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Stilly e lo specchio magico: un premio alla vanità

L'anime sulla maghetta vanitosa che dà il via all'usanza dei piccoli oggetti magici

Gli anime degli anni ’80 sono ricchi di robottoni ma anche di maghette. Tante quelle che abbiamo incontrato nel corso della nostra rubrica a cui oggi si aggiunge anche la giovane Stilly e lo specchio magico. Tratto da un manga scritto e disegnato da Fujio Akatsuka negli anni ’60, l’anime è stato prodotto dalla Toei Animation nel 1969 ma ha avuto più di una edizione.

Il primo remake è arrivato nel 1988, con tanto di nuova sigla stavolta cantata da Cristina D’Avena; il secondo remake risale invece al 1998. La serie però ha avuto un riscontro importante, tanto che ai remake sono seguiti sette lungometraggi animati; infine, nel 2012, è stato distribuito il film in live action con Masaki Okada nella parte del protagonista maschile.
Ma di cosa parla Stilly e lo specchio magico?

Stilly e lo specchio magico: la storia

Una grande passione per gli specchi

La nostra giovane Stilly è una ragazzina con una grande passione (e dal titolo appare facile intuirla): quella per gli specchi. La protagonista ama ammirare la sua immagine riflessa, tanto che uno dei doni dei suoi genitori sarà uno specchietto da viaggio di cui lei si innamora all’istante. Capita, però, che per un incidente lo specchietto finisce in frantumi. Stilly invece di gettarlo decide di seppellirlo, proprio in virtù del grande amore che ha per quell’oggetto. Non sa che questo gesto sarà per lei l’inizio di una nuova vita.

stilly anime

Un magico dono

Una notte, per magia, i pezzi dello specchio rotto si ricompongono e volano in cielo, diventando una stella. Una magia dietro la quale si nasconde lo spirito degli specchi. Attirata dalla forte luce che le arriva dalla finestra, Stilly osserva il suo specchietto volare in cielo e chiede allo spirito cosa stia accadendo. Questi le spiega che tutto è stato possibile grazie al suo gesto d’amore per lo specchio in questione, motivo per il quale decide di farle un dono: un altro specchietto che, tuttavia, è diverso da tutti.

L’oggetto possiede infatti dei poteri magici: pronunciando una particolare formula magica (che si legge proprio sullo specchietto), Stilly può trasformarsi in qualsiasi cosa lei voglia. Un dono che la ragazzina accetta, al settimo cielo, provando subito a trasformarsi in una principessa.

Una lunga serie di avventure

Inizia così la serie di avventure di Stilly. Attraverso il suo specchietto magico, la ragazzina riesce a trasformarsi in chiunque lei voglia e inizia sin da subito, trasformandosi prima nel suo papà (per fare uno scherzo alla mamma), poi nella sua maestra di scuola. Nel corso dei ben 94 episodi, la nostra protagonista userà lo specchietto anche per risolvere questioni importanti, ma spesso questo potere la metterà nei guai, e risolverli non sarà semplice.

Nel corso della serie Stilly ci porta a conoscere e a simpatizzare con i suoi compagni di scuola, tra cui la sua migliore amica Moko, ma anche con la madre, i maestri e dei simpatici e immancabili animaletti.

stilly e lo specchio magico

Il finale

Le avventure di Stilly e il suo specchio magico procedono più o meno sempre allo stesso modo fino al finale, dove le cose prendono una piega diversa. Nell’ultimo episodio la protagonista e i suoi compagni di classe sono in gita su un’isola. Tutto precipita quando scoppia una tempesta che mette tutti a rischio e causa anche lo spegnimento del faro dell’isola, mettendo in pericolo l’attracco delle navi.

Stilly è disperata, anche perché attendeva l’arrivo della nave guidata da suo padre; è per questo che invoca lo spirito dello specchio in suo soccorso. Questi le spiega che, qualora rinunciasse ai suoi poteri, potrebbe far convergere nello specchietto magico la luce di tutti gli specchi del mondo, utilizzando dunque l’oggetto come faro. Stilly accetta e in questo modo salva tutti. Negli ultimi istanti della serie, la protagonista racconta allo spettatore che lo spirito dello specchio le ha confidato che avrebbe poi dato quel potere ad un altro bambino.

Stilly e lo specchio magico: curiosità e considerazioni

Manga e anime, una differenza importante

Come accennato all’inizio dell’articolo, l’anime Stilly e lo specchio magico è tratto da un manga di genere genere maho shōjo di Fujio Akatsuka, re del ‘gag manga’. Ebbene, tra manga e anime esiste una differenza molto importante che è proprio quella dello specchio. Nella storia del manga, la protagonista rompe sempre lo specchio che non è però uno specchietto da viaggio ma un grande specchio che ha in camera. Lei lo seppellisce in giardino e per premiarla lo spirito degli specchi, lo sostituisce con un altro specchio da camera ma magico.

Ciò che cambia quando nel 1969 i produttori di Toei animation decidono di farne un anime, è che invece dello specchio da camera si predilige uno specchietto da viaggio, un oggetto piccolo, che può portare sempre con se e che dà la possibilità di sviluppare la trama in modo più fluido, dandole più possibilità.

Stilly e la svolta per le majokko

Vi chiederete perché questa differenza tra anime e manga sia così importante. Il fatto sta che proprio Stilly darà inizio ad un’usanza che diventa poi determinante negli anime di questo genere: la presenza di piccoli oggetti magici in dotazione delle maghette. Stilly è una delle majokko più ‘vecchie’ ed è proprio lei a dare lo spunto agli animatori del tempo di dotare le protagoniste di un compact, un oggetto magico piccolo da poter portare sempre con se, fulcro del loro potere.

Anna Marchesini migliore amica di Stilly

Cosa hanno in comune Stilly e Anna Marchesini? Un’amica.
Una delle curiosità più sorprendenti di questo anime è che la piccola Moko, che nell’anime è la migliore amica della protagonista, in Italia è stata doppiata proprio dalla Marchesini. Ma non è tutto perché la celebre attrice, comica e scrittrice – parte del famoso trio composto insieme a Massimo Lopez e Tullio Solenghi – fa doppio lavoro nella serie, perché è anche la doppiatrice della mamma della protagonista dell’anime. Questo, però, accade solo nella serie originale di Stilly e lo specchio magico. I doppiatori infatti cambiano nei due successivi remake.

La sigla

La sigla della serie originale porta il titolo di ‘Lo Specchio Magico’, ed è cantata dai Cavalieri del re su musica e testo di Riccardo Zara. La seconda serie (primo remake) porta la sigla dal titolo ‘Un mondo di magia’, con musica di Massimiliano Pani, testo di Alessandra Valeri Manera. È cantata da Cristina D’Avena. La sigla della terza serie (secondo remake) ha il titolo ‘Stilly e lo Specchio Magico’, ed è ancora cantata da Cristina D’Avena su musica di Franco Fasano e testo di Alessandra Valeri Manera.

Volete rivivere altre storie legate agli anime degli anni ’80? Siamo tornati nel selvaggio West con Sam, abbiamo tifato per i protagonisti di Prendi il mondo e vai e vissuto i tormenti d’amore di Johnny. Ci siamo immersi in trame horror con Bem il mostro umano, combattuto con Jeeg robot e vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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