In un periodo dove la realtà virtuale inizia a interessare i più, ecco che arriva un visore decisamente allettante: parliamo di Oculus Quest 2. Si tratta di un dispositivo “stand alone” che vi sdogana completamente dal filo, ma che non vi lascia scollegati. Ebbene sì, perché tramite il cavo (o il virtual desktop) il prodotto può essere usato anche in collegamento al PC. La svolta arriva con Oculus Link che permette, in sostanza, di trasformare il vostro Oculus Quest 2 in un vero e proprio visore per PC.
Un prezzo non troppo elevato (circa 349€ la versione da 64 GB), un dispositivo che può essere usato da solo o su PC e un hardware rinnovato. Tutto questo, e molto altro, è Oculus Quest 2. Avrà saputo soddisfarci sotto ogni punto di vista? Vediamolo più nel dettaglio!
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Oculus Quest 2: un design più spartano
Partiamo subito con l’analisi dell’estetica del nuovo Oculus Quest 2. Il visore si presenta con una colorazione bianca, molto minimale, interamente realizzata in plastica. Fa eccezione soltanto il supporto per la testa, costituito in tessuto elastico. Questo è ancorato al prodotto per mezzo di due fasce in plastica rigide. Il supporto non è scomodo, seppure ogni tanto stringa il visore sul viso, causando un leggero mal di testa. Per evitare questo, è possibile usufruire del Quest Elite, o di altri supporti di parti terze. Il peso non è esattamente dei più leggeri, parliamo di 503 g. Questo significa che le sessioni di gioco potrebbero risultare abbastanza contenute.
La parte frontale (quella che poggiamo sul viso), è rivestita da una imbottitura abbastanza spessa e comoda. Per chi indossa gli occhiali, inoltre, è presente un supporto extra che va inserito tra il visore e la maschera d’appoggio. Utilizzando il dispositivo con gli occhiali, non ho riscontrato problemi. L’unica nota è che, sebbene l’isolamento generale sia buono, rimane uno spiraglio zona naso. Molto probabilmente, l’utilizzo di questo supporto extra, enfatizza ancora di più la fessura.
Su un lato del visore troviamo l’ingresso USB Type-C che serve per la ricarica e il collegamento al PC. Sull’altro, invece, è presente il tasto di accensione e spegnimento. Sulla parte superiore non troviamo nulla, mentre su quella inferiore abbiamo la barra dedicata all’aumento e diminuzione del volume. Non è possibile regolare il focus del visore, ma è possibile avvicinare o distanziare le lenti per allinearle meglio ai nostri occhi.
Accessori un po’ costosi
Per migliorare l’esperienza dell’Oculus Quest 2, ci sono una serie di accessori ufficiali. Il primo fra tutti è il cavo in fibra ottica che ci consente la connessione al computer. Questo ci permette di sfruttare a pieno l’hardware del computer, per poter giocare ai giochi installati in esso. Un altro accessorio utile è il cinturino Elite. Questo dona un maggiore comfort al visore, ridistribuendo il peso dello stesso. Lo stesso supporto può essere acquistato anche in bundle con la batteria aggiuntiva, per un prezzo di circa 140€.
Controller leggermente rivisitati
Insieme con il visore Oculus Quest 2, vengono forniti anche i nuovi controller Oculus Touch. Rispetto ai precedenti, questi subiscono una leggera rivisitazione: sono anzitutto più grandi e meglio sagomati. L’impugnatura risulta leggermente più spessa, per favorire una maggiore presa e un miglior controllo. I grilletti sembrano poi calzare perfettamente sulle nostre dita. Migliora anche la posizione e la progettazione dello sportello relativo alle batterie: ora sarà veramente molto complicato da rimuovere accidentalmente durante una sessione di gioco.
Notiamo un altro interessante aggiornamento nella posizione dei tasti. La spaziatura tra gli stessi è migliore, ma soprattutto la base di appoggio è più ampia. Questo permette di avere una vasta superficie in cui posizionare le dita nelle fasi di fermo.
Ricordiamo, infine, che il visore può essere utilizzato anche a mani nude. L’Oculus Quest 2, infatti, è in grado di tracciare le mani. Tramite questa funzione è possibile abbandonare i sensori e simulare la pressione dei tasti tramite alcuni gesti. La funzione, però, non è compatibile con la maggior parte delle applicazioni, le quali richiedono l’uso dei controller.
Quanto è potente l’Oculus Quest 2?
Dopo aver visto come si presenta nell’estetica, è ora di addentrarsi un po’ all’interno del visore. L’Oculus Quest 2 si rinnova non solo nell’aspetto, ma anche nella costituzione. Al suo interno troviamo uno Snapdragon XR2, un SoC che nasce proprio a supporto della realtà virtuale. Oltre a questo troviamo 6 GB di RAM e una memoria di 64 GB (nella versione base). Il dispositivo, però, si rinnova anche nello schermo che supporta ora fino a 90 Hz. Abbiamo poi una visione più nitida e immagini più dettagliate.
Lo schermo è un LCD fast switch, con risoluzione 1832 x 1920. Questo passo in avanti nella risoluzione e qualità d’immagine ha certamente aiutato a combattere un po’ quel fastidioso effetto a griglia. Oltretutto, il passaggio a uno schermo con tempi di risposta più veloci, ha permesso anche di diminuire di molto il motion sickness (anche se non lo ha ancora cancellato del tutto). Nonostante non si tratti di uno schermo OLED, i colori sono molto vividi e brillanti. Sono anche fedeli alla realtà, lo si nota, in particolare, nella riproduzione di video-documentari.
Unica vera pecca a livello tecnico? La batteria. Sebbene non è consueto spendere troppe ore all’interno dell’Oculus Quest 2, due sole ore di autonomia non sono moltissime. Certo, probabilmente il limite risiede anche nel peso del dispositivo: una batteria più potente, significava anche una batteria più pesante. La durata della stessa, comunque, può essere raddoppiata con il cinturino Quest Elite.
Veniamo al sodo: come si comporta l’Oculus Quest 2 in battaglia?
Abbiamo testato l’Oculus Quest 2 principalmente con le applicazioni presenti nel suo store. Ci siamo tuffati in un ring di pugilato con Creed: Rise to Glory, abbiamo affettato i cubi con Beat Saber e abbiamo fatto un giro per il mondo con Google Earth. Abbiamo anche sparato un po’ e provato le montagne russe, dopo aver dimostrato di essere i migliori a ping pong.
A livello di gioco, la cosa più interessante è certamente la sua possibilità di gioco stand alone. L’Oculus Quest 2 è una console portatile sotto ogni punto di vista. Non deve essere necessariamente collegata al PC e non è limitata dai cavi. È perfetta per essere utilizzata ovunque e questo è sicuramente il suo maggior pregio. Giocando a titoli FPS, sentiamo di avere decisamente il controllo, certo, questa tecnologia può ancora migliorare molto, eppure, già ora il feeling è molto gradevole. Ci piace come si padroneggiano le armi e soprattutto quanto si viene coinvolti.
Non parliamo solo di sparatutto, ma anche di giochi molto più tranquilli. Un esempio è RealVr Fishing, un titolo nel quale dovremo pescare. Il gioco è molto rilassante, ma soprattutto è bello da vedere. La grafica è super appagante e le location sono meravigliose. Ci sono inoltre molti ambienti e pesci di differenti dimensioni. Il gameplay è piacevole, ma la grafica è quello che ci ha colpiti maggiormente.
Un altro gioco molto divertente è Beat Saber, il “Fruit Ninja con le spade laser”. Sostanzialmente, a suon di musica, dovrete affettare i cubetti che vi arriveranno addosso. Non solo divertente, ma anche uno tra quelli che vi causerà di meno la sensazione di motion sickness.
Sempre un po’ sullo stile “music & play”, c’è anche Pistol Whip. Si tratta questa volta di uno sparatutto, dove dovremo colpire nemici e schivare i colpi a suon di musica tecno.
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Come funzionano Oculus Link e Oculus Store?
Partiamo subito da una semplice definizione: cosa è Oculus Link? Si tratta di un’applicazione che ci permette di trasformare l’Oculus Quest 2 in Rift S, ovvero ci permette di giocare a tutti i titoli VR presenti sul nostro PC. Per poter sfruttare le potenzialità del software, però, è necessario collegare un cavo al visore. Lo stesso è presente nello store ufficiale e viene venduto per circa 90€. Si tratta di un filo lungo 5 m, realizzato in fibra ottica; il migliore sul mercato per tecnologia di trasmissione. Volendo, però, è possibile usufruire degli stessi servizi anche acquistando un cavo da parti terze (per un prezzo di circa 25€).
Perché utilizzare questo servizio? Il motivo è molto banale e consiste nella possibilità di sfruttare a pieno l’hardware del proprio computer. Facendosi supportare dall’Oculus Link, infatti, potremo giocare tranquillamente a tutti i titoli presenti sulla nostra libreria che supportano il VR.
L’Oculus Quest 2, però, è un dispositivo stand alone. Questo significa che potete giocarci anche senza il supporto di un computer. Con questo scopo entra in azione lo Store ufficiale. Questo, che potrà essere gestito da cellulare o direttamente dal visore, ci permette di scaricare i giochi direttamente all’interno del prodotto, senza fare uso di null’altro. Ottimo e comodo, oltre al fatto che è possibile vedere (tramite l’applicazione sul cellulare), quello che la persona con il visore sta guardando.
E per chi soffre di motion sickness?
Sicuramente, là fuori, ci saranno molti di voi che, come me, soffrono di motion sickness. Si tratta di una sensazione di nausea e stordimento che può presentarsi durante differenti situazioni. Nella realtà la viviamo in un viaggio in nave, in auto, su un aereo. Nel mondo virtuale, invece, questa sensazione può essere provocata da luci particolari, movimenti strani, etc. Naturalmente questo stato è amplificato nell’utilizzo della realtà virtuale, ma perché accade? Il motion sickness è causato da un confitto tra i sensi. Purtroppo, se soffrite di mal d’auto o se alcuni giochi vi provocano questa sensazione, sicuramente il VR ne amplificherà gli effetti.
Dunque, alla luce di questo, non devo comprare l’Oculus Quest 2? Questo non è del tutto detto. Ci sono alcuni titoli, infatti, che non vi provocano questa sensazione. In generale, si tratta di quei giochi che non coinvolgono un vero e proprio movimento simulato del corpo, ma solo dell’area circostante. Proviamo a spiegarci meglio. Se voi, ad esempio, provaste un gioco che simula le montagne russe, con molta probabilità potreste avere la nausea. Perché? Perché il vostro corpo si sta muovendo nel gioco, ma non nella realtà. Questo conflitto tra i sensi può amplificare di molto la sensazione di motion sickness. Immaginate però di giocare a un titolo come Fruit Ninja o Beat Saber. In questi titoli specifici, infatti, non sarà il vostro corpo a muoversi, bensì gli oggetti.
Ci sono alcuni titoli sull’Oculus Quest 2 che sfruttano questa tecnica e, probabilmente, saranno quelli fruibili da tutti. Certo, l’esperienza è limitata, ma è già un passo in avanti.
Oculus Quest 2: lo acquistiamo?
Se siete amanti del VR e non soffrite di motion sickness, la risposta è assolutamente sì. L’Oculus Quest 2 è davvero funzionale, ha tutto quello che serve ed è wireless. Tra i punti di forza troviamo un hardware a supporto molto prestante, la comodità del senza filo, un display decisamente prestante e la possibilità di usarlo in maniera autonoma. Si tratta di un prodotto completo e soddisfacente che non manca comunque di qualche accorgimento.
Anzitutto la batteria è un po’ limitante, in quanto consente un’autonomia massima di circa due ore e poco più. Il prezzo è sicuramente un vantaggio, ma non se decidete di acquistare gli accessori originali a supporto. Questi sono sicuramente ottimi e offrono migliore comfort (vedi l’Oculus Elite), ma sono abbastanza costosi. Per il resto, invece, è stata una particolare sorpresa.
Possiedo Oculus Quest dovrei acquistare il Quest 2?
Tra di voi ci sarà, sicuramente, qualcuno che si sta ponendo un interessante quesito: possedendo il Quest ha senso fare un upgrade al Quest 2? Quali sono le analogie e quali le differenze tra i due visori?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo deciso di elencare il tutto in un breve paragrafo, sperando possa esservi di aiuto per la vostra decisione.
Partiamo subito con il lato compatibilità, che vi farà lanciare un sospiro di sollievo: tutti i giochi della libreria di Oculus Quest saranno compatibili anche con il suo successore. Dunque, potete fare sonni tranquilli, l’upgrade non vi peserà troppo sul portafogli.
Quali sono invece le differenze? Anzitutto parliamo di display: l’Oculus Quest utilizzava un pannello OLED a differenza del Quest 2 che monta un LCD. Per questo motivo, la resa generale è superiore nel primo modello, in particolare sui neri e nei contrasti. Un altro punto a favore del Quest risiede nella regolazione delle lenti: nella prima versione, infatti, era possibile avvicinarle in maniera continua. Nel fratello maggiore, invece, c’è una regolazione basata su tre scatti.
L’Oculus Quest 2 vanta un hardware migliorato e una risoluzione più alta, il suo predecessore, però, mostra un pannello OLED, neri più vivi e una migliore regolazione. A voi, dunque, l’ardua sentenza.
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