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Recensione di PAC-MAN Museum+; un classico con 42 anni di storia

Non si può. Semplicemente, non si può fare una recensione su PAC-MAN. Perché PAC-MAN non è solo un videogioco ma uno di quei fenomeni che ha contribuito a definire il concetto di videogioco stesso. Dopo 42 anni PAC-MAN lo conosciamo già tutti e, sicuramente, tutti ci abbiamo già giocato almeno una volta. PAC-MAN Museum+, che vediamo in questa recensione non è un videogioco ma un contenitore che ci racconta una storia. La storia di un classico dei videogiochi nato nel 1980.

La recensione di PAC-MAN Museum+

PAC-MAN Museum+, che è un estensione del PAC-MAN Museum uscito nel 2014, è, di fatto, un contenitore all’interno del quale troviamo le simulazioni fedeli di 14 edizioni di PAC-MAN. Partiamo dal primo PAC-MAN di Toru Iwatani uscito nel 1980 fino ad arrivare a PAC-MAN 256, del 2015.

Questo gioco ci ricorda una cosa molto importante: PAC-MAN non è solo un gameplay fatto di palline e labirinti. Nelle sue varie incarnazioni è stato anche un platform, come PAC-LAND e PAC-IN-TIME. In altre ha incorporato anche elementi di strategia, come PAC-ATTACK e PAC-MAN 256. In molti casi è comunque stato federe alle sue origini arricchendo però il gameplay del primo PAC-MAN con nuovi elementi, come nel caso di ARRANGEMENT e CHAMPIOSHIP EDITION.

C’è comunque da segnalare che, In realtà, le versioni mai prodotte di PAC-MAN sono più delle 14 che ci vengono proposte. Tra gli assenti illustri, pur limitandoci ai soli arcade, ci sono ad esempio Ms. PAC-MAN e Jr. PAC-MAN. Per cui, secondo noi che c’è spazio anche per un Museum++ nei prossimi anni.

Sono comunque giochi di altri tempi

pac man

1980: PAC-MAN

pac man super pacman

1982: SUPER PAC-MAN

pac man pac pal

1983: PAC & PAL

pac man pac land

1984: PAC-LAND

pac man pac mania

1987: PAC-MANIA

pac man pac in time

1995: PAC-IN-TIME

pac man arrangement 2

1996: PAC-MAN ARRANGEMENT

pac man arrangement

2005: PAC-MAN ARRANGEMENT

pac man championship edition

2007: PAC-MAN CHAMPIONSHIP EDITION

pac man pac n roll

2007: PAC’N ROLL

pac man 256

2015: PAC-MAN 256

    Qualcuno dei più giovani, nato all’ombra di GTA e con una console a 64 bit già pronta in casa potrebbe mettersi a dire che questi 14 giochi sono brutti. In realtà, non sono brutti, sono vintage. E, come tali, dovevano fare i conti con degli hardware e delle capacità di calcolo che oggi non sarebbero accettabili neanche der la nostra caffettiera.

    All’epoca non esisteva il concetto di scheda grafica, e ancor meno quello di GPU. Esisteva soltanto una cosa chiamata Memoria Video, in cui, il valore di ogni singola posizione di memoria si trasformava nel colore di un pixel sullo schermo. Il programmatore aveva la responsabilità di accendere e spegnere ogni singolo pixel per disegnare il gioco. Inoltre, per rafforzare l’idea, vi ricordiamo anche che l’arcade originale poteva contare solo su 6 KB (Kilo Byte) di memoria.

    Forse ci stiamo lasciando un po’ trasportare dalla nostalgia, ma con questa prospettiva ognuno di questi PAC-MAN diventa una piccola opera d’arte.

    L’unico problema non è dei giochi, ma nostro

    Con tutte le attenuanti del caso e sopprimendo la nostra passione storica, in questa recensione c’è una sola cosa che non ci è piaciuto di PAC-MAN Museum+: i controlli. Però, onestamente, non possiamo neanche dire che sia tutta colpa del gioco. Giocare con un gamepad o una tastiera non è il massimo, nel senso che si sente proprio il gioco rispondere male. D’altro canto, questi sono giochi pensati per essere usati con un joystick; non uno qualsiasi, ma uno di quelli da cabinato che vanno usati con energia. Se già siete degli appassionati ne avete sicuramente uno in casa. Se non lo siete, PAC-MAN Museum+ potrebbe essere la scusa giusta per procurarvene uno.

    La metafora della sala giochi

    pac man museum recensione sala giochi

    I meno giovani se le ricordano molto bene. Si entrava con un po’ di monete in tasca e ci si passavano delle ore saltando da un cabinato all’altro. Tutto, per lasciare le proprie iniziali in una classifica in bella vista. Classifica che però, si sapeva già, era destinata a sparire quella sera stessa quando si sarebbero spente le luci. Nonostante tutto, essere in prima posizione ci faceva tornare a casa felici.

    Questa emozione rimane nei ricordi di chi oramai comincia ad avere i capelli bianchi, ma PAC-MAN Museum+ fa del suo meglio per ricrearla in forma digitale. In pratica, l’hub principale di gioco è una stanza dove il giocatore può muovere il personaggio di PAC-MAN per spostarsi tra i vari cabinati. In ogni cabinato è presente una simulazione diversa.

    Anche l’aspetto delle monete/gettoni è stato ricreato. Infatti si parte con a disposizione 500 gettoni. Questo fa un po’ sorridere, visto che nessuno di noi è mai entrato in una sala giochi con così tanta moneta. Però, d’altronde, non è meno irrealistico di una sala che fluttua sopra un labirinto infinito.

    I gettoni devono, ovviamente, essere spesi ai cabinati per poter giocare. Però, niente allarmismi, non si ricaricano con delle microtransazioni. Per guadagnare gettoni possiamo svolgere delle missioni ai cabinati oppure giocare usando una stazione gratuita. All’interno di ogni simulatore, infatti, ci saranno una sequenza di obiettivi che, se raggiunti, ci ricompenseranno con nuovi gettoni e sbloccando oggetti con cui personalizzare la sala.

    La sala può essere personalizzata aggiungendo elementi di arredo e cambiando l’estetica usando i gettoni con dei distributori che troviamo di fianco ai cabinati. Possiamo aggiungere mobili, carta da parati e anche colonne sonore. Ovviamente, tutti gli elementi già presenti, inclusi i cabinati, possono essere spostati per rendere l’ambiente veramente nostro.

    Riguardo la sala, se dobbiamo essere onesti, è forse un po’ piccola per metterci dentro tutto quello che possiamo comprare. Inoltre, vi consigliamo di entrare subito nelle impostazioni e mettere al minimo la musica ambientale che abbiamo trovato un po’ troppo alta e insistente.

    La recensione di PAC-MAN Museum+ in sintesi

    Come abbiamo già detto all’inizio, non si può fare una recensione su un gioco di 42 anni che è oramai un’icona. Abbiamo fatto la recensione del contenitore dove è stato messo in 14 versioni simulate: PAC-MAN Museum+. Il contenitore funziona, è accattivante e fa del suo meglio per spronarci a giocare a degli arcade simulati. Come se ce ne fosse bisogno.

    Purtroppo I controlli con il gamepad non sono il massimo, anche se i giochi alla fine rimangono lo stesso fruibili.

    È un titolo che potrebbe non entusiasmare i più giovani ma che sicuramente farà saltare fuori un sacco di ricordi a chi ha qualche anno in più. PAC-MAN Museum+ è disponibile su Steam, PlayStation, XBox e Nintendo Switch.

    PRO

    • Simulazione fatta molto bene
    • Include titoli un po’ difficili da trovare altrove

    CONTRO

    • Scomodo da giocare con un gamepad
    • Musica di sottofondo un po’ troppo insistente
    8Bitdo USB Arcade Stick - Not Machine Specific, per Nvidia...
    • Include: arcade stick, ricevitore wireless 2.4g, cavo USB-C
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    Dario Maggiorini

    Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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