i fan babbani della serie che nemmeno la prima caduta di Lord Voldemort nel mondo magico. Dopo qualche ora di entusiasmo però la frenesia ha lasciato spazio ai primi dubbi, e attualmente i potterhead (così si chiamano gli appassionati della magica saga scritta da J.K. Rowling) sono divisi in due metà.

Da un lato c’è chi ancora sta brindando a suon di burrobirra alla notizia di una nuova serie, dall’altra c’è chi ritiene che un reboot non sia assolutamente necessario.

Del resto, diciamocelo, i reboot hanno sempre un sapore agrodolce. Siamo davvero pronti ad un nuovo volto per Harry che non sia Daniel Radcliffe? E Hagrid, Piton, Hermione e Ron? Siamo in grado di immaginarli interpretati da altri attori? Probabilmente no. Nonostante ciò, anzi Cho (questa era per i potterhead più irriducibili), ci sono valide motivazioni per le quali una serie TV di Harry Potter andrebbe realizzata.

Abbiamo bisogno di una serie TV di Harry Potter? Assolutamente si!

La motivazione principale per la quale una serie è un’ottima idea è che ci sono tante, troppe cose che i film hanno lasciato fuori o che, ancor peggio, hanno banalizzato in modo imperdonabile. Più imperdonabile di una maledizione senza perdono. E non parliamo solo di aspetti minori, ma anche di elementi chiave per le comprensione dell’intera storia. Aspetti che una serie potrebbe approfondire dato che, a quanto sappiamo, il progetto di Warner Bros. prevede una sette stagioni: una per ogni libro.

Proviamo ad elencare alcuni aspetti, presenti nei libri, che i film non ci hanno mai raccontato.

Perchè Voldemort è così malvagio?

I film non spiegano mai il motivo delle azioni di Lord Voldemort, riducendo il personaggio del fu Tom Riddle ad un villain bidimensionale, sprovvisto di naso, che vuole conquistare il mondo. In realtà nei libri c’è tutta una backstory interessante. 

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Nel quinto libro, L’ordine della fenice, scopriamo che Tom Riddle, che diventerà Lord Voldemort, è stato concepito con l’inganno. Sua madre Merope Gaunt, discendente diretta di Serpeverde, era innamorata di un babbano che però non la ricambiava. Merope decise quindi di ingannare l’uomo, Tom Riddle Sr., propinandogli un filtro d’amore. Essendo figlio di un amore fasullo, il piccolo Tom cresce incapace di provare sentimenti genuini. Ecco perché è così cattivo.

Inoltre l’odio verso suo padre babbano, che abbandonò sua madre dopo essere rinsavito dalla pozione d’amore, lo portò a covare risentimento verso i babbani e i mezzosangue (quale lui stesso era, peraltro). Non solo: nei libri Voldemort è un essere che teme terribilmente la morte, ecco perché in principio ha creato gli horcrux. Insomma un personaggio molto ben scritto ma che nei film diventa uno stereotipo di malvagità, senza motivazioni né paure. Nonostante ciò il Voldemort cinematografico è tra i più grandi villain della storia del cinema. Pensate cosa potrebbe diventare se venisse ulteriormente sviluppato in una serie TV.

Le relazioni e i sentimenti: Harry Potter ha anche una storia teen da raccontare!

Ciò che ha reso Harry Potter una saga letteraria così amata è che molti lettori sono cresciuti insieme al personaggio. Il dodicenne che per la prima volta mette piede a Diagon Alley ne La Pietra Filosofale non era diverso da quanti per anni hanno sognato di ricevere una letterina di ammissione a Hogwarts. Harry è cresciuto davanti ai nostri occhi ed è diventato progressivamente un uomo. Nel corso della sua adolescenza si è infatuato, come tutti noi, e poi si è innamorato.

Ne L’Ordine della Fenice J.K. Rowling descrive la sua relazione complicata con la Corvonero Cho Chang, assolutamente banalizzata (per non dire assente) nel film. Lo stesso vale per la sua relazione con Ginny Weasley, il che lo porta a vivere una dinamica complessa con Ron. Una serie TV di Harry Potter potrebbe raccontare il lato più umano di Harry: quello di un adolescente innamorato.

La serie TV di Harry Potter ha il compito di dare dignità al personaggio di Neville (e di Pix)

Il personaggio più bistrattato dell’intera saga cinematografica è sicuramente Neville Paciock. Nei libri, invece, Neville è un personaggio chiave, ed è dipinto come un giovane coraggioso (sebbene imbranato). Nei film emerge solo il secondo aspetto. Manca poi il suo rapporto con la professoressa McGranitt, che nei libri non manca mai di dimostrare il proprio affetto materno per il ragazzo. Non solo: Neville è potenzialmente il vero prescelto, dato che, insieme a Harry, è uno dei possibili protagonisti della profezia della professoressa Cooman. La profezia stessa, elemento intorno al quale ruota il quinto film, non è mai approfondita a sufficienza nella pellicola. Eppure è di importanza vitale per comprendere il finale della saga.

Come dimenticarsi poi di Pix? Il dispettoso poltergeist è presente in tutti i libri ma assente da tutti i film. Un personaggio incredibile, com’è incredibile il suo rapporto con i gemelli Fred e George. Quando ne L’Ordine della Fenice i due fratelli dichiarano guerra alla professoressa Umbridge, Pix dà il meglio (anzi peggio) di sé, rendendo la vita impossibile all’inquisitore supremo di Hogwarts. Se una serie TV di Harry Potter dovesse essere realtà, potremo finalmente divertirci con tutte le malefatte del poltergeist.

Il rapporto di Harry con Lupin e la storia dei Malandrini

Tra gli elementi del libro che simboleggiano il passaggio di Harry nell’età adulta c’è il fatto che il protagonista accetta di fare da padrino al neonato figlio di Lupin e Tonks. Entrambi, come sappiamo, moriranno nella battaglia finale di Hogwarts. Il film non ci mostra mai il senso di responsabilità di Harry nei confronti di Teddy Jr., nel quale Harry rivede sé stesso: orfano come lui di genitori morti per mano di Voldemort. Capisce, quindi, come si è sentito Sirius, il suo padrino, per molti anni.

I libri raccontano anche il rapporto tra i quattro malandrini, il come e il perché questi sono diventati animagus illegali. I romanzi della saga approfondiscono il perché i genitori di Harry decisero di non affidare a Sirius l’incarico di custode del loro nascondiglio. Una scelta che, come sappiamo, portò alla morte dei Potter.

Percy Weasley, Barty Crouch, Dudley e Fiorenzo

Con i buchi di trama dei film potremmo riempirci un libro intero. Basti pensare al personaggio di Percy, che nei libri vive un breve ma intenso allontanamento dalla famiglia Weasley. Nelle pellicole lo ritroviamo inaspettatamente dalla parte del Ministero, contro l’Ordine della Fenice, senza che ci venga mai raccontata la rottura con la sua famiglia.

Assolutamente sommaria anche la storia di Barty Crouch e figlio. Nel film Il Calice di Fuoco apprendiamo solo che Crouch Jr. era un mangiamorte che si è spacciato per Alastor Moody. Una serie TV potrebbe approfondire il personaggio e il rapporto con il genitore. Questi, per amore di sua moglie, riuscì a evitare a Barty Crouch Jr. il carcere di Azkaban, utilizzando la pozione Polisucco e la maledizione Imperius. Nella pellicola vediamo solo che il mangiamorte viene condannato e che, magicamente, ritorna in libertà.

Non dimentichiamoci poi dei Dursley, gli odiosi zii di Harry, e il loro capriccioso e bulletto figlio Dudley. Ne I Doni della Morte c’è un raro momento di riconciliazione tra i due cugini. Un momento tagliato nel montaggio finale del film.

Infine c’è il personaggio di Fiorenzo, il centauro che viene appena mostrato nel primo film, che nei libri vive una profonda frattura con la sua gente. Una sottotrama totalmente assente dalle pellicole e che potrebbe essere raccontata nella serie.

Che fine fanno i Malfoy?

Agli sceneggiatori non perdoneremo mai il modo in cui hanno banalizzato il finale di Draco Malfoy e della sua famiglia. Quella di Draco è in realtà una sottotrama che, nell’ultimo libro, ci dice molto della natura del personaggio. Una storia di redenzione e riscatto, nonostante il film ci lasci con un finale aperto e assolutamente inconsistente.

Varie ed eventuali: quello che i film di Harry Potter hanno lasciato fuori e che una serie TV potrebbe raccontare

Come abbiamo visto sono tanti gli aspetti che una serie TV di 7 stagioni, una per ogni film di Harry Potter, potrebbe approfondire. Ma ce ne sarebbero molti altri. In ordine sparso:

  • Le incredibili partite di Quidditch presenti nei libri e appena accennate nei film
  • Il CREPA, l’associazione per elfi fondata da Hermione che ricopre un ruolo importante nella relazione tra Ron ed Hermione.
  • Le prove del Torneo Tremaghi (che nei film non sono mai approfondite)
  • Il personaggio di Rita Skeeter e il suo essere un animagus
  • Quello che accade a Hogwarts il settimo anno, quando Harry, Ron ed Hermione sono a caccia di horcrux
  • Tutti gli aspetti della battaglia finale per Hogwarts
  • Prefetti e Capiscuola, il loro ruolo a Hogwarts

L’incredibile storia di Harry Potter ha necessitato ben sette libri per essere raccontata, di cui il quinto supera le 700 pagine. Otto film di due ore decisamente non hanno approfondito abbastanza. Alla serie TV, quindi, il compito di colmare i buchi e farci rivivere da capo questa incredibile e magica storia.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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