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La recensione di DJI Osmo Action 3: si torna sul classico

I classici hanno sempre il loro fascino. E così DJI ha deciso di fare un passo indietro rispetto alla Action 2. Niente design modulare per la nuova action cam dell’azienda cinese ma un corpo compatto e tradizionale, progettato non solo per essere comodo e resistente, ma anche per rimediare ai problemi di surriscaldamento del modello precedente.
Questa però è la base di partenza: DJI Osmo Action 3 ha molto altro da offrire, a partire dalla base magnetica che permette di agganciare i vari supporti in modo rapido e veloce.
Vi raccontiamo tutto in questa recensione.

La recensione di DJI Osmo Action 3

Lo sappiamo: se siete qui è probabilmente per capire se DJI Osmo Action 3 è l’action cam che fa per voi. O, se vogliamo guardarla da un’altra prospettiva, per comprendere se è meglio lei o la sua più grande rivale, ossia GoPro Hero 11 Black.
E, visto che non vogliamo nasconderci dietro un dito, vi diremo subito che se l’ultima GoPro costa di più un motivo c’è. La concorrenza offre più funzioni e una maggior risoluzione ma qui avete la possibilità di risparmiare portandovi a casa un prodotto che comunque garantisce ottimi risultati.
La domanda qui non è “quale scegliere?” ma “DJI Osmo Action 3 è l’action cam giusta per me?“.

Design

DJI Osmo Action 3 recensione design

Come anticipato, DJI ha deciso di abbracciare la tradizione: abbiamo un corpo rettangolare, un sensore circolare e due display touch, uno sulla parte frontale e uno su quella posteriore. Gli schermi, così come la lente, sono protetti dal Gorilla Glass ad alta resistenza che li salvaguarda da graffi e cadute fino a 1,5 metri. Abbiamo poi un rivestimento idrofobico, che respinge quindi l’acqua, e una generale resistenza all’acqua che permette immersioni fino a 16 metri di profondità. E sì, questo significa che ci regala 6 metri in più rispetto a GoPro.
Segnaliamo infine la resistenza fino a – 20°C quindi siete liberi di portarla in alta montagna, sulle piste o persino in mezzo a qualche ghiacciaio.

La vera novità però è rappresentata dalla nuova base magnetica. O meglio, da una combinazione tra la forza magnetica e una clip meccanica che abbiamo trovato estremamente pratico. Vi suggeriamo comunque di dedicare all’operazione la vostra attenzione per essere sicuri che le due alette siano correttamente incastrate ma, una volta fatto, siete certi che non si staccherà per sbaglio.
La comodità e rapidità del sistema non è però l’unico plus: DJI Osmo Action 3 può essere montata anche in verticale, così avrete clip pronte per TikTok e Instagram.

DJI Osmo Action 3 recensione verticale

A bordo abbiamo anche tre microfoni, due davanti e uno sopra, e soprattutto il sensore CMOS da 1/1,7 pollici con un campo visivo di 155°. C’è però un secondo sensore, difficilmente individuabile senza sapere della sua esistenza: incastonato nella O della scritta ACTION 3 c’è un componente che rileva la temperatura di colore per regolare in modo intelligente il bilanciamento del bianco e i colori stessi. Cosa significa tutto questo? Che i passaggi dalle zone d’ombra a quelle soleggiate (o viceversa) saranno più fluidi, senza bruschi cambiamenti di colore.

Concludiamo la panoramica sul design con peso e dimensioni: 145 grammi in un corpo piuttosto compatto, in linea con il resto del mercato (70,5×44,2×32,8 mm).

L’utilizzo quotidiano

DJI Osmo Action 3 recensione come funziona

Se siete alle prime armi, DJI Osmo Action 3 è perfetta. L’action cam dell’azienda asiatica è estremamente intuitiva, anche perché fate tutto con pochi tocchi. Il display posteriore, da 2,25 pollici con risoluzione 640×360 pixel, risulta molto reattivo, con una luminosità massima che arriva a 750 nits per permettervi di vedere abbastanza bene anche sotto la luce del sole. Bene anche lo schermo anteriore che, contrariamente a quanto accade sulla concorrenza, è touch, così potete usarlo per impostare al volo modalità, risoluzione e frame rate.

Preferite schermi più grandi? Potete usare il vostro smartphone. Tutto ciò che dovrete fare è scaricare l’applicazione DJI Mimo, disponibile sia su Android che iOS. L’appaiamento è estremamente rapido e da qui potrete gestire la cattura di foto e video, i diversi parametri e l’aggiornamento del firmware.

Esiste poi una terza possibilità di interazione: la voce. Se avete le mani occupate potete usare i controlli vocali.

DJI Osmo Action 3 recensione: foto e video

DJI Osmo Action 3 recensione foto e video

Sì ma come sono foto e video?
Con DJI Osmo Action 3 vi portate a casa ottimi scatti da 12 megapixel, ammesso però che vengano catturati in condizioni di buona luminosità. Quando cala il sole o vi trovate in zone poco illuminate i risultati sono un po’ meno convincenti, con più rumore e meno dettagli.

Sul fronte video abbiamo la possibilità di registrare clip nelle seguenti configurazioni:
• 4K (4:3): 4096×3072 a 24/25/30/48/50/60 fps
• 4K (16:9): 3840×2160 a 100/120 fps
• 4K (16:9): 3840×2160 a 24/25/30/48/50/60 fps
• 2.7K (4:3): 2688×2016 a 24/25/30/48/50/60 fps
• 2.7K (16:9): 2688×1512 a 100/120 fps
• 2.7K (16:9): 2688×1512 a 24/25/30/48/50/60 fps
• 1080p (16:9): 1920×1080 a 100/120/200/240 fps
• 1080p (16:9): 1920×1080 a 24/25/30/48/50/60 fps

A disposizione poi abbiamo tre tipi di stabilizzazione elettronica:
RockSteady 3.0: elimina le vibrazioni in qualsiasi direzione, diventando così comodissima per gli sportivi;
HorizonSteady: mantiene la linea dell’orizzonte fisse anche quando la camera ruota di 360°;
HorizonBalacing: mantiene la linea dell’orizzonte con un’inclinazione massima di 45° ed è la via di mezzo tra le due modalità precedenti.

Il risultato di tutto questo? Video di ottima qualità con un altrettanto ottima stabilizzazione, anche se anche in questo caso perdiamo qualcosa quando cala la luce.
Buona anche la gamma dinamica anche se forse un po’ più limitata della concorrenza. Potete però contare su due modalità colore: normale e D-Cinelike. Quest’ultima appiattisce i colori per permettervi di lavorare sulle clip in post produzione, dandovi quindi un po’ di libertà sul fronte della color correction.

Tutto questo vi permette di usarla praticamente in ogni situazione e con qualsiasi obiettivo in mente, incluse le riprese delle vostre avventure subacque. Certo, parliamo di snorkeling e non di vere immersioni. O meglio, in realtà potete scendere, senza case, fino a 16 metri e a 64 metri con l’apposita custodia ma senza fonti di luce rischiate di non portare a casa l’incredibile filmato che avevate in testa.

Tranquilli, non ci siamo dimenticati dell’audio. DJI Osmo Action 3, con i suoi 3 microfoni, si presta bene anche a coloro che vogliono vloggare con l’action cam. La qualità non è pari a quella di un microfono esterno ma la resa è comunque soddisfacente. Se poi volete ottenere qualcosa di più potete appaiarla al DJI Mic.

Batteria e autonomia

DJI Osmo Action 3 recensione autonomia

Concludiamo con l’autonomia che è uno dei punti forti di questo prodotto. Non solo perché una singola batteria vi regala quasi 2 ore di riprese in 4K a 60 fps ma anche perché sembra subire molto meno le variazioni di temperatura, sia verso l’alto che verso il basso. Non noterete quindi cali improvvisi della batteria.

Osmo Action 3 può inoltre contare su una ricarica più rapida della concorrenza; inoltre, optando per la versione Combo, vi portate a casa altre 3 batterie con l’apposito case. Rimanere senza energia diventa praticamente impossibile.

La recensione di DJI Osmo Action 3: conclusioni

DJI Osmo Action 3 è disponibile in 5 versioni diverse, con la versione base, la Combo Standard, che parte da 359 €. Risulta quindi più economica della concorrenza, senza richiedere particolari sacrifici.
È vero, come dicevamo in apertura, che GoPro offre qualcosa di più in termini di qualità e funzionalità, cosa che la rende adatta ai professionisti, ma se siete nuovi nel mercato delle action cam, se volete qualcosa con cui riprendere le vostre imprese sugli sci, sott’acqua, in moto, in bici o in canoa (giusto per citare qualche esempio), DJI Osmo Action 3 è una buona alternativa ad un prezzo davvero interessante.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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