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WhatsApp minaccia di uscire dal Regno Unito. Vi spieghiamo perché

Il nodo è la crittografia end-to-end

Non è TikTok l’unica piattaforma ad avere qualche problema con alcuni Paesi (e non solo).

Stavolta tocca a WhatsApp, il nodo della questione è sempre la privacy, ma stavolta il discorso è in un certo senso opposto.

Sì, perché il social cinese è stato bandito dai device governativi negli Stati Uniti, in Canada e dalla Commissione europea. I timori sono che i dati degli utenti vengano archiviati da ByteDance (azienda proprietaria di TikTok). E siano pronti per essere passati al governo di Pechino qualora ne facesse richiesta.

Al contrario, WhatsApp ha minacciato di lasciare il Regno Unito proprio nel caso in cui Meta fosse obbligata a ridurre il livello della privacy dei messaggi criptati della piattaforma.

Vediamo i dettagli della vicenda.

Whatsapp 1

WhatsApp uscirà dal Regno Unito?

Fin troppo facile dire che chi di Brexit ferisce…

Stavolta, senza referendum ma con una decisione presa dai vertici di Meta, sarebbe WhatsApp a voler lasciare il Regno Unito.

Il motivo? Va ricercato nella possibile prossima richiesta di riduzione del livello di privacy nei messaggi criptati, nel rispetto dell’Online Safety Bill.

Ovvero una proposta di legge del Parlamento del Regno Unito pensata per migliorare la sicurezza in rete, presentata come bozza il 12 maggio 2021.

L’Online Safety Bill è un insieme di leggi che vigila sui contenuti illegali o inopportuni che le aziende direttamente interessate saranno chiamate a rimuovere. In caso di mancato rispetto dell’obbligo, le multe potranno arrivare sino a 18 milioni di sterline o al 10% del fatturato aziendale annuo.

Stop alla crittografia end-to-end?

Il punto dolente dell’Online Safety Bill, almeno agli occhi dei dirigenti di WhatsApp, è la crittografia end-to-end.

Ovvero quella cosa oscura di cui di tanto in tanto leggiamo quando mandiamo o riceviamo messaggi sull’app, ma chissà quanti di noi sanno poi cosa sia.

Si tratta, in sostanza, di un sistema di comunicazione cifrata, per cui solo chi sta dialogando tramite messaggistica istantanea può leggere, appunto, i messaggi.

Ebbene: sembra che l’Online Safety Bill porterà WhatsApp a dover applicare una nuova policy di moderazione dei contenuti. Che potrebbe appunto portare alla rimozione della crittografia end-to-end, per fare in modo che i messaggi vengano scansionati e, qualora servisse, bloccati e segnalati.

Ciò potrebbe rendersi necessario perché, secondo il Governo del Regno Unito (e di alcune associazioni che tutelano i minori), la crittografia end-to-end non permetterebbe di proteggere a dovere i più piccoli online.

La reazione di WhatsApp

Dire che l’azienda di messaggistica istantanea non abbia preso bene la notizia è un eufemismo.

Ha preso la parola Will Cathcart, responsabile della società all’interno di Meta. Cathcart ha appunto detto che, se questo scenario si concretizzasse, WhatsApp potrebbe uscire dal Regno Unito.

“I nostri utenti in tutto il mondo vogliono sicurezza. Il 98% di loro si trova al di fuori del Regno Unito, non vogliono ridurre la sicurezza del prodotto”, ha detto Will Cathcart. E ha aggiunto: “Recentemente siamo stati bloccati in Iran, per esempio. Non abbiamo mai visto una democrazia liberale farlo”, ha aggiunto.

Signal come WhatsApp

Giorni fa Meredith Whittaker, presidente di Signal, aveva dichiarato che anche il suo social si sarebbe decisamente schierato contro la possibilità di uno stop alla crittografia end-to-end nel Regno Unito.

E ora tra Whittaker e Cathcart c’è stato un cordiale scambio di tweet: sembra proprio che WhatsApp e Signal daranno battaglia comune all’Online Safety Bill.

I tempi

WhatsApp lascerà dunque il Regno Unito?

Diciamo che, comunque andranno le cose, non c’è particolare urgenza: la proposta di legge sarà ridiscussa probabilmente nei mesi estivi.

Nel frattempo, il governo britannico ha fatto sapere che “l’Online Safety Bill non rappresenta un divieto alla crittografia end-to-end”.

E Richard Collard, della National Society for the Prevention of Cruelty to Children, ha dichiarato quanto segue: “Gli esperti hanno dimostrato che è possibile lottare contro la pedopornografia e l’adescamento dei minori in ambienti crittografati end-to-end.”

WhatsApp: più trasparenza in Ue

Intanto, nei giorni scorsi WhatsApp ha preso impegni con l’Ue per il futuro prossimo. Questo a seguito di un confronto con le autorità per la protezione dei consumatori dell’Ue e la Commissione europea.

L’app, in conformità con la normativa europea, non utilizzerà i dati degli utenti per scopi pubblicitari e non li condividerà con terze parti.

Inoltre, renderà meno invasive le notifiche sulle modifiche dei termini di servizio e agli aggiornamenti.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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