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L’Ucraina lancia il museo NFT sulla guerra per finanziare la resistenza

Le opere saranno acquistabili online

Che la guerra tra Russia e Ucraina si stia combattendo anche attraverso le più moderne tecnologie, è ormai assodato.

Non ci riferiamo (o non solo, purtroppo) all’uso di armi sempre più sofisticate e letali. Ma anche all’utilizzo, ad esempio, dei social per informare (o disinformare) il mondo su ciò che sta avvenendo dall’alba del 24 febbraio scorso.

Le piattaforme social sono poi uno degli strumenti più preziosi in mano ai resistenti di Kiev e ai dissidenti di Mosca. Abbiamo per esempio scritto di come Telegram venga utilizzato per scambiarsi informazioni di pronta utilità dagli ucraini sotto assedio. Oppure pensiamo all’originalissimo modo in cui i dissidenti russi adoperano le emoji. Grazie alle quali, inviandosi messaggi in codice, riescono a organizzare manifestazioni di protesta sfuggendo al controllo della severissima censura.

Ma da qualche giorno il governo di Kiev ha focalizzato l’attenzione verso una nuova forma espressiva, che unisce arte e tecnologia. Infatti l’Ucraina ha lanciato il museo NFT, e l’idea è quella di avere un canale ulteriore per finanziare la resistenza all’esercito russo invasore. Scopriamo i dettagli di questa iniziativa.

ucraina guerra

L’Ucraina e il museo NFT

Il nome, Meta History Museum Of War, lascia poco spazio all’immaginazione.

Si tratta di un museo virtuale in cui chiunque potrà acquistare opere che in qualche modo parlino della guerra in corso tra Russia e Ucraina. Opere, ecco la loro peculiarità, che saranno tutte in NFT, ovvero non fungible token. Ciascuna avrà un certificato di proprietà non replicabile, conservato su una rete di blockchain.

È in teoria un museo memoriale, per raccontare e ricordare questo devastante conflitto. Ma lo scopo concreto e principale dell’Ucraina col museo NFT è quello di finanziare, attraverso la vendita dei manufatti artistici, la resistenza ai soldati di Mosca. Le opere sosterranno dunque sia l’esercito che la popolazione.

Un luogo virtuale aperto a tutti

L’Ucraina ha pensato al museo NFT come un luogo aperto a tutti. Non solo agli acquirenti, ma anche a chi volesse presentare creazioni artistiche da mettere in vendita. Lo ha dichiarato alla stampa uno dei fondatori del museo, Danil Melnyk.

Un primo lotto di opere è già acquistabile online a partire da martedì 29 marzo.

Il progetto

Le opere del museo compongono una collezione ufficiale del Ministero della Trasformazione Digitale.

Sulla home del sito possiamo leggere gli obiettivi del progetto: “Per preservare la memoria degli eventi reali di quel tempo, per diffondere informazioni veritiere nella comunità digitale nel mondo e per raccogliere donazioni per il sostegno dell’Ucraina.”

Viene inoltre specificato che il 100 per cento del ricavato delle vendite delle opere finirà nei “conti crittografici ufficiali del Ministero della trasformazione digitale dell’Ucraina per supportare l’esercito e i civili.”

La cronologia della guerra

L’Ucraina ha pensato il museo NFT anche per fornire una panoramica credibile e cronologica degli eventi bellici in corso. Ciascuna opera si riferisce a un preciso momento del conflitto, e tutti gli NFT saranno ordinati cronologicamente, in modo da mostrare al visitatore virtuale una timeline della guerra.

Ogni opera esposta si basa su notizie verificate da fonti giornalistiche affidabili, ed è accompagnata da un pensiero personale dell’artista che l’ha prodotta.

Sul sito ufficiale, poi, indicando qual è la prospettiva delle opere, ci si lascia andare a una profezia carica di ottimismo. Si legge infatti che gli NFT acquistabili online mostrano la guerra vista “dalla pacifica popolazione dell’Ucraina sovrana, dal suo pieno scoppio al momento della celebrazione della vittoria ucraina.”

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La presentazione del progetto

Il progetto è stato presentato da Mykhailo Fedorov, ministro ucraino della trasformazione digitale.

A oggi, le opere caricate sono 54, e mostrano episodi della guerra dallo scoppio alla fine di febbraio. Il progetto è reso possibile tramite la piattaforma di vendita di NFT della società Fair.xyz.

Il cofondatore del museo Danyl Melnyk ha spiegato come gli artisti che vogliano pubblicare le proprie opere sul museo possono inviare il loro portfolio, che verrà analizzato dagli art director del gruppo. Se il riscontro sarà positivo, l’artista riceverà un link univoco grazie al quale potrà caricare i suoi file sulla blockchain di ethereum.

Le opere saranno acquistabili per un importo medio di 0,15 ETH, pari a circa 450 euro. Il ricavato verrà inoltrato all’indirizzo del wallet in ethereum del governo di Kiev. Lo stesso che Mykhailo Fedorov aveva indicato a fine febbraio tramite Twitter.

Alex Bornyakov, viceministro ucraino del Ministero della trasformazione digitale, ha dichiarato che all’inizio di marzo l’Ucraina ha già raccolto 100 milioni di dollari di donazioni in criptovalute.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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