Recensioni false, Amazon vince la prima causa civile in Italia

Ormai gli smaliziati lettori di Tech Princess sapranno riconoscere al volo le recensioni false che, su Amazon e altrove, mettono un (bel) po’ di fumo negli occhi ai consumatori. Tuttavia, casomai servisse, in coda all’articolo ricorderemo le caratteristiche principali delle recensioni pilotate.

Ora concentriamoci su una sentenza dal valore storico, perché è la prima emessa da un Tribunale del nostro Paese contro un sito di recensioni false. Amazon ha vinto la causa, e Realreviews.it ha chiuso i battenti. Vediamo meglio cos’è accaduto.

Recensioni false: Amazon vince la prima causa civile in Italia

Nell’ottobre del 2022 Amazon ha presentato proprio in Italia la sua prima denuncia penale europea contro le recensioni false.

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E ora, come la stessa azienda ha fatto sapere sul suo blog nella giornata di martedì 19 marzo, nel medesimo ambito Amazon ha vinto la prima causa civile nel nostro Paese.

È stato il Tribunale di Milano a emettere la sentenza che ha portato alla chiusura del sito Realviews.it, reo di agevolare la pubblicazione di valutazioni a 5 stelle sul più famoso dei marketplace. Il sito (già ora non raggiungibile) non potrà nemmeno in futuro “porre in essere attività simili”.

Il rimborso ai recensori complici

Il Tribunale di Milano, nella prima causa che vede Amazon vittoriosa sulle false recensioni di Realviews.it, ha stabilito che il sito “ha agito in violazione delle leggi sulla concorrenza sleale, causando così un danno sia ad Amazon sia ai suoi clienti.”

Ai recensori complici, secondo quanto leggiamo su Amazon, veniva offerto il rimborso completo dei prodotti acquistati, a patto che fosse pubblicata una recensione a 5 stelle.

L’azione del Tribunale di Milano è la risposta a un’azione più ampia a livello europeo intrapresa da Amazon. Lo scorso anno la società “ha preso provvedimenti nei confronti di 44 malfattori in Europa, promuovendo nove nuove azioni legali in Spagna, Germania e Francia”.

Nella nota, Amazon spiega quanto siano importanti le recensioni come bussola per i clienti. E ricorda di aver promosso nel 2015 la prima causa contro i broker di recensioni false. Da allora “ha creato team globali composti da avvocati, investigatori esperti e analisti per perseguire i broker di recensioni false per vie legali, bloccando così il fenomeno alla fonte.”

I commenti

Claire O’Donnell, Direttore di Selling Partner Trust & Store Identity di Amazon, ha commentato la sentenza del Tribunale di Milano vinta da Amazon contro un sito di recensioni false.

O’Donnell ha detto: “La sentenza del Tribunale di Milano segna una tappa importante nella nostra lotta per proteggere i clienti dalle recensioni false. Il nostro obiettivo è assicurare che ogni recensione sullo store di Amazon sia affidabile e che rifletta le reali esperienze dei consumatori.

Intraprendendo azioni legali contro questi soggetti, Amazon sta mandando un chiaro messaggio sull’intenzione di perseguire i malintenzionati.”

E Fabio Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, ha aggiunto: “Altroconsumo denuncia da tempo il fenomeno delle recensioni abusive, un fenomeno illecito e dannoso, che inganna e colpisce in primis i consumatori in buona fede. Già nel 2019 una nostra indagine aveva messo in luce il tema dei servizi di boosting e avevamo avviato svariate azioni sia con le procure che con Agcm per porre fine agli illeciti e chiedere di fare luce sulla compravendita di recensioni false sul web e sui social network.

Non possiamo quindi che plaudere all’impegno di Amazon e alla prima storica sentenza emessa da un tribunale civile in Italia contro un sito di recensioni false, che ha portato all’immediata chiusura del sito Realreviews.it e ha proibito al suo gestore di intraprendere attività simili in futuro “.

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Vademecum per riconoscere le false recensioni

Come promesso, e riproponendovi quanto già scritto in altri articoli, vale forse la pena di ricordare come riconoscere (con buona probabilità di successo) le false recensioni.

Anzitutto, un numero eccessivo di recensioni a cinque stelle e con commenti entusiastici, specie se per un prodotto nuovo o poco conosciuto, dovrebbero far insospettire.

Poi, se i recensori dubbi hanno lasciato solo ed esclusivamente recensioni reboanti, la possibilità che lo stiano facendo per ricevere un rimborso è assai alta.

Inoltre, un numero elevato di recensioni ultrapositive in un breve lasso di tempo possono essere il frutto di una campagna condotta non necessariamente entro i termini di legge.

Infine, come ricorda Altroconsumo, diffidiamo di “recensioni scritte con un linguaggio omologato, simili le une alle altre o nelle quali sono inseriti moltissimi dati tecnici (copiati direttamente dalla descrizione del prodotto) e ben poche esperienze veritiere”.

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