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Operazione “Euro Strike 2020”: oscurati 600 portali illegali

Attraverso nuovi strumenti digitali sono stati identificati in tempo reale i “clienti” dei servizi illegali

La Guardia di Finanza, attraverso il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, ha annunciato l’operazione Euro Strike 2020 volta a combattere contro il fenomeno della pirateria audiovisiva attraverso l’utilizzo di siti web illegali. Mediante questa operazione la Guardia di Finanza ha oscurato all’incirca 600 portali illegali. Inoltre, grazie all’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici, gli investigatori hanno ottenuto in tempo reale l’elenco completo dei “clienti” dei suddetti siti. Di seguito vi riportiamo ulteriori dettagli.

La Guardia di Finanza e l’Operazione Euro Strike 2020

Guardia Finanza, operazione Euro Strike 2020

In concomitanza con gli attesi europei di calcio UEFA EURO 2020, rimandati a quest’anno a causa della pandemia da COVID-19, il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza ha concluso una nuova ed importante operazione.

L’operazione, intitolata Euro Strike 2020, ha lo scopo di contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la c.d. “IPTV” – Internet Protocol Television. Questa attività ha avuto origine dalla UEFA. L’organizzazione, in qualità di titolare dei diritti di trasmissione dell’evento, ha segnalato un incremento di portali per lo streaming illegale delle partite in prossimità dell’inizio della manifestazione calcistica europea.

La Guardia di Finanza ha iniziato a monitorare accuratamente le risorse IPTV illegali, a partire dalla cerimonia inaugurale di Roma dello scorso 11 Giugno. In quell’occasione il team ha smascherato un nuovo articolato sistema basato su piattaforme informatiche di ultima generazione.

Ogni piattaforma è alimentata simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in tutta Europa. Ciascuna è finalizzata alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore in flussi dati sistematicamente redistribuiti in tutto il mondo.

Un dettaglio particolare è emerso dopo aver interrogato le singole risorse informatiche. La Guardia di Finanza ha riportato che molte di loro restituissero sul browser il messaggio ‘Xtream Codes Reborn’, che riporta alla nota piattaforma pirata mondiale smantellata nel 2019.

Un nuovo sistema di tracciamento

Dopo aver completato la prima fase di investigazione, la Guardia di Finanza ha configurato un innovativo sistema di tracciamento. Questo sistema ha permesso loro di individuare tutti i clienti che hanno usufruito dei siti illegali. In occasione del palinsesto di ieri, dove in Italia due partite erano trasmesse in esclusiva in Pay-TV, sui dispositivi degli utenti collegati è comparso un messaggio d’emergenza.

Il messaggio rivelava loro che il sito tramite il quale stavano guardando illegalmente la partita, era stato sottoposto a
sequestro e che tutti i loro dati di connessione erano stati rilevati. I responsabili dei servizi pirata rischiano ora la
reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 15.493 Euro.

Gli utenti finali, invece, riceveranno una sanzione amministrativa per un importo pari ad un massimo di 1032 euro.

La complessa ed innovativa attività di indagine è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo. Inoltre è stata diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli, insieme ai Sostituti Procuratore Valeria Sico e Maria Sofia Cozza.

L’Operazione Euro Strike 2020 ha consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 600 siti web illegali. Inoltre è stato possibile acquisire l’elenco completo dei dati identificativi di centinaia di migliaia di spettatori che hanno utilizzato suddetti siti illegali.

La Guardia di Finanza, nella sua veste di polizia economico finanziaria a tutela degli operatori onesti e per assicurare condizioni di leale concorrenza, contrasta con decisione il business illegale che finanzia la criminalità organizzata. Da anni ormai i siti illegali procurano un imponente danno per l’economia italiana a discapito dell’industria dell’audiovisivo che si trova già in un momento delicato. Infatti, a causa delle difficoltà derivanti dalla pandemia di COVID 19, si stima che abbia perso oltre 8000 posti di lavoro solo nel 2020.

Le parole di Sky in merito all’Operazione Euro Strike 2020

Anche Sky ha espresso la sua soddisfazione nei confronti dell’operazione antipirateria Euro Strike 2020. La Pay-TV di Comcast, in una nota, rivela:

“Sky esprime soddisfazione per l’operazione antipirateria Euro Strike 2020 condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Napoli.”

Sky ha anche rivelato che il susseguirsi di azioni di contrasto sempre più frequenti ed efficaci, sono il risultato della stretta collaborazione tra industria e forze dell’ordine. A questi due elementi Sky porge i propri ringraziamenti, in particolare per l’impegno nella lotta ad un fenomeno criminale che danneggia l’intera industria sportiva, dallo sport amatoriale, agli appassionati.

Per concludere vi rammentiamo che l’operazione della Guardia di Finanza ha riguardato, nello specifico:

  • 276 siti vetrina: siti utilizzati per la promozione e commercializzazione di servizi IPTV illegali collegati alla manifestazione calcistica Euro 2020;
  • 142 infrastrutture IPTV: le infrastrutture trasmettevano concretamente i flussi audiovisivi pirata; 
  • 30 siti di live streaming: i siti hanno offerto agli utenti la possibilità di visualizzare in streaming le partite del campionato europeo di calcio. Questo è reso possibile da alcuni link.
  • 164 linking site: attraverso di essi è stato possibile “scaricare”, mediante i cyberlocker, contenuti protetti dal diritto d’autore, ovvero le partite.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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