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La crescita imponente del 5G e gli altri trend del futuro mobile

Pubblicata l'edizione di giugno del Mobility Report di Ericsson

Negli scorsi giorni si è tenuta la presentazione del Mobility Report di Ericsson. Si tratta di un’importante studio annuale, che l’azienda realizza per valutare lo stato della tecnologia mobile e fare delle analisi verso il futuro. Tantissime le informazioni che sono emerse nell’incontro (ovviamente virtuale) a cui si è accompagnata una ricerca sull’evoluzione di questi strumenti durante il lockdown. E ovviamente, uno dei trend più importanti è la crescita imponente del 5G.

Il 5G è in crescita anche oltre le stime

5g crescita mobility report ericssonA presentare il Mobility Report alla stampa è stato Massimo Basile, Head of Networks and Managed Services, South East Mediterranean di Ericsson. Il discorso è partito da un’analisi delle cifre attuali della telefonia. Nel mondo ci sono infatti ben 7,9 miliardi di sottoscrizioni mobile al momento, con 5,9 utenti unici. Le proiezioni a cinque anni però ci dicono che queste aumenteranno ancora di più e toccheranno quota 6,3 miliardi entro il 2025.

Dove però il mercato sembra sempre in maggiore crescita è nell’ambito del 5G, come accennavamo. Le stime dello scorso anno parlavano di 100 milioni di abbonamenti entro il 2020, ma a oggi si è reso necessario rivedere tale dato. Nel nuovo Mobility Report infatti si prevedono più di 190 milioni di sottoscrizioni, quasi il doppio delle previsioni. La spinta arriva soprattutto dal mercato cinese, sempre più interessato a questa tecnologia.

Anche la rete 4G comunque si espanderà ulteriormente nei prossimi anni. Tale tecnologia andrà a intaccare sempre di più le cosiddette connessioni legacy, meno avanzate, portandole in molti casi a sparire quasi del tutto. Ciononostante, piano piano perderà sempre più utenti, che migreranno verso il 5G che continuerà in crescita fino almeno al 2025.

Le previsioni parlano infatti di tre regioni in particolare che adotteranno tale connessione. Si tratta del Nord America, dell Asia Nordorientale e dell’Europa Occidentale. Qui il 5G arriverà addirittura a coinvolgere più della metà della popolazione, assestandosi su cifre altrettanto rilevanti nelle altre Nazioni. L’Europa avrà un passo più lento, a causa della frammentazione del mercato tra tanti operatori. Al contrario, in Nord America, l’adozione sarà sempre più veloce e andrà a praticamente eliminare le connessioni legacy, come accennavamo in precedenza.

La crescita dell’utenza per la tecnologia 5G è decisamente più veloce rispetto al percorso fatto dal 4G. Dopotutto i Paesi si stanno già preparando, anche da un punto di vista di regolamentazione. L’Italia è già al lavoro sulle norme relative all’utilizzo delle frequenze millimetriche di questo tipo di connessioni, permettendone quindi l’uso semplice anche da diversi terminali come smartphone e pocket router.

Guardando all’aspetto più generale, con il primo trimestre 2020 è tornata a salire più velocemente la crescita del traffico in generale. Questo principalmente per la sempre maggiore diffusione di servizi di intrattenimento di alta qualità in streaming, che si tratti di film, serie TV o videogiochi. Questo ha portato all’incredibile risultato di 164 exabytes (ognuno è circa un miliardo di gigabytes) di traffico sulle reti.

Il consumo mobile è comunque destinato a salire e di molto nei prossimi cinque anni. Si stima che la media attuale di 7 GB/mese diventerà di circa 25, con il Nord America che raggiungerà addirittura quota 45. Un dato impressionante che sarà sicuramente stimolato dalla crescita del 5G.

Durante il lockdown si è vista una crescita in generale dell’utilizzo delle connessioni. L’aumento è stato tra il 20% e il 100%, con l’Italia (dove le restrizioni sono state più dure) più vicina a quest’ultima quota.  È interessante notare come sia cresciuto anche quello strettamente mobile. Nonostante la quarantena (e quindi l’accesso a connessioni fisse) solo alcune reti hanno registrato cali fino a un massimo del 10%, mentre altre sono salite di circa il 20%.

A proposito di lockdown…

smart working pc sotto i 300€La parola a questo punto è passata ad Alessandra Rosa Ammaturo, Marketing Director, South East Mediterranean di Ericsson. Da lei abbiamo potuto sentire i risultati dello studio relativo alle abitudini durante il lockdown, condotto tra gli utenti smartphone di età compresa tra i 15 e i 69 anni in diversi Paesi del mondo.

I cambiamenti allo stile di vita sono stati diversi e non stupisce vedere come gli italiani lo abbiano percepito come particolarmente forte. Già più curioso è però notare come rispetto alla Spagna ad esempio, le restrizioni siano state recepite come meno intense e coercitive.

Fondamentale per poter resistere all’isolamento è stata ovviamente la tecnologia. Gli usi più importanti a livello mondiale sono stati quelli relativi ai bambini, sia per permettere loro di continuare a frequentare le scuole, sia per fornire dell’intrattenimento. Altrettanto rilevante l’uso per restare in contatto con familiari e amici e per lavorare da remoto.

L’Italia da molta più importanza la funzione sociale, per poter sentire vicini i propri cari. L’educazione e l’intrattenimento dei più piccoli vengono subito dopo, mentre l’uso lavorativo delle connessioni è considerato rilevante da una fetta della popolazione inferiore alla media mondiale.

Nonostante questo, il lavoro da remoto si è diffuso sempre di più in Italia. Lo si vede vedendo come le applicazioni preposte a questo scopo siano quelle che hanno avuto il maggior picco di crescita seguite dai social, da quelle per informarsi sullo stato della pandemia e quelle per l’educazione.

5g crescita mobility report ericssonI software di videoconferenze si prendono la cima di questa speciale classifica. Il tempo speso su questi servizi è cresciuto addirittura del 9348%, mentre i download sono aumentati del 6288% rispetto allo stesso periodo. Teams e Zoom sono tra le più usate in questa categoria.

L’operatività a distanza è riuscita a conquistare una fetta della popolazione comunque. Il sondaggio infatti rivela che circa 6 utenti su 10 vogliono continuare a usare le videoconferenze, mentre 4 studenti su 10 vogliono proseguire con l’eLearning. Un dato simile di apprezzamento emerge per altri servizi da remoto, come quelli relativi alla sanità.

In generale comunque, quasi tutti gli italiani (il 93%) hanno aumentato il proprio uso di Internet nella quarantena, soprattutto per contenuti video e social. È raddoppiato l’uso orario sia per le connessioni mobile, passate da circa un’ora al giorno a due, che di quelle fisse, che sono cresciute da una media di tre ore a sei. È interessante che per circa il 23% degli utenti, sia stata un’occasione per provare servizi inediti, a partire dalla spesa online.

spesa online buoni spesa digitali amilonIl sondaggio mostra un certo apprezzamento per l’attività degli operatori telefonici. Tra i fattori più riconosciuti, la capacità di tenere in piedi le reti nonostante l’aumento vertiginoso del traffico e le offerte dedicate al personale sanitario. Parlando del 5G, nonostante le controversie e i timori paventati per la sua crescita, il 53% della popolazione pensa che sarebbe stato utile averlo a disposizione durante questa crisi.

E come ci si prepara al rischio di un’ulteriore ondata? Per il 57% il primo punto è risparmiare, mentre il 47% vuole rimettersi in forma ora per avere un sistema immunitario più resistente in futuro. C’è comunque un 25% che pensa anche alla connessione e vuole investire per dotarsi di una rete migliore.

E voi cosa ne pensate? Cosa vi ha colpito di più di queste due analisi?

Se siete curiosi e volete approfondire, potete trovare l’Ericsson Mobility Report di giugno 2020 sul sito dedicato.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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