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Il complotto del vaiolo delle scimmie. La bufala della settimana

E non è l’unica fake news su questo virus

Non diciamolo troppo forte, ma i dati in continuo calo della pandemia da Covid 19, e il fatto che il virus sia sempre meno nocivo, fanno pensare a un futuro prossimo relativamente tranquillo nei confronti di questa malattia. Che con ogni probabilità andrà endemizzandosi.

Da qualche tempo, però, stiamo leggendo e ascoltando notizie poco rassicuranti sul cosiddetto vaiolo delle scimmie. Nella giornata di domenica 22 maggio, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha confermato 92 casi (a cui se ne aggiungono 28 sospetti) in 12 Paesi dove la malattia non è endemica. E cioè Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.

Bufale vecchie e nuove: dal Covid al vaiolo delle scimmie

Figurarsi se una malattia come il vaiolo delle scimmie, poco conosciuta specie alle nostre latitudini, avrebbe potuto non portare con sé una serie di bufale e notizie infondate che vanno già rapidamente diffondendosi. Bufale meno sbugiardabili proprio perché in pochi, per ora, dispongono di notizie sufficientemente solide sulla malattia in questione.

Inoltre i no vax, decaduto ormai ovunque l’obbligo di vaccinazione, di green pass e di mascherina, si trovano con ben poco materiale di propaganda. E devono ricorrere a bufale veramente mal orchestrate, come quella della giovane picchiata e ridotta in coma in un supermercato perché entrata senza mascherina sul volto.

Ma ecco che ora i casi di persone affette da vaiolo delle scimmie dà loro nuova linfa.

fake news 2

Il vaiolo delle scimmie è un complotto!

Una fake news che sta girando con una certa insistenza sui social è, in realtà, piuttosto confusa. La pseudonotizia vorrebbe che il vaiolo delle scimmie fosse un complotto datato 2019, dal momento che esiste da allora un vaccino bivalente (vaiolo umano-vaiolo delle scimmie). Inoltre, Bill Gates avrebbe profetizzato la pandemia da vaiolo delle scimmie, e sarebbe stato tra i produttori del vaccino.

La doppia bufala

Si tratta, naturalmente, di due bufale. Il primo caso di essere umano infetto da monkeypox, o vaiolo delle scimmie, è del 1970. Il virus è quindi ben noto da tempo, essendo stato isolato per la prima volta nel 1958.

Nel 2019, è vero, è stato approvato un vaccino per il vaiolo delle scimmie, e nel 2022 è stato dato l’ok a un trattamento specifico per il trattamento del medesimo virus. Ma entrambi gli strumenti, spiega l’OMS, non sono ancora ampiamente disponibili.

Se in questi ultimi tempi il vaiolo delle scimmie va diffondendosi è perché non vacciniamo più contro il vaiolo dell’uomo, che proteggeva anche dal vaiolo delle scimmie.

Nessun legame, poi, tra Bill Gates e la società produttrice del vaccino anti vaiolo delle scimmie. E la sua non è stata una profezia, bensì solo una vaga immaginazione. Nella quale Gates, intervistato da Policy Exchange, aveva invitato i governi di paesi come Regno Unito e Usa a finanziare la ricerca scientifica e lo sviluppo di nuovi vaccini, allo scopo di prevenire future pandemie e bioterrorismo, come “gli attacchi terroristici col vaiolo”.

Il vaiolo delle scimmie e il WEF

Ma altre bufale sul tema si aggirano per il web. Una mette insieme due recenti serbatoi di ansie collettive: le tensioni tra Mosca e l’Occidente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e appunto i timori per questo “nuovo” (o meglio, percepito come tale) virus.

Sulle piattaforme social, in particolar modo su Twitter, è infatti girato un sibillino post, in cui si poteva leggere: “I casi di vaiolo delle scimmie sono stati riscontrati in: UK, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Svezia, Italia, Canada, USA e Australia. Casualmente, tutti paesi controllati da governi vicini al WEF di Davos”.

Una mappa collocata sotto il testo avrebbe avuto, immaginiamo, la funzione di rafforzarne il significato.

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Bufale nuove, modalità vecchie

L’argomento (o meglio il virus) cambia, le modalità di confezionamento delle fake news no. Si parte da un dato di verità e lo si deforma a proprio vantaggio.

È vero che alcuni casi di vaiolo delle scimmie sono stati riscontrati nei Paesi indicati nel tweet (e ne approfittiamo per ricordare che WEF è l’acronimo di World Economic Forum). Ma è una verità solo parziale. Perché chi ha diffuso la notizia si è guardato bene dall’aggiungere alla mappa i nomi di tutti i Paesi africani in cui il virus è ormai endemico.

D’altronde, come diceva Umberto Eco, una notizia inizia a essere vera quando ne parla la televisione. Ma oggi dovremmo dire: quando ne parlano i social media.

Dunque non importa se il primo caso (riscontrato) di umano infetto da questo virus risale al 1970. Molto più ghiotto pensare a un complotto, a una recente azione di bioterrorismo antioccidentale a opera del Cremlino.

D’altronde, anche Bill Gates lo aveva previsto, no?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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