Il progresso tecnologico si muove in mille direzioni differenti ad altissima velocità. Anno dopo anno il nostro mondo si trasforma e nuove possibilità si aprono per l’umanità. Una delle rotte è quella che riguarda la cosiddetta body augmentation, che permette di estendere le possibilità del corpo, superando i confini tradizionali. Fino a poco tempo fa riguardava principalmente il settore delle protesi, dettata quindi da ragioni di tipo medico, ma sono sempre più diffuse tecnologie che permettono una body augmentation pienamente volontaria. A prescindere da ciò comunque, c’è un fattore chiave da tenere sempre a mente, quello della sicurezza informatica.
Sicurezza informatica e body augmentation, due strade che devono procedere in parallelo
Abbiamo preso parte a un panel dedicato proprio a questi temi, organizzato nell’ambito di Kaspersky Next 2021. Kate Russell, presentatrice di BBC, si è confrontata con esperti di Kaspersky e con diverse figure legate al mondo della body augmentation. Ospiti dell’incontro sono stati infatti la “ragazza bionica” Tilly Lockey, l’artista Viktoria Modesta, il dottor Bertold Meyer e Hannes Sjoblad, CEO dell’azienda di tecnologia medica DSruptive.
Tutti questi soggetti hanno parlato della propria esperienza, sollevando diversi punti interessanti. Ad esempio quasi tutti hanno concordato su come le protesi più realistiche siano concepite più “per mettere a proprio agio gli altri” e come, tuttavia, i rapporti con gli altri siano più piacevoli con i prodotti più tecnologici, anche nell’aspetto. “Sentono di stringere le mani con il futuro” ha spiegato Lockey.
D’altro canto, questo tipo di protesi pur nascendo da un’esigenza medica, offrono nuove possibilità a chi le indossa. Modesta ne ha fatto un vero e proprio strumento di espressione artistica, lavorando sull’aspetto estetico per comunicare. Meyer ha raccontato invece come l’innovazione tecnologica gli abbia permesso di connettere il proprio arto a una plancia da DJ, riuscendo quindi a tradurre direttamente gli impulsi elettrici del cervello in musica.
E a questo si aggiunge la testimonianza di Sjoblad, che rappresenta la body augmentation completamente volontaria. Tramite l’implementazione di un chip nella mano, ha ottenuto la possibilità di facilitare una grande serie di operazioni quotidiane, dai pagamenti all’uso dei mezzi pubblici e tanto altro ancora. Potrebbe anche offrire incredibili possibilità da un punto di vista medico, permettendo un controllo costante e in tempo reale dei valori del proprio corpo. Si tratta di un settore in crescita, che merita tanta attenzione, soprattutto dal punto di vista della sicurezza informatica.
Non bisogna ripetere gli errori
Lo sviluppo della body augmentation, come si diceva, è costante, anche per via di un favore generale dell’opinione pubblica. Una recente ricerca di Kaspersky ha rilevato come circa un cittadino europeo su due sia aperto all’idea di una completa libertà personale in questo senso. Sebbene ci siano differenze da Paese a Paese (con il Regno Unito più chiuso e il Portogallo più disponibile), questo è sicuramente un terreno fertile per una diffusione sempre maggiore nei prossimi anni.
Tuttavia, gli esperti di Kaspersky presenti al panel, il Security Evangelist David Jacoby e Marco Preuss, Head of Global Research and Analysis per l’Europa, hanno evidenziato quanto sia importante stare in guardia. È fondamentale non ripetere l’errore di sottovalutare la sicurezza informatica di nuovi sistemi prima che sia troppo tardi.
Ogni volta che una nuova tecnologia nasce, la accompagnano nuovi rischi. In passato con dispositivi come computer, smartphone e altro ancora, non abbiamo considerato questo aspetto fino a quando non sono emersi i primi attacchi gravi. La sicurezza informatica si è trovata quindi a ‘dover inseguire’, con conseguenze anche piuttosto gravi. Considerata la peculiarità della body augmentation, i pericoli sono ancora più alti e per questo bisogna stare particolarmente attenti.
Questo vale soprattutto nelle applicazioni personali. Nell’ambito delle protesi, anche quelle ad alta tecnologia, sono per natura sicure, non essendo per ora connesse o comunque offrendo possibilità limitate di azioni illegittime. Viceversa, ci sono rischi potenzialmente alti per un eventuale hacking di un chip sottopelle, che potrebbe portare al furto di informazioni personali e dati sensibili e oltre.
La sicurezza informatica deve essere il focus, ma non bloccare il processo
Tutto questo però non deve fermare il progresso (cosa tipicamente difficile, peraltro) di un settore che offre possibilità sempre più incredibili. Dobbiamo semplicemente cercare di tenere sotto controllo la diffusione di queste tecnologie, lasciando che la sicurezza informatica e la regolamentazione si possano evolvere di pari passo con loro. Bisognerà rispondere anche a domande non semplici come “Chi è il proprietario dell’impianto?”, “L’azienda ha diritto di modificarne il software per aggiornamenti?”, “Se smetto di pagare una eventuale sottoscrizione per i servizi, cosa succede al mio chip?” e molte altre ancora.
La sfida nei prossimi anni sarà quella di correre sempre più veloce, sempre un passo o due più avanti, nel campo della protezione e della legislazione. Bisognerà fare di tutto per non perdere terreno e trovarsi nuovamente a dover correggere gli errori più che prevenirli. Per riuscire a raggiungere questi obiettivi è necessario iniziare a parlarne ora, quando siamo ancora agli albori di questa potenziale nuova rivoluzione nei nostri costumi. Panel come quello organizzato da Kaspersky sono sicuramente un ottimo primo passo per sollevare il problema e attivarsi per tempo per risolverlo.
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