fbpx
CulturaFeaturedGli anime degli anni '80Rubriche

Bem, il mostro umano: il primo vero anime di genere horror

La storia di tre mostri che combattono il male e aspirano ad essere accettati dagli umani

Tra i vari anime in cui ci siamo imbattuti nel corso della nostra rubrica, abbiamo ripercorso le storie di molti umani che ambiscono a diventare eroi o, addirittura, supereroi. Mai, tuttavia, ci è capitato il contrario, almeno fino a questo appuntamento. Tra ragazzine comuni che aspirano a diventare maghette e orfani desiderosi di salvare il mondo ci sono tre mostri che vogliono semplicemente essere degli umani. È il caso di Bem, Bero e Bera, tre mostri che vivono sulla Terra e che mirano a fermare i cattivi che, guarda caso, sono proprio mostri simili a loro. Bem il mostro umano, questo il titolo italiano della serie anime, è una delle prime di genere horror, creata in Giappone alla fine degli anni ’60 e arrivata in Italia nel 1982 in 26 episodi della durata di 25 minuti ciascuno. Una storia particolare che si differenzia da molte altre di quegli anni non solo per il genere ma anche per atmosfere e personaggi.

Bem, il mostro umano: la storia

Chi sono Bem, Bero e Bera?

“Non si conosce esattamente l’epoca in cui sono arrivati sulla Terra questi esseri. C’era l’oscurità e su una distesa d’acqua galleggiava un’ampolla. Dentro questa ampolla si poteva scorgere un nucleo vivente ed ecco che all’improvviso il nucleo si divise in tre parti e ognuna di queste divenne un essere mostruoso.” Ogni episodio di Bem il mostro umano parte proprio con la descrizione della genesi dei nostri tre protagonisti. Bem potremmo definirlo il ‘capo’ del trio, un mostro dalle sembianze umane e gli inquietanti occhi privi di pupilla che indossa un completo elegante con tanto di cappello. Al suo fianco c’è Bera, un mostro dalle sembianze di donna, caratterizzata dai tipici elementi di un vampiro: pallore estremo e canini sporgenti e appuntiti. Il trio si chiude con un mostro ancora bambino, dalla pelle e occhi gialli e dalla grande velocità: Bero.

Mostri dediti alla giustizia

Bem, Bero e Bera sono, dunque, dei mostri ma “il loro aspetto fisico non corrispondeva ai loro sentimenti, infatti erano i giusti, nelle loro vene scorreva il sangue della giustizia.” ci svela la voce narrante e, infatti, la cosa appare chiara sin dai primi minuti del primissimo episodio. I tre sono infatti sulla Terra per combattere il male, col desiderio di diventare esseri umani. Combattono dunque i loro simili, streghe e folletti, che con azioni malvagie mirano a fare del male agli umani e impossessarsi di ricchezze e potere. Così nel primo episodio Bero viene mandato in missione da Bem e Bera per salvare un bambino, orfano e erede di una grande fortuna, dalle mire di una strega che vuole sostituirlo con un malvagio folletto. Missione che il nostro mostro riesce a portare a termine senza grandi difficoltà.

Non solo nemici…

I mostri non sono gli unici malvagi che Bem, Bera e Bero si troveranno a combattere nel corso dei 26 episodi. La missione dei tre yōkai è d’altronde quella di difendere gli umani da ogni genere di malvagità, per questo spesso si troveranno a fare i conti anche con altri umani. L’impegno dei tre è costante in questo senso e non viene frenato anche quando questo viene ricompensato con discriminazione e ostilità di quella razza a cui vorrebbero invece appartenere. Nel corso delle varie battaglie tra streghe, folletti, umani e altri tipi di mostri, Bem guiderà il trio che riuscirà però anche a creare dei legami con altre persone che non solo non li discrimineranno per il loro essere mostri, ma che li accetteranno per quello che sono. Sarà lo sprone che servirà ai tre, e soprattutto al più giovane Bero (che è il più desideroso di diventare umano) per andare avanti nella loro missione, nonostante le tante difficoltà.

Il finale

Come già accaduto con altri anime degli anni ’80, anche Bem, il mostro umano non ha un vero e proprio finale. Ciò che ai telespettatori preme scoprire è se, alla fine di mille peripezie, i tre riescano a realizzare il desiderio di essere accettati dall’umanità e farne dunque parte; in realtà non è ciò che l’ultimo episodio ci svela. Il finale è infatti aperto e arriva dopo una difficile battaglia contro le demoniache mietitrici di anime. I tre, dopo lo scontro, rimangono intrappolati nel maniero che viene però dato alle fiamme dalla polizia locale, stanca delle voci sulla presenza di fantasmi al suo interno.

Bem, Bero e Bera rimangono al suo interno avvolti dalle fiamme ma la scena non ci svela se riescono poi a scappare o se muoiono al suo interno. “Sono scomparsi dal nostro mondo ma nessuno sa se sono morti. Forse le loro anime si sono dissolte”, dice la voce narrante alla fine del 26esimo episodio, dando ai telespettatori la speranza che i tre possano tornare per fare ancora del bene.

Bem, il mostro umano: curiosità e considerazioni

Il primo vero anime di genere horror

Quando l’anime fa il suo debutto in Giappone su Fuji TV nell’ottobre del ’68, scatena sin da subito le proteste di molti genitori per i suoi contenuti violenti. In Italia approda su Rete 4 nel 1982 ma ci arriva con qualche taglio e censura. D’altronde sin dai primissimi minuti questo anime ci immerge in una atmosfera cupa, lugubre che possiamo senz’altro definire dark. Il timore che trasuda a primo impatto viene però acuito col proseguire degli episodi, ricchi di mostri, combattimenti ai limiti dello splatter e altri contenuti non proprio adatti ad un pubblico di bambini.

Se si chiedesse ai bambini di allora l’elemento che più li ha spaventati, probabilmente tutti vi direbbero ‘le mani a tre dita’; se a questo poi aggiungete occhi senza pupille, denti aguzzi e colorito non proprio dei migliori, è chiaro che l’effetto finale non è dei più rassicuranti. Il mix di tutti questi elementi, combinato a colonne sonore inquietanti, fanno di questo il primo vero anime di genere horror.

Tra pregiudizio e discriminazione

C’è un tema che pervade l’intero anime e non è propriamente quello della lotta contro i mostri quanto, invece, quello contro i pregiudizi e le discriminazioni. Bem, Bero e Bera, addolorati dalla loro condizione di mostro, vorrebbero diventare degli umani ma, sapendo che ciò sarà impossibile, decidono di aiutare in ogni modo possibile questa specie di cui vorrebbero far parte ma, soprattutto, da cui vorrebbero essere accettati. Eppure i sacrifici visti nei vari episodi non sono sempre ricompensati da gratitudine e accettazione, anzi.

Gli episodi di discriminazione nei confronti dei tre protagonisti sono frequenti e spesso anche duri da accettare. Bem, Bero e Bera sono “mostri” e oltre questo aspetto sembra impossibile andare. Eppure questo non frena la loro voglia di giustizia e il loro amore per gli umani. Ogni puntata viene allora condita con una morale che, essenzialmente, si riassume nel detto ‘l’abito non fa il monaco’. L’apparenza, mai come in questo caso, inganna, e ancor di più il pregiudizio. Se le scene splatter lo rendono dunque poco adatto ai bambini, morale e tematiche ne fanno invece un contenuto pedagogico.

Manga e remake

La storia di Bem, Bera e Bero ha anche versioni manga. Una prima fu pubblicata nel 1968, durante la trasmissione dell’anime in Giappone; a questo segue un manga del ’94 della Square Enix. C’è poi un terzo manga del 2007, intitolato come l’anime. Esistono poi ben due remake animati, uno del 2006 prodotto dallo Studio Comet, l’altro del 2019 prodotto da LandQ Studios. Al 2011 risale invece la realizzazione di un dorama in 10 puntate dal titolo Yōkai ningen Bem con Kazuya Kamenashi che impersona Bem.

La sigla

La sigla di Bem è stata scritta e interpretata da Nico Fidenco, già autore di sigle di anime quali Sam il ragazzo del West, Jenny la tennista o Don Chuck Castoro.

I personaggi

Oltre ai nostri tre protagonisti non ci sono altri personaggi degni di nota. La serie animata gira totalmente su Bem, Bero e Bera e ognuno dei personaggi che appare in un episodio non riappare in quello/quelli successivi. Non ci sono, dunque, personaggi ricorrenti oltre ai tre mostri su cui si basa l’intera storia.

Curiosi di riscoprire altre storie legate agli anime degli anni ’80? Abbiamo affiancato Hurricane Polimar nelle sue missioni, tifato per Sugar e risolto casi difficili con Angie Girl. Abbiamo cantato e pianto con Jane e Micci e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🚪 La pericolosa backdoor di Linux, disastro sventato da un solo ricercatore
 
🎶Streaming Farms: il lato oscuro della musica, tra ascolti falsi e stream pompati
 
✈️Abbiamo provato DJI Avata 2: sempre più divertente!
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button