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Io, Robotto: la robotica di intrattenimento arriva a Milano

Siamo andati a visitare la mostra alla Fabbrica del Vapore, ecco il nostro resoconto

Ha aperto pochi giorni fa Io, Robotto – Automi da compagnia, una mostra alla Fabbrica del Vapore dedicata al mondo della robotica di intrattenimento. Nata da un’idea del giornalista Massimo Triulzi, l’esposizione guida il visitatore attraverso tutte le sfaccettature di questo mondo, dalla storia passata fino a quella futura. Noi siamo andati a visitarla qualche giorno fa e vogliamo raccontarvi la nostra esperienza.

Io, Robotto – Automi da compagnia, di cosa si tratta?

Questa esposizione racconta il rapporto tra l’uomo e il robot, approfondendone la storia e soprattutto l’evoluzione. Ovviamente negli anni questo settore si è rinnovato continuamente, non solo dal punto di vista strettamente tecnologico.

Lungo la mostra troveremo 115 modelli differenti di automi, distribuiti lungo 17 aree tematiche in uno spazio espositivo di circa 1.500 metri quadrati. Si passerà dai robot di latta a quelli visti al cinema, fino agli albori di questo mondo e per le figure che hanno influenzato indirettamente il settore, come Isaac Asimov.

Il tutto con due partner eccezionali. Il primo è Philips, che ha fornito la speciale illuminazione delle diverse aree, che ne contribuisce alla caratterizzazione grazie alle sue Philips Hue. Il secondo è Amazon, che ha messo a disposizione la speciale guida di Io, Robotto. Questa mostra infatti è la prima al mondo guidata da un AI. Nelle varie stanze troveremo infatti Alexa, a cui potremo chiedere spiegazioni sulla stanza o specifici oggetti.

Il curatore Massimo Triulzi ha commentato così il progetto:

Lungamente anticipato dalla nostra immaginazione, il robot è sempre più una realtà. E perdendo parte di quella dimensione fantastica e romantica che ne ha caratterizzato la storia, entra nel quotidiano coronando il sogno dell’uomo di creare un suo doppio attraverso la materia. Il robot, che imita fattezze e gestualità umane, intrattiene e diverte, canta, balla e comunica, celebra non solo la tecnologia quanto la centralità dell’uomo e la potenza delle idee.

Evocativa e ispiratrice per grandi e bambini, la mostra spazia in maniera trasversale sulle infinite discipline coinvolte per offrire un’esperienza dalle tante chiavi di lettura. Sono entusiasta di aver portato ‘Io, Robotto’ a Milano che, oltre a essere la mia città, è la metropoli italiana da sempre ispiratrice di nuove tendenze e trasformazioni, all’avanguardia nello sviluppo e nelle applicazioni tecnologiche al contesto quotidiano“.

Cosa troveremo in Io, Robotto – Automi da compagnia?

La visita si apre con due soggetti a loro modo simbolici. Il primo è Pinocchio, il protagonista del noto romanzo di Carlo Collodi. Il burattino che sogna di diventare un uomo altro non è che una prima idea, una prima ispirazione per il concetto di androide. Il secondo è invece EMIGLIO, uno dei più celebri robot di intrattenimento per gli italiani, diventato una vera icona irrinunciabile di questo mondo, segnando la generazione degli anni ’90.

Successivamente si passa a scoprire i precursori tecnici di questo mondo, dagli automi risalenti al periodo Edo fino al mitico (e fasullo) Turco giocatore di scacchi. Non manca un giusto e ovvio omaggio a Isaac Asimov, che con le sue tre leggi della robotica ha influenzato tutto il settore.

Questo anticipa un po’ ciò che troveremo nella stanza successiva, dedicata al nostro immaginario. Si possono trovare qui riproduzioni degli automi più noti del cinema, a partire ovviamente dagli iconici droidi di Star Wars. Da qui poi prenderà il via tutto il percorso lungo i più importanti prodotti della robotica di intrattenimento della storia.

Il tutto si snoda attraverso differenti stanze tematiche, raggruppate in base ai soggetti riprodotti dai robot, come i dinosauri o gli animali in generale, la loro funzione, come nella sezione per gli automi musicali, o ancora la loro origine geografica, come succede nella stanza dedicata al Giappone. Il tutto ampiamente caratterizzato grazie all’utilizzo di luci e tonalità specifiche, oltre che effetti sonori d’atmosfera. Entrando in ogni nuova sezione ci troveremo in un ambiente separato dal precedente, adatto al nuovo argomento da affrontare e da scoprire.

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La poetica dell’uomo riflesso nel robot

Io, Robotto – Automi da compagnia non è una semplice esposizione di prodotti dalla storia del settore. Attraverso il suo percorso, questa mostra diventa una celebrazione del genio umano, ma soprattutto della spinta creatrice che ci caratterizza. Un desiderio continuo di spingersi oltre i limiti apparenti, per raggiungere e superare le proprie fantasie. E così, un po’ come succede nelle bellissime foto di Valentino Candiani, a cui la mostra è dedicata, nell’occhio lucido dell’automa possiamo vedere il riflesso dell’uomo.

Come perfettamente evidenziato nelle stanze conclusive, questa spinta non è necessariamente in un’unica direzione, ma prosegue a raggiera. Alcuni scelgono di seguire una strada più funzionale nel design, creando soggetti nuovi, più adatti ai propri scopi. Per altri l’obiettivo è ricreare. Che si tratti di cani, dinosauri o dell’uomo stesso, il desiderio è quello di riuscire a riprodurre in maniera perfetta quello che già esiste in natura, armati solamente del proprio ingegno meccanico.

Un viaggio ispiratore, che ci porta per mano alla scoperta di geni incredibili, che hanno spesso dovuto percorrere strade uniche e alternative. Un percorso attraverso la nostra capacità unica di trovare soluzioni eccezionali a problemi complessi, ponendo passo passo le basi per chi ci seguirà nella ricerca. Con uno sguardo al futuro, perché ancora la strada è aperta e potenzialmente lunghissima.

Io, Robotto – Automi da compagnia ci racconta tutto questo e molto di più. Lo fa in una maniera tradizionale, lontana dall’interattività a cui ci hanno abituato tanti musei moderni (e che uno si potrebbe aspettare). Fatta un’importante eccezione per il contributo di Alexa – che nel finale sarà simpaticamente chiamata a spiegare sé stessa, essendo uno degli oggetti in esposizione – si tratta di una mostra piuttosto classica. La cura della selezione, dello sviluppo del percorso e dello spazio espositivo la rende però ancora più coinvolgente ed emozionante.

Io, Robotto – Automi da compagnia: a Milano fino a gennaio 2020

Io, Robotto – Automi da compagnia risulta quindi un appuntamento assolutamente da non perdere. Un viaggio che è al contempo scoperta della storia della robotica e (ri)scoperta delle potenzialità dell’uomo. I più piccoli, da sempre affascinati dal concetto degli automi, rimarranno a bocca aperta vedendo tantissimi dei pezzi esposti. Gli adulti potranno vivere un’esperienza eccezionale, viaggiando nella storia dell’ingegno umano.

Io, Robotto – Automi da compagnia sarà disponibile alla Fabbrica del Vapore in via G.C. Procaccini, 4 a Milano fino al 19 gennaio 2020. Per informazioni su orari e prenotazioni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale della mostra.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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