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In arrivo un abbonamento a Twitter senza pubblicità (e più costoso)

Lo ha detto Elon Musk

Dopo settimane burrascose, in cui Twitter ha fatto parlare di sé soprattutto per poco liete vicende aziendali (licenziamenti su più fronti, perdita di utenti forti, fuga degli inserzionisti eccetera), da qualche giorno l’azienda rilevata da Elon Musk è tornata a tenere banco per motivi strettamente legati alle funzionalità del social dei cinguettii.

È recentissima la notizia di un abbonamento annuale a Twitter Blue, che affiancherà quello mensile.

Ma c’è di più: Elon Musk è tornato alla carica parlando al mondo con il suo mezzo di comunicazione preferito: il tweet, appunto. E lo ha fatto per annunciare l’arrivo di un abbonamento a Twitter senza pubblicità (e dal costo maggiore).

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Vediamo cosa sappiamo dell’imminente novità, partendo dal tweet – anzi, dai tweet – del nuovo proprietario dell’azienda.

Il tweet di Musk: ecco l’abbonamento a Twitter senza pubblicità

Il cinguettio di Musk è esattamente delle ore 18.41 di sabato 21 gennaio. E dopo nemmeno due giorni è già stato letto da oltre 24 milioni di utenti.

Il tweet recita così: “Ads are too frequent on Twitter and too big. Taking steps to address both in coming weeks.” Ovvero: “Gli annunci pubblicitari su Twitter sono troppo frequenti e troppo grandi. Sto prendendo provvedimenti per affrontare entrambi i parametri nelle prossime settimane.”

Twitter Blue abbonamento 1

Twitter senza pubblicità

Il tweet di Musk è arrivato in risposta alle molteplici proteste degli utenti, che recentemente si sono lamentati per la comparsa di eccessive pubblicità sulla piattaforma.

E se questo tweet di Musk è solo allusivo, l’imprenditore in un successivo cinguettio ha esplicitato che è in arrivo un abbonamento a Twitter più costoso e senza pubblicità (“Also, there will be a higher priced subscription that allows zero ads”).

Sarebbe una rivoluzione compernicana per l’azienda, che proprio sugli introiti pubblicitari basa una buona parte dei suoi ricavi.

Credere o non credere a Musk?

Abbiamo imparato a conoscere l’inclinazione di Elon Musk alla sparata, alla dichiarazione sensazionalistica alla quale non sempre fa seguito la realizzazione della promessa.,

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Come se ciò non bastasse, è stato lo stesso Musk a confermare la sua tendenza quasi compulsiva a dire, cioè a twittare, invitando i suoi follower a non prenderlo necessariamente sul serio. Il fatto che lui usi i cinguettii per lanciare praticamente un annuncio al giorno “non significa che le persone ci debbano credere o che si dovrà agire di conseguenza.”

Twitter oggi

Dunque, in attesa di ufficializzazioni o smentite, ricordiamo l’attuale struttura di Twitter.

L’abbonamento a Twitter Blue costa 8 dollari al mese o 84 all’anno. Ma per adesso l’abbonamento annuale è attivabile solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda e in Giappone.

Twitter Blue dimezza i contenuti pubblicitari e dà diritto a una serie di vantaggi. Tra cui la possibilità avere la spunta blu (segnale dell’account verificato), la classificazione delle priorità nelle conversazioni e la possibilità di leggere thread lunghi. Inoltre chi ha Twitter Blue può cancellare i messaggi e modificarli entro 30 minuti dalla pubblicazione, oltre a caricare video più lunghi (e di qualità maggiore).

Novità in arrivo

Al di là del probabile arrivo di un abbonamento a Twitter senza pubblicità, va detto che gli attuali utenti possessori di Twitter Blue godranno quanto prima di altre novità.

 Intanto, lo ha dichiarato lo stesso Musk, solo gli abbonati a Twitter Blue potranno votare nei sondaggi sulla policy. Poi, cambieranno il tab Per Te, la visualizzazione (si potrà scegliere il tab visibile a ogni accesso in piattaforma) e anche la barra superiore sarà personalizzabile.

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Intanto l’azienda…

Difficile pensare a un abbonamento a Twitter senza pubblicità, a meno che l’aumento di prezzo a cui Musk accenna non sia davvero cospicuo.

Il proprietario dell’azienda, infatti, secondo il Wall Street Journal sarebbe disposto a corrispondere agli inserzionisti che hanno lasciato la piattaforma sino a 250.000 dollari, pur di assicurarsi il loro ritorno.

Intanto, è stato sempre Musk nei giorni scorsi a far sapere che Twitter non supporta più app di terze parti (proprio per aumentare gli introiti pubblicitari). E che l’organico aziendale, che ammontava a 7.500 dipendenti nel 2021, dall’ingresso dell’imprenditore di origine sudafricana è sceso addirittura a 2.500 unità.

Insomma: non siamo tenuti a credere sempre a ciò che scrive o dice Musk (ce lo ha ricordato lui), ma è difficile non credere alle difficoltà finanziarie di Twitter.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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