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L’intervista a Evil Licorice, il team che sta per portare Retro Gadgets sui vostri PC

Tutti quelli che tra voi hanno almeno dai 25 anni in su, non potranno non conoscere e ricordare le prime partite con Tamagotchi o Game Boy. Non solo questi, ma anche tanti altri gadget e piccoli oggetti elettronici sono i protagonisti di Retro Gadgets, il prossimo prodotto lanciato da Evil Licorice, nato dalla fusione di Studio Evil e Licorice.

Abbiamo intervistato per voi Luca Marchetti e Marco Bancale, già genitori di progetti quali Kingdom e Cane Magic Zero. Cosa ci attende nel prossimo loro lavoro, in uscita su Steam il 30 novembre?

Lo abbiamo scoperto durante una bella chiacchierata con loro, tra aneddoti e curiosità su come è nato questa nuova IP.

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Come vi è nata l’idea per Retro Gadgets? A cosa vi siete ispirati?

Luca: l’idea è nata circa 3 anni fa, lavoravo su Plasma da cinque anni, un sandbox, nel tempo libero giocavo a fantasy console, usavo Arduino e altre board e mi sono appassionato anche agli emulatori. Desideravo fare un emulatore simile a questi e quindi ho avuto l’idea di farne uno “meta” per fare un fantasy console e un gadget e unirli in un solo prodotto. Nel poco tempo libero l’ho creato e l’ho fatto vedere a Marco, lo conosco da 25 anni. Ora io vivo in Islanda da 20 anni, ma eravamo in due ditte a Bologna insieme, siamo entrati nella games industry e abbiamo fatto qualche progetto insieme, fino a unirci in un team di videogiochi.

Ma volete sapere come ci siamo conosciuti? All’epoca c’erano le reti IBS, avevo 17 o 18 anni e avevo il mio Amiga per parlare con gente che si collegava, era come Discord ante litteram. Uno alla volta lasciavano il proprio messaggio. Una sera mi scrive un tale Marco e chiedo dove abita, così scopro che sta a soli 50 metri da me. E da lì ci siamo scambiati sempre più opinioni, fino a incrociare il nostro percorso fino a oggi.

Si fa riferimento a diversi oggetti famosi, come Tamagotchi, un simbolo della cultura anni Novanta per tutti i bambini dell’epoca. Che ruolo ha avuto per voi questo gioco come bambini e come eventuale ispirazione? Altri giochi che ricordate con affetto?

Luca: I nostri primi giochi avevano questo sapore retro e di creazione e scoperta, e all’epoca li potevi portare in giro; ora l’idea è quella di tenere il proprio gadget sempre con sé sullo schermo, così come c’è anche mighty cobra e ti ci metti a giocare quando lavori o comunque sei al pc. Quella cultura dal punto di vista elettronico si è cristallizzata nell’immaginario di tante persone che magari sono arrivate anche dopo la loro uscita, non l’hanno vissuta. Anche Arduino e altri sono arrivati nelle case dei collezionisti. Non ci sono gadget già realizzati al suo interno perché ognuno poi crea il proprio come desidera.

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Che rapporto avete con il retro gaming e cosa significa per voi?

Marco: come game designer riprendo spesso idee presenti in videogames dell’epoca per trarre ispirazione, come ad esempio Monkey Island. Per la pixel art abbiamo avuto diversi riferimenti.

Luca: io invece ripenso agli arcade, con le monete nei bar, a cui sono rimasto legato ancora prima. Tra l’altro ho in casa un arcade, è un prodotto per me esteticamente bello, e ancora più bello è vedere le mie due figlie che ci giocano.

Rispetto agli altri progetti da voi realizzati finora, qual è la vostra percezione nei confronti di questo?

Luca: si posiziona perfettamente nell’arco della produzione, anche per building ed elettronica; faccio sempre cose che mi piacciono e mai uno uguale all’altro, facciamo sempre diversi tra loro.

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Cosa vi aspettate dalla comunità di gamer?

Luca: abbiamo avuto un grandissimo impatto con l’evento di Steam Next Fest e una grande ricezione del pubblico, così abbiamo tenuto aperta la demo anche dopo questo evento perché era stato percepito molto bene. Pensavo fosse estremamente più di nicchia e avevo paura che i giocatori fossero interessati, ma che poi ci fosse un gradino di ingresso troppo elevato. Ancora oggi invece non solo abbiamo una comunità attiva, ma anche una documentazione del gioco fatta da noi che non è bellissima, e nemmeno penso la miglioreremo perché i giocatori l’hanno fatta meglio di noi e stanno contribuendo a essa anche organizzandosi tra di loro.

Marco: non penso che ci sarà una grande differenza di ricezione tra demo e versione finale. L’unico dubbio è quante persone riusciranno ad apprezzare perché la barriera di ingresso non è troppo elevata, ma vedremo come andrà con l’uscita di Retro Gadgets.

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