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Woman Of: cosa significa essere una donna transgender in Polonia

Dopo il bellissimo film di Agnieszka Holland, Il confine verde (Zielona Granica), in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, che indaga le vite dei rifugiati al confine tra Polonia e Bielorussia, la Polonia è protagonista di un altro film sempre in concorso durante questa Venezia 80: Woman Of.

Woman Of racconta cosa significa essere una donna trans attraverso 45 anni di storia della Polonia. Diretto da Malgorzata Szumowska e Michal Englert, il tagliente realismo sociale di questo racconto attraversa il progresso e le ammaccature di una nazione che fende prima gli anni ’70, poi il comunismo, l’indipendenza dalla Russia, fotografando la trasformazione polacca fino ai nostri giorni.

Aniela Wesoły vive in una città polacca di provincia. La sua storia ci viene consegnata fin dalla sua infanzia. Aniela ha dei bellissimi, lunghi capelli biondi, spesso si trucca, si dipinge le unghia, indossa i tacchi. Anni dopo, da adolescente, le viene impedito l’accesso al servizio militare. Quando Aniela – all’epoca col suo nome di nascita Andrzej – ammette esitante al suo medico di sentire un’attrazione verso gli uomini, le viene detto che le iniezioni di testosterone e il sesso con un’escort avrebbero risolto i suoi problemi. Aniela continua a vivere soffocando la sua identità, nel mentre fa esattamente quello che la società polacca si aspetta: avere un impiego noioso mentre continua a vivere con i suoi genitori, fino al matrimonio con la sua fidanzata, Iza, con cui avrà due figli.

Woman Of: cosa significa essere una donna transgender in Polonia

Woman Of recensione

Cosa significa essere transgender in Polonia? Questa domanda ha la stessa risposta, ieri come e oggi, e per risponderle bisogna scontrarsi con la realtà, una realtà a cui una storia di questo tipo è tristemente ispirata, e con un Paese come la Polonia che trattiene dentro di sé i peggiori primati discriminatori d’Europa: secondo ILGA-Europe, la Polonia è il paese più omofobo e transfobico dell’Unione Europea. È anche l’unico stato membro dell’UE che non ha una legge sull’identità di genere e non riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Questa situazione, insieme ad altre barriere legali, si riflette in allarmanti tassi di suicidio e traumi, soprattutto tra i giovani LGBTQ+. Le politiche governative privano costantemente le persone LGBTQ+ del loro diritto di partecipare pienamente alla vita sociale: da questo punto di vista l’opera di Malgorzata Szumowska e Michal Englert riflette precisamente quale sia l’ostile clima sociale che una persona trans vive in un paese come la Polonia.

Woman Of: recensione del film

Woman Of recensione

Quel che è molto ben raccontato all’interno del film è il difficile percorso per una persona trans affinché le venga riconosciuto il suo genere. Perché Aniela sia riconosciuta per il suo genere, è necessario superare molte sfide burocratiche: deve divorziare da sua moglie, fare causa ai suoi genitori, senza contare i numerosi appuntamenti medici e legali per accedere a una terapia ormonale avanzata o all’intervento chirurgico.

Tutto questo in Woman Of viene spiegato puntualmente: Aniela non ha il diritto al proprio corpo perché vive in un sistema che deve ancora adeguarsi al riconoscimento di genere. Questo porta la pellicola a vivere un dualismo piuttosto interessante, perché quel che realizza, in maniera intelligente, è quanto sia difficile intraprendere un percorso di transizione di genere, non dimenticandosi anche di un’altra difficile transizione: quella che la Polonia ha attraversato negli ultimi quarant’anni.

Woman Of recensione

Sono reclusa da tutta la vita, afferma Aniela durante una delle scene più concitate di tutto il film. Queste parole riverberano tutta l’asfittica sofferenza di una donna trans a cui viene imposta la mascolinità. La sua rivoluzione sarà importante, ed è importante raccontarla. La storia di Aniela è personale e politica, ed è il riflesso della Polonia incapace di affrontare la propria transizione verso una società più progressista e più aperta.

Europa Europa
  • Marco Hofschneider, Rene' Hofschneider, Piotr Kozlowski (Attori)
  • Agnieszka Holland (Direttore)

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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