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Lucy May: il sogno australiano della famiglia Popple

La famiglia Popple parte per l'Australia per una nuova vita che si rivela irta di difficoltà e colpi di scena

Viaggi transoceanici e il desiderio di una nuova vita non sono un tema inusuale quando si parla di anime degli anni ’80. Sono temi che ritroviamo anche in Lucy May, la storia di cui parleremo nel corso di questo nuovo appuntamento con la nostra rubrica. Quando una famiglia inglese decide di cercare fortuna e di realizzare un sogno partendo per l’Australia, ha inizio un’avventura lunga 50 episodi che si rivelerà però molto diversa da ciò che i protagonisti di aspettavano. Andiamo dunque a scoprire cosa accade alla famiglia Popple quando si mette in viaggio e con un grande sogno alla volta dell’Australia.

Lucy May: la trama

Una speranza chiamata Australia

Siamo nel 1827 quando la famiglia Popple arriva in Australia dopo un viaggio di circa 3 mesi a bordo di una nave. Il padre Arthur, la moglie Annie e i figli Clara di 16 anni, Ben di 15, Kate di 10, Lucy May di 8 e Tob di 2 anni sono partiti dall’Inghilterra con un grande progetto: quello di metter in piedi una fattoria che col tempo possa diventare un’azienda agricola modello. Arthur è stato infatti attirato nel paese da promessa del Governo di terreni distribuiti gratuitamente ai coloni che ne facessero richiesta. Con queste premesse, Arthur, che è un agricoltore, trasporta tutta la sua famiglia in Australia, una terra ancora poco abitata e, per questo, non particolarmente sviluppata dal punto di vista organizzativo e burocratico. Una volta arrivati, infatti, ciò che trovano è una situazione molto diversa da quella sperata e le difficoltà iniziano sin da subito.

Brutte notizie per la famiglia Popple

Arthur capisce sin da subito di dover cambiare i suoi piani. Prima rinuncia alla casa prefabbricata che aveva portato con se in viaggio con grande fatica per mancanza di trasporti adatti, così anche il sogno di costruire una fattoria sfuma, almeno per il momento. L’uomo è anzi costretto a trovare un impiego grazie al quale racimolare poi del denaro per poter acquistare la sua agognata fattoria. Intanto vivono in una piccola casetta nella periferia di Adelaide mentre Arthur inizia a lavorare a cave di pietra. Anche il resto della famiglia inizia ad ambientarsi, soprattutto la piccola Lucy May che realizza anche il suo sogno di avere un cucciolo di cane, Piccolo, che cresce con grande amore. Le cose iniziano ad ingranare per tutta la famiglia: Clara trova un lavoretto e arriva anche il suo ragazzo, John. Intanto Arthur riesce a racimolare il denaro per acquistare la sua fattoria ma accade qualcosa che interrompe l’idillio.

Il dramma di Arthur

Il signor Petiwell, uomo burbero ed egoista arrivato anche lui dall’Inghilterra sulla nave sulla quale hanno viaggiato i Popple, soffia la fattoria alla famiglia, offrendo un prezzo più alto. L’agognata fattoria rimarrà ancora un sogno per i Popple che, poco più di due anni dopo, vivono sì in una casa un po’ più grande della prima ma continuano ad essere ostacolati dall’invidioso e vendicativo Petiwell, loro vicino di casa. I problemi non vengono mai da soli perché, poco dopo, Arthur viene coinvolto in un incidente alla cava durante il quale si rompe una gamba. Questo lo costringe a rimanere fermo per un mese, mettendo la famiglia in difficoltà economiche. Una situazione che lo getta nella totale depressione e lo porta a cedere all’alcol. Sarà con l’aiuto della famiglia che si rimetterà in piedi e deciderà di tornare a lavorare.

L’incidente di Lucy e i Princeton

In attesa che Arthur torni a lavorare, la famiglia è costretta a vendere una pecora per avere di che mangiare. La pecora in questione è proprio quella a cui Lucy May ha cresciuto per anni e alla quale è molto affezionata. Questo la sconvolge e, mentre cammina in strada triste, viene colpita da un cavallo che la scaraventa a terra bruscamente. Viene subito soccorsa da Frank Princeton, lì di passaggio, che prende la bimba priva di sensi e la porta nella sua sontuosa residenza.

Princeton e sua moglie sono subito colpiti da Lucy perché somiglia in modo incredibile alla loro bambina morta, decidono dunque di tenerla a casa loro, anche perché al suo risveglio Lucy fa capire di aver perso la memoria. Rimane con loro per un po’, fino a quando è il cane Piccolo a vederla per strada e riconoscerla. Alla sua vista, anche Lucy ritrova la memoria e torna dunque a casa sua. La famiglia Princeton non è però disposta a perdere la piccola Lucy. Frank fa allora un’offerta ad Arthur: un lavoro presso una sua grande fattoria. Lui, seppur titubante, accetta.

Il finale

La signora Princeton continua a non volersi separare da Lucy May, in cui rivede sua figlia Emily. Propone allora alla famiglia Popple di poterla adottare: Lucy crescerà così come loro erede, nel gran lusso, mentre i suoi veri genitori avranno in dono un grande appezzamento di terreno dove creare la fattoria tanto desiderata. I Popple rifiutano ma Lucy, per il bene della sua famiglia, decide di accettare la proposta, anche perché suo padre Arthur, afflitto dai problemi economici, torna a bere. Frank Princeton però comprende la situazione e rifiuta l’offerta di Lucy May, colpito dal gesto fatto dalla piccola per la sua famiglia. Decide perciò di aiutare suo padre, vendendogli il terreno e dandogli la possibilità di pagarlo a rate. Finalmente, circa 4 anni dopo il loro arrivo in Australia, i Popple realizzano il sogno di avere una fattoria tutta loro.

Lucy May: curiosità

Lucy come Flò

Nel corso della nostra rubrica ci siamo già imbattuti in una storia simile a quella di Lucy May. Una famiglia che si imbarca dall’Inghilterra per l’Australia con il sogno di una nuova vita l’abbiamo infatti conosciuta quando ci siamo immersi nella storia della piccola Flò. Anche in quel caso una numerosa famiglia si getta all’avventura verso una terra sconosciuta (ci troviamo anche nello stesso periodo storico), ma nel caso di Flò, la sua nave naufraga, costringendo la sua famiglia a ricominciare la sua vita su un’isola deserta.

Southern Rainbow

Lucy May è una serie animata prodotta nel 1982 dalla Nippon Animation e, come altre di cui abbiamo già parlato in precedenza, fa parte del World Masterpiece Theater, serie animate ispirate a romanzi della letteratura per ragazzi mondiale, soprattutto di origine occidentale. In questo caso il romanzo a cui è ispirato l’anime è Southern Rainbow scritto da Phyllis Piddington.

La sigla

La sigla italiana di Lucy May è cantata da Cristina D’Avena, con testi e musica di Luciano Beretta e Augusto Martelli.

I personaggi

Lucy May – La protagonista della serie. All’inizio della serie ha 8 anni e fa parte della famiglia Poppler.
Kate – Sorella e compagna di giochi di Lucy May.
Clara – La figlia maggiore della famiglia Popple. All’inizio della storia accusa problemi di salute. Sulla nave che la porta in Australia conosce un marinaio, John, che la raggiungerà poi ad Adelaide e la sposerà.
Benjamin – Secondogenito della famiglia Popple col sogno di diventare un dottore.
Toby – Il più piccolo della famiglia, ha solo 2 anni all’arrivo in Australia.
Arthur – Il padre di Lucy May col sogno di costruire una fattoria.
Annie – Madre di Lucy May .
Piccolo – È un dingo, un cane selvatico australiano che viene adottato dalla famiglia Popple.
Sig. Petiwell – Arrogante ed egoista possidente inglese, metterà più volte in difficoltà la famiglia Popple.
Frank Princeton – Ricco proprietario terriero, soccorre Lucy dopo il suo incidente e la porta nella sua residenza.
Sylvia Princeton – Moglie di Frank, ha perso da poco tempo sua figlia Emily, e ritrova in Lucy una bambina molto simile a lei, tanto da volerla adottare.

Curiosi di riscoprire altre storie di anime degli anni ’80? Dopo la storia di Flo e della sua famiglia Robinson, ci siamo avvenurati tra Sorgenti Maledette con Ranma 1/2, tra i mille pasticci di Doraemon e Nobita. Siamo andati alla scoperta del corpo umano con ‘Siamo fatti così’,  e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e Benji e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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