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L’auto elettrica fa davvero al caso mio? Vademecum sulle auto a batterie

L'auto elettrica è un tema dibattutissimo. É perfetta per alcuni, per altri invece è troppo presto.

L’auto elettrica è senza dubbio uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi anni, non solo dagli appassionati.
Per molti infatti l’automobile alimentata a batterie rappresenta una mobilità sostenibile e applicabile nel futuro delle città.
In questi mesi, poi, gli incentivi statali e regionali rendono ancora più appetibili le automobili elettriche e ne aumentano il bacino di utenti “attratti” dalla mobilità a zero emissioni.

C’è però un grande problema: gli italiani  sono pronti all’auto elettrica, ma è l’Italia forse a non essere ancora pronta per la rivoluzione elettrica.
Ci si focalizza ad esempio solo sul loro utilizzo cittadino, e si prendono ad esempio i soli abitanti delle grandi città.
E come sappiamo bene in Italia le grandi città sono tante, ma ancora di più sono le persone che vivono o lavorano nelle piccole città, con schiere di pendolari che ogni giorno solcano le strade del nostro Paese.
Non solo: come faccio per la ricarica? E l’autonomia?

E infatti sono queste le domande più frequenti che ci si pone anche al solo pensiero di acquistare un’auto elettrica.
Quali sono le condizioni base per avere un’auto elettrica? Farebbe al caso mio? O i compromessi sono troppi?
Oggi allora cercherò di rispondere alle domande più frequenti sulle auto elettriche.
Pronti? Attacchiamo la spina di questo articol… ok, dai su, partiamo. Dovrei fare un corso per le battute divertenti…

Esiste un’auto elettrica economica e che non si scarichi in pochi km?

Uno dei tabù più diffuso sulle auto elettriche è quello riguardante il prezzo: è vero che costano tutte tantissimi soldi e che quelle economiche non siano il massimo?

auto elettrica g-wiz

Fino a qualche anno fa, questa frase avrebbe trovato fondamento. La tecnologia delle batterie e della ricarica era infatti ancora ad uno stato quasi sperimentale, e questo portava a tre problemi.

  • Le auto erano molto costose, con la più economica che partiva da oltre 35 mila euro.
  • Le batterie erano poco efficienti, molto pesanti e poco capienti.
  • L’autonomia era tragica, e le prestazioni lontane da quelle odierne, davvero notevoli.

auto elettrica tesla model s

Oggi questi problemi sono stati decisamente limitati e no, non è più vero.
Certo, spendendo pochi euro non si può pretendere l’autonomia di Tesla Model S.
Sul mercato, però, sono presenti diverse opportunità molto interessanti come Volkswagen e-Up!, Skoda eCitigo, Renault Zoe stanno tutte abbondantemente sotto i 30 mila euro, con le piccole Up! e Citigo stabili a circa 22 mila euro.
Poco sopra i 30 mila poi troviamo MINI Cooper SE, Opel Corsa-e, Peugeot e-208 e Hyundai Ioniq EV, tutte capaci di ottime prestazioni e una bella autonomia.
Non certo cifre da discount, ma già decisamente interessanti.
E tutto questo, senza considerare gli incentivi, statali e regionali.

Ci sono incentivi per acquistare un’auto elettrica?

Ebbene sì, dopo il periodo di lockdown sono tornati i tanto attesi incentivi sulle auto ecologiche.
Lasciamo ad un’altra volta la discussione sull’apertura a queste agevolazioni anche alle auto termiche, e concentriamoci sulle EV, le auto a zero emissioni (locali!).

Quest’anno gli incentivi sono tornati, e in alcune regioni sono veramente interessanti.
Per quanto riguarda gli incentivi statali, il Decreto ministeriale ha stanziato un Ecobonus da 6.000 euro per chi dovesse acquistare un’auto elettrica permutando un veicolo con classe di omologazione Euro 3 o inferiore, o 4 mila euro per chi dovesse permutarne uno più giovane o non dovesse permutare nulla.
Lo “sconto” viene erogato però solo per auto con prezzo di listino inferiore a 61 mila euro. Tranquilli,sotto quella cifra la scelta non manca.

auto elettriche volkswagen e-up

In parole povere, se “date indietro” la vostra auto di oltre 15/20 anni per acquistare un’auto elettrica, vi verrà dato un incentivo all’acquisto di 6 mila euro.
Così facendo, ad esempio, una Volkswagen e-Up! da 22.350 euro passa a poco più di 16 mila euro. Decisamente non male.

auto elettrica milano

In alcune zone, però, si è calato l’asso, come nella città di Milano.
Nel capoluogo meneghino infatti è possibile sfruttare un ulteriore incentivo di ben 9.600 euro per chi acquista un’auto elettrica e rottama un’auto diesel fino all’Euro 5 e benzina fino all’Euro 2.
L’incentivo va poi a sommarsi con quello statale, andando quindi a formare un macro-ecobonus di oltre 15 mila euro.
Decisamente interessante per chi volesse passare alla mobilità elettrica in quel di Milano.

In tutte le altre regioni, invece, gli incentivi non sono così generosi, ma è una situazione sempre soggetta a cambiamenti e novità. Vi consiglio quindi di vedere sul sito ufficiale della vostra Regione se ci sono nuovi incentivi o bonus: lì troverete tutto quello che vi serve.

…ma posso acquistare un’auto elettrica usata?

Beh, si!
Anzi, le auto elettriche sono molto adatte ad essere acquistate usate.
Rispetto ad un’automobile con motore termico, infatti, i motori elettrici sono formati da pochissime parti mobili che necessitano di una manutenzione quasi nulla.
Grazie alla frenata rigenerativa, poi, utilizzano i freni “meccanici” davvero pochissimo, con un risparmio notevole nella manutenzione dell’impianto frenante.

Auto elettrica Renault Zoe

L’unica preoccupazione può presentarsi pensando alle batterie.
Certo, sono costose, ma non così tanto quanto ci si può immaginare.
Sulla prima generazione di Renault Zoe, ad esempio, la sostituzione della batteria costa circa 3.500 euro, ed è prevista circa dopo 10 anni.
Possono sembrare tanti, ma quando si pensa al risparmio nella manutenzione e nei costi del carburante (a questo ci arriviamo dopo nel dettaglio) e si dilaziona il prezzo in 8/10 anni, non sono poi così tanti.
Infine, sulle elettriche più “anziane” si è scoperto che le batterie generalmente sono molto robuste, e perdono pochissima efficienza anche in lunghi periodi di utilizzo.
Non pensiate quindi che dopo pochi anni siano da buttare: sono più robuste di quanto si pensi.

Come ricarico la mia auto elettrica?

Eccoci al punto  dolente: la ricarica.
Se infatti più si va avanti e più l’ansia da autonomia si placa grazie ad automobili capaci di percorrere con un “pieno” diverse centinaia di km, sta nascendo un nuovo tipo di ansia, quella da ricarica.
Vediamo insieme se è possibile combatterla.

Se si abita in una grande città, ci sono sempre più colonnine di ricarica da sfruttare, anche di tipo Fast.
Attenzione però: non bisogna pensare che la colonnina sia un parcheggio dove lasciare l’auto tutta la notte.
Intanto, le batterie si rovinano se rimangono attaccate alla presa a ricaricare a oltranza.

auto elettrica enel x

E poi, molte aziende, come Enel X, fanno pagare una tariffa oraria per il tempo passato inutilmente attaccati alla corrente. Si hanno infatti 30 minuti per recarsi all’auto dopo che l’app di Enel X ha notificato la fine della ricarica, e dopo questi 30 minuti viene applicata una “multa” di 9 centesimi al minuto se si usano colonnine normali e 18 centesimi al minuto se si usano colonnine fast.
E poi, in un mondo dove le auto elettriche sono e saranno sempre di più, questo è una mancanza di rispetto verso gli altri utenti della strada. Cerchiamo di aiutarci tra di noi!

auto elettrica ikea 2

Se invece si abita in una piccola città o non si hanno colonnine vicine, ci vengono incontro le grandi aziende.
Come?
Grandi colossi come Leroy Merlin, Ikea, Lidl e altri hanno cominciato ad installare colonnine nei propri parcheggi, da poco anche del tipo Fast.
In questo modo, andando a fare la spesa settimanale o a fare compere, è possibile ricaricare nel tempo del proprio “soggiorno” l’auto al 100%. Una possibilità da considerare.

auto elettriche supercharger

Discorso a parte va fatto per le auto di Tesla. Le auto della Casa americana infatti godono di una rete di ricarica esclusiva, i Supercharger, grosse colonnine molto veloci sparse per tutta l’Italia con una disparità in costante calo.
Queste sono veloci e riservate ai soli utenti Tesla, anche se non proprio economicissime (per molti utenti però sono gratuite a vita).
La loro presenza fitta sul territorio è però un gran valore aggiunto: un aspetto da considerare anche in ottica viaggi.

E se ho un box? Perfetto vero?

Se si ha un box con una presa di corrente, in un primo momento può sembrare la soluzione perfetta.
Arrivo a casa, attacco, e la mattina ho l’auto carica e pronta per la giornata.
Tutto perfetto, è vero, ma c’è una cosa che non va assolutamente dimenticata: controllare l’impianto elettrico.

Auto elettrica box

Se infatti si ha un impianto elettrico per i box auto separato dal proprio condominio, di ottima qualità e non troppo vetusto, non ci sono assolutamente problemi. La ricarica andrà sempre a buon fine, e la mobilità elettrica potrebbe davvero fare al caso vostro.

Se però ci sono delle criticità nell’impianto, il sogno della guida a zero emissioni potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo.
Sempre più spesso ci sono segnalazioni di salti di corrente in case singole o in interi condomini a causa della ricarica di un’auto elettrica, che ha un assorbimento simile a quello di parecchi forni.

Auto elettrica wallbox

Non deve essere presa a cuor leggero neanche l’installazione di una Wallbox. Per chi non lo sapesse, queste “scatole” si attaccano al muro e consentono una ricarica di potenza decisamente più alta della classica presa Schuko, e più veloce di quella proveniente da una classica presa domestica, e riducono anche di diverse ore il tempo di ricarica.

Se l’impianto però non è abbastanza potente o non è a norma perchè pensato in anni dove l’auto elettrica era pura fantascienza si rischia un continuo salto di corrente.
Come evitarlo? All’acquisto di un’auto elettrica, fate controllare l’impianto elettrico da uno specialista, sia che vogliate installare una Wallbox sia che vogliate caricarla con la classica presa tedesca.
Acquistando le elettriche di alcune Case, come BMW o Hyundai ad esempio, si avrà gratuitamente il sopralluogo di uno specialista per controllare e, nel caso, adeguare il vostro impianto elettrico.
Basta poco per risolvere il problema: non dimenticatelo.

Se abito in una villetta o in una casa indipendente?

Questa è effettivamente la soluzione più adatta all’acquisto di un’auto elettrica.
Se si vive in una casa indipendente, in una villa o villetta, o comunque in un luogo privato dove poter riporre l’auto, l’elettrico può essere la soluzione per la mobilità quotidiana.

auto elettrica taycan

Previo obbligatorio sopralluogo del nostro migliore amico tecnico elettricista, infatti, i costi di mantenimento di un’auto elettrica saranno bassi, e la ricarica sarà pressochè assicurata con l’installazione di una Wallbox o anche solo tramite l’uso della presa Schuko.

Se poi si decide di investire ed installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto o dove volete in casa, avrete due vantaggi inestimabili.
Da una parte, il collegamento ad una fonte esterna di ricarica che non andrà a stressare l’impianto casalingo.
Dall’altra, una fonte di energia pulita, sostenibile ed economica: in questo caso, la vostra elettrica sarà davvero ad emissioni zero.

E se non ho nè la casa indipendente nè il box?

In questo caso… bisogna davvero volere tanto contribuire alla “rivoluzione verde”.
Con questo asset infatti si è sempre dipendenti da altri, da colonnine di luoghi pubblici, magari non funzionanti, o magari semplicemente lontani da casa.

Se si ha la fortuna di abitare vicino a luoghi come quelli citati più su come centri commerciali, negozi di grandi catene ed altro, si potrebbe pensare di “sfruttare” la loro rete e ottenere così una ricarica completa comodamente vicino a casa.
Se non si ha neanche questa possibilità, il consiglio è quello di attendere: non per tutti l’auto elettrica è il futuro, e per moltissimi altri non è ancora il presente.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?

Qui arriviamo a quella che è forse la domanda più comune riguardo alla mobilità elettrica: quanto costa un pieno di elettricità?

caricamento auto elettrica

Ovviamente, il costo del pieno varia da auto ad auto: si passa infatti da automobili con batterie piccole come MINI Cooper SE con la sua 32 kWh, ad auto con enormi batterie come Porsche Taycan o Hyundai Kona Electric 64 kWh.

E quindi, come per le auto termiche, anche qui si calcola il costo di un pieno “al litro”, anzi, al kW erogato.

Come per i distributori di benzina, a seconda del fornitore di energia cambia il prezzo.
Andiamo a vedere il più diffuso in Italia, EnelX.
Dal 1 giugno 2020 c’è stata una rimodulazione di prezzi: 0,40 € al kW per le colonnine a corrente alternata, 0,50 € per le colonnine Fast fino a 50 kWh e 0,79 € per le colonnine più veloci con potenza oltre i 50 kWh.

auto elettrica e-tron

In parole povere, significa che per ricaricare una MINI Cooper SE, che ha una capacità netta di 28 kWh, spenderò circa 11 euro alle colonnine “normali”, 14 con le colonnine veloci e 22 per le colonnine SuperFast.
Per calcolare quanto può costare un “pieno” sulla vostra auto elettrica preferita, basta moltiplicare il costo per kW con la capienza delle batterie, niente di troppo complicato.
Contando una autonomia di circa 200 km, fanno circa 5 euro e 50 per 100 km di guida con ricarica ad una colonnina a corrente diretta.
Alcune aziende, come Enel X, propongono delle tariffe “Flat”, ovvero abbonamenti che con una quota mensile garantiscono un certo numero di kW da usare ogni mese.
Per chi ha dei chilometraggi costanti e fissi, può abbattere i costi di gestione non di poco.

Da casa, invece, dipende dalla propria tariffa per l’energia. Ricordo però che ci sono alcune offerte che propongono una tariffa agevolata o addirittura gratuita sull’energia usata durante le ore notturne: da considerare.

A chi è adatta un’auto elettrica?

Arriviamo al punto del discorso: l’auto elettrica non è adatta a tutti, ma per alcuni è semplicemente perfetta.
Penso a chi percorre davvero poche migliaia di km all’anno, magari tutti in città, e utilizza l’auto per 30, 40 km al giorno.
In questo scenario, l’auto elettrica può essere acquistata sia in città che fuori, sia con che senza un box.
Basta andare a fare la spesa una volta a settimana in un grande centro commerciale e la ricarica è bella che fatta.

Per chi ha una casa indipendente e non percorre tanti km in autostrada è poi davvero l’ideale.
Si connette alla presa alla sera, si stacca la mattina e si hanno minimo 200 km di guida in pure electric. Se poi si usano i fotovoltaici, si è davvero a zero emissioni totali (senza ovviamente contare le emissioni prodotte per la produzione ma dai, avete capito il senso della frase).

auto elettrica caricatore porsche

Discorso diverso per chi non ha un box, vive in città e magari fa il pendolare tutti i giorni. Un’elettrica con “poco” range farebbe comparire l’ansia da autonomia, e l’utilizzo su strade ad alto scorrimento riduce di molto il chilometraggio disponibile. Se si sceglie un’auto con grande autonomia e si va spesso a fare la spesa dove ci sono colonnine, si può fare, anche se non è proprio l’ideale.

Per chi invece ha in mente di fare lunghi viaggi spesso, non è ancora la soluzione adatta. I tempi di ricarica non sono brevissimi (almeno per ora), e anche con le più virtuose automobili elettriche non si superano i 600 km di autonomia, che per molti sono pochi.

I viaggi e le vacanze, invece, sono fattibili. Basta programmare. Se si programmano soste per la ricarica intermedie, si pianificano le colonnine più veloci e più affidabili e si presta attenzione a non sprecare energia, si possono anche fare le vacanze al mare.

Il tipo di auto più soggettivo in commercio

In conclusione, come avrete capito, l’auto elettrica non si può consigliare a tutti, o a tutti gli appartenenti ad una singola fascia di persone.

L’auto elettrica è infatti incredibilmente soggettiva. Nonostante si guidi, si viva e si comporti come un’automobile tradizionale, è in milioni di aspetti incredibilmente differente da questa.
Il suo acquisto infatti va ponderato. Non è come acquistare un’auto normale, che ci si adatta a quanto consuma, o a quanto è veloce.
Accogliere un’auto elettrica nella propria vita vuol dire anche accogliere un nuovo tipo di mobilità.
Pulita, sostenibile e piacevole da una parte, certo, ma richiedente adattamento e pianificazione.

Questo è il quadro odierno, però.
Il mondo dell’auto elettrica, delle ricariche, delle colonnine, è cambiato immensamente in pochissimi anni, e si appresta a cambiare non poco.
Solo 5 anni fa pensare ad una ricarica veloce da oltre 150 kW era pura fantascienza, invece oggi è realtà in Italia e in Europa.

Sono comparse colonnine in tantissime città italiane, dai capoluoghi alle più rurali città di Nord e Sud.
Dal Piemonte alla Basilicata, dal Veneto alla Sicilia: tutte le Regioni italiane, chi più chi meno, stanno dando un’alternativa all’auto tradizionale. Ora non vedo davvero l’ora di vedere il futuro della mobilità elettrica: sicuramente, ci aspettano tante sorprese.

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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