Dopo avere analizzato la prima delle semifinali di Qatar 2022, quella fra Argentina e Croazia, oggi ci concentriamo sulla seconda, non meno suggestiva. A sfidarsi mercoledì 14 dicembre alle 20 saranno la Francia di Kylian Mbappé, campione in carica, e le vera e propria rivelazione di questo torneo, cioè il Marocco guidato dal CT Walid Regragui. Una partita dal pronostico apparentemente scontato, che in realtà potrebbe invece riservare più di un’insidia ai francesi.
Il primo segnale di allarme arriva dai percorsi fatti da Francia e Marocco per arrivare alle semifinali. Insieme alla Croazia, i marocchini sono l’unica nazionale ancora imbattuta a Qatar 2022; hanno superato il girone per primi, mettendosi dietro proprio Modric e compagni, ed eliminando il Belgio. Ma non finisce qui: in un cammino che li ha visti affrontare anche selezioni di livello altissimo come la Spagna e il Portogallo, i giocatori del Marocco hanno subito solo un gol. Rete che fra l’altro si è rivelata completamente ininfluente, in quanto arrivata nella partita vinta per 2-1 contro il Canada, oltretutto per una sfortunata deviazione nella propria porta del difensore marocchino Nayef Aguerd.
Neanche la Francia si può lamentare. Nel percorso che li ha portati fin qui, i giocatori di Didier Deschamps hanno regalato spettacolo e tante reti (ben 11), grazie soprattutto a Kylian Mbappé e Olivier Giroud, attualmente rispettivamente al primo e al secondo posto della classifica marcatori di Qatar 2022. Ci sono però due punti che non faranno dormire sonni tranquilli al CT della Francia. Il primo ha a che fare con la pura scaramanzia: l’unica sconfitta (peraltro ininfluente) della Francia a Qatar 2022 è arrivata contro la Tunisia, altra nazionale africana. Il secondo è un dato statistico: in ogni partita disputata a Qatar 2022 la Francia ha subito almeno un gol.
Qatar 2022: Francia favorita ma non troppo
Se non ci trovassimo di fronte a una sfida fra la favorita assoluta del Mondiale e la Cenerentola della competizione, il nostro pronostico sarebbe tutto per il Marocco, che arriva alla semifinale avendo subito un solo autogol e gioca contro chi invece ha incassato sempre almeno una rete. La realtà è però ben diversa, e tutto lascia pensare che l’impresa per gli uomini di Walid Regragui, fin qui tatticamente e difensivamente perfetti senza bisogno di fare barricate, sarà estremamente difficile. Ma mai dire mai, se la partita si dovesse protrarre ai tempi supplementari, le chance del Marocco aumenterebbero notevolmente, grazie anche alla presenza in campo del portiere del Siviglia Yassine Bounou, estremamente abile sui calci di rigore.
A differenza della semifinale fra Argentina e Croazia, non abbiamo dei precedenti in un Mondiale fra le due contendenti con cui orientarci in quesa sfida. Prima di Qatar 2022, la nazionale marocchina aveva come migliore risultato in un Mondiale la qualificazione agli ottavi, ottenuta a Messico ’86; le chance di incontrare i francesi erano dunque limitate sostanzialmente ai gironi eliminatori, che tuttavia non hanno mai ospitato questo match. Non c’è però bisogno degli almanacchi sportivi per trovare un passato comune fra Francia e Marocco. Gli africani sono infatti stati un protettorato francese per oltre 40 anni, precisamente dal 1912 all’indipendenza ottenuta nel 1956. Una pagina di storia che si riflette ancora oggi sulle due nazioni, che fra alti e bassi diplomatici intrattengono ottimi rapporti commerciali e condividono ingenti flussi migratori in entrambe le direzioni.
Mercoledì 14 dicembre centinaia di migliaia di persone si troveranno quindi a tifare fra la loro attuale nazione e quella che ha dato i natali a loro o ai genitori. Anche stavolta, non sono affatto “solo ventidue scemi che corrono dietro a un pallone”.
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