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Facebook trae profitto dagli annunci immorali di ‘Abortion Reversal’

Gli annunci dei gruppi pro-life sono stati visti milioni di volte da gennaio 2020

Facebook ha tratto profitto da pericolosi annunci di “Abortion Reversal” (inversione dell’aborto). Gli annunci sono stati visti 18,4 milioni di volte da gennaio 2020, secondo un nuovo rapporto del Center for Countering Digital Hate. Questa “inversione dell’aborto”, ritenuta non etica e non scientifica, è molto preoccupante. Alcuni ricercatori accreditati non sono nemmeno riusciti a sottoporre i pazienti a uno studio.

Annunci di inversione dell’aborto su Facebook: ecco che succede

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La maggior parte degli annunci provengono da Live Action, un autodefinito “outlet di giornalismo investigativo”. Il suo obiettivo è quello di “esporre le minacce contro i vulnerabili e gli indifesi”. In numerosi video, l’organizzazione ritrae l'”inversione” dell’aborto dopo aver preso una dose di farmaco abortivo come un’opzione provata e sicura.

Qual è il succo del video? Un’adolescente o una donna di vent’anni con un futuro brillante, che magari frequenta l’università, fa un test di gravidanza che risulta essere positivo. Sotto la pressione di un fidanzato violento, viene spinta in un ufficio della Planned Parenthood. Qui un’infermiera o un dottore insistente e insensibile la sottopone ad un processo di aborto farmacologico. Prende le pillole, crolla in macchina e cerca informazioni su Google. Trova poi la hotline per l’inversione dell’aborto, che le dice che una procedura può invertire gli effetti della prima pillola abortiva.

Il video, infine, termina su un bambino sano.

Il Center for Countering Digital Hate ha scoperto che, in circa un anno, Facebook ha permesso 92 annunci di questo tipo. La libreria di annunci di Facebook mostra che l’azienda ha guadagnato tra 115.400 e 140.667 dollari per annunci di questo tipo, dal gennaio 2020.

La procedura che propongono, che utilizza l’ormone progesterone dopo la prima dose di un farmaco abortivo, non è approvata dalla FDA. Inoltre non si ha alcuna prova credibile che dimostri la sua sicurezza. Nel 2019, i ricercatori del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Università della California hanno dovuto interrompere il primo studio credibile del metodo. Durante lo studio due dei dodici partecipanti iniziali hanno sofferto di emorragie potenzialmente pericolose per la vita.

Milioni di dollari spesi in annunci

Ciononostante, l’inversione dell’aborto si è fatta strada nella legislazione. Otto stati ora impongono che chi cerca l’aborto debba ricevere informazioni errate su un’opzione di “inversione”. Gli annunci di Live Action tendono anche a prendere di mira la gente in Texas. Il Paese ha approvato una legge sull’aborto che permette ai cittadini cacciatori di taglie di intentare cause da 10.000 dollari contro le persone che cercano di abortire. Non solo: è possibile intentare la causa anche contro l’autista che accompagna le persone in clinica.

La fondatrice di Live Action, Lila Rose, ha definito quella legge “un passo storico per i diritti umani fondamentali”.

La libreria di annunci di Facebook mostra che Live Action News e Live Action hanno speso oltre 1,7 milioni di dollari in annunci.

In 22 annunci che raccolgono oltre 500.000 impressioni, Live Action ha affermato che 24 persone sono state uccise dal 2000 dal farmaco abortivo mifepristone. Tuttavia la FDA ha aggiunto il disclaimer che questi non dovrebbero essere necessariamente attribuiti al mifepristone. Infatti la somministrazione impropria del farmaco a persone con complicazioni di salute potrebbe giocare un ruolo importante.

In un argomento a sostegno dell'”inversione” dell’aborto, l’organizzazione si è anche collegata in modo fuorviante a uno studio non correlato sul progesterone usato per le persone incinte, non per quelle che hanno già preso una pillola abortiva.

Nonostante Facebook abbia rivelato che gli annunci “mirati ai minori non devono promuovere prodotti, servizi o contenuti che sono inappropriati, illegali o non sicuri, o che sfruttano, ingannano o esercitano pressioni indebite sulle fasce d’età interessate”, ha comunque permesso a Live Action e altri di rivolgersi a bambini dai 13 ai 17 anni.

Quella descrizione di contenuto vietato riguarda, tra i vari annunci, uno in particolare indirizzato agli adolescenti. L’annuncio in questione presentava un “prolife OBGYN” che affermava di aver “invertito con successo l’effetto della pillola abortiva”. Il video è stato visto oltre 110.000 volte.

Facebook non ha ancora detto nulla riguardo gli annunci di inversione dell’aborto.

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Source
Gizmodo

Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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