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Tokyo 2020: Ruggero Tita e Caterina Banti vincono l’oro nella vela

I due atleti azzurri trionfano nel Nacra 17 e portano in Italia il quinto oro olimpico

Ruggero Tita e Caterina Banti conquistano il quinto oro italiano a Tokyo 2020, volando sull’acqua anche nell’ultima regata della vela Nacra 17. L’equipaggio italiano ha marcato stretto la Gran Bretagna, consolidando il vantaggio accumulato nelle dodici gare disputate in questi giorni. Con un sesto posto nella gara a medaglie riescono comunque a vincere l’oro, che vale la 29esima medaglia per la nostra delegazione azzurra.

Ruggero Tita e Caterina Banti vincono l’oro nella vela Nacra 17 a Tokyo 2020

Un passato nello sci per l’atleta trentino e tante passioni per Banti, fra equitazione, scherma e ritmica. Ma da adulti si sono innamorati della vela e le hanno fatto prendere vento e velocità anche alle Olimpiadi. La categoria è la Nacra 17, un catamarano che prevede un equipaggio misto, una recente evoluzione del mondo velistico. Che vale all’Italia il suo primo oro da quando Alessandra Sensini aveva vinto nel windsurf a Sidney 2000.

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Una vittoria costruita su una relazione vincente ovunque, dagli Europei ai Mondiali. E ora anche ai Giochi Olimpici, la consacrazione definitiva per questi due atleti. Ruggero Tita, timoniere, è nato a Rovereto e ha 29 anni, due anni fa ha gareggiato per Luna Rossa. Caterina Banti, prodiere, nasce nel quartiere Flaminio di Roma e ha 34 anni. Una coppia di atleti che si capisce all’istante quando volano leggeri sull’acqua: “Adoro la sensazione di libertà. Con Ruggi le strade si sono incrociate nel 2016. Il feeling è stato immediato, non abbiamo dovuto costruirlo” spiega Banti al Corriere.

Un feeling necessario per essere così leggeri sul Nacra 17, uno scafo per il foiling (per sollevare le alette e volare sull’acqua). Ogni errore può costare la regata, bisogno intendersi con un sguardo anche dietro gli occhiali da sole. “Io ho cinque anni più di Ruggero. Siamo diversi in tutto, però alla base della nostra collaborazione sportiva avverto forte la volontà condivisa di fare tanto e farlo bene” continua Banti. E nella baia di Enoshima lo hanno fatto davvero.

La loro intesa e il loro atletismo, la gestione intelligente delle gare e l’amore per la vela valgono all’Italia il suo quinto oro olimpico alle Olimpiadi. Una medaglia che forse non sorprende, visto il fantastico percorso fatto insieme da Banti e Tita. Ma che ci regala un’altra grande emozione olimpica.

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Source
Corriere della Sera

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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