La nostra rubrica degli anime degli anni ’80 ci porta questa settimana a uno dei prodotti più celebri arrivati dal Giappone: Dragon Ball. Parliamo di una delle saghe più amate degli anni ’90, ancora oggi pietra miliare dell’animazione e, per questo, mandata in onda con vecchi e nuovi episodi. Dragon Ball è la prima serie anime tratta dal manga omonimo di Akira Toriyama e va in onda in Giappone per la prima volta nel 1986. Per averlo anche in Italia bisognerà qualche anno perché, dopo una prima messa in onda su canali locali nel 1990, Mediaset acquistò un primo blocco di episodi di Dragon Ball che, dopo accurate modifiche quali censure, tagli e un nuovo doppiaggio, andò in onda nel 1996.
Va detto che gli episodi acquistati da Mediaset non erano tutti ma solo 99 su 153. Bisognerà attendere altri due anni prima che vengano acquistati e mandati in onda i restanti episodi. Per Mediaset fu però un grande successo, tanto che da allora Dragon Ball tornò in onda varie volte sulla rete. La serie negli anni avrà numerosi sequel, film ed episodi speciali ma oggi affronteremo nella nostra rubrica il primo capitolo di questa eccezionale saga, l’inizio di una grande storia.
Dragon Ball: la storia della prima serie anime
Goku, Gohan e l’incontro con Bulma
Quella di Dragon Ball è una storia ricca di personaggi, trame e combattimenti. Il nostro protagonista è Son Goku, un ragazzino che all’inizio dell’anime ha 12 anni e vive con un uomo anziano, Gohan, che lo ha trovato da solo e ha deciso di prendersene cura. L’uomo però muore ucciso da un misterioso mostro (che scopriremo essere proprio il protagonista trasformatosi in gigante scimmia con la luna piena) e Goku si ritrova da solo con un unico ricordo di Gohan: una sfera del drago con quattro stelle. Scopriamo che queste sfere sono il fulcro della storia: in totale sono sette e, una volta raccolte tutte, si ha la possibilità di evocare un enorme drago magico, Shenron, in grado di esaudire un desiderio.
Goku scopre tutto ciò incontrando un giorno Bulma, una ragazza che mira a raccogliere tutte le sfere per esaudire il desiderio di trovare il grande amore. Incuriosito e affascinato, Goku decide di seguirla in questa avventura, mettendo a disposizione anche la sfera lasciatagli da Gohan. Inizia così una lunga avventura che porterà Goku a incontrare tanti amici ma anche molti nemici.
La ricerca delle Sfere del Drago
Di episodio in episodio, Goku e Bulma si ritrovano immischiati in una serie di avventure alla fine delle quali riescono però sempre ad ottenere una sfera del drago. Incontrano Olong, un maialino con la capacità di trasformarsi che si unisce poi a loro; Yamcha, un predone del deserto che finirà per diventare un alleato e di cui Bulma si innamorerà. Una delle sfere del drago è però in possesso del Maestro Muten, che in Italia ben conosciamo come Genio delle tartarughe. L’uomo, che ha una grande passione per le donne ed è un maestro di arti marziali, non vuole cedere la sua sfera; sarà Bulma a convincerlo proprio sfruttando la debolezza dell’uomo per le donne.
Un’altra sfera del drago è posseduta dallo Stregone del Toro, altro maestro di arti marziali che è stato a sua volta allievo del Genio. Goku e la sua compagnia lo aiutano a salvare il suo castello da un incendio ed è così che l’uomo dona loro la sfera. In questa occasione Goku conosce Chichi, la figlia dello stregone, ed è a lei che promette inavvertitamente di sposarla un giorno. È dunque tempo di trovare l’ultima sfera che è posseduta dal malvagio Pilaf, il nemico di questa prima parte della serie. L’intera banda di Bulma sarà attirata da quest’ultimo con una trappola e perderà tutte le sfere raccolte. Pilaf evoca il drago ma il maialino Olong approfitta di un momento di distrazione per esprimere lui stesso il desiderio. Quale? Un paio di mutandine da donna!
L’amicizia con Crilin, il Torneo Tenkaichi e l’esercito del Fiocco Rosso
Con questa scena ha inizio la seconda parte della prima serie di Dragon Ball. Bisognerà attendere un anno prima che le sfere tornino a funzionare, così Goku decide di rimanere sull’isola del Genio delle tartarughe e allenarsi con lui. Qui incontra un altro allievo, Crilin, inizialmente suo rivale che col tempo diverrà però il suo più grande amico. Concluso l’allenamento, il genio decide che è tempo per loro di partecipare al Torneo Tenkaichi, che richiama i migliori combattenti da tutto il mondo. Crilin arriva fino alla semifinale mentre Goku conquista la finale e viene battuto da Jackie Chan che altri non è che il Genio travestito. L’uomo ha infatti voluto dare una lezione ai suoi allievi, facendo loro comprendere che hanno ancora tanto da lavorare.
Finito il torneo Goku decide di voler ritrovare la sfera di suo nonno Gohan, così riparte da solo. Si imbatte quasi subito nel Red Ribbon, noto in Italia come l’esercito del Fiocco rosso. È costretto a combattere uno ad uno i suoi soldati per recuperare le sfere e salvare villaggi in pericolo. Tutti vengono sconfitti tranne il potente sicario Taobaibai, che lo riduce in fin di vita. Il tutto avviene nella terra sacra di Karin, in cui si trova un pilastro altissimo su cui vive Karin, entità che avrebbe la capacità di aumentare enormemente la forza combattiva di chi si allena con lui. Goku lo raggiunge e dopo l’allenamento, divenuto più forte, sconfigge finalmente Taobaibai.
L’incontro con Tensing e il Grande Mago Piccolo
Goku, grazie all’incontro con Baba la chiaroveggente, sorella del Genio, riesce a trovate l’ultima sfera e ad evocare il drago Shenron a cui chiede di resuscitare l’amico Bora ucciso da Taobaibai. Si chiude così questa terza parte dell’anime e ci ritroviamo in un nuovo torneo Torneo Tenkaichi dove Goku fa la conoscenza di Tensing e Riff, allievi dell’Eremita della Gru, antico rivale del Genio nonché fratello di Taobaibai. La finale vede proprio Goku contro Tensing che, per la seconda volta, perde. C’è però un lieto fine perché Tensing e Riff fanno alla fine amicizia con il gruppo di Goku e si uniscono a loro.
A questo lieto momento ne segue però uno drammatico: Crilin viene assassinato. Scopriamo che a ucciderlo è stato Tamburello, una creatura generata dal Grande Mago Piccolo. Quest’ultimo è il nuovo e potentissimo nemico della serie, tant’è che Goku viene subito sconfitto quando cerca di vendicarsi dell’amico. Jirobai, un simpatico samurai conosciuto lungo la strada, conduce allora Goku alla torre di Karin e qui beve l’acqua del dio maestoso, accrescendo la sua potenza.
Il finale
Il Grande Mago Piccolo vuole ritrovare le sfere del drago e ci riesce, esprimendo il desiderio di tornare giovane e fortissimo. Intanto il Genio, cercando di imprigionare il nemico così come fece tempo fa il suo maestro, fallisce e muore. Goku, potenziato dall’acqua del dio maestoso, riesce però a sconfiggere il Mago. Quest’ultimo, prima di morire, espelle un uovo dal quale poi nascerà la sua reincarnazione, Piccolo (che in Italia conosciamo come Junior). Goku vuole ore far resuscitare il Genio e Crilin ma la sfere del drago sono andate perdute per sempre quando il Grande Mago Piccolo ha distrutto il drago Shenron.
Goku però scopre che sulla torre di Karin esiste un essere maggiore, il Supremo che altri non è che l’alter ego di Piccolo, ma buono. Per ringraziare Goku di averlo sconfitto, ricrea il drago e le sfere. Goku può così far resuscitare gli amici. Trascorre qualche anno e dopo duri allenamenti Goku incontra al nuovo torneo Tenkaichi Junior, anche lui malvagio come suo ‘padre’. È proprio tra lui e il nostro protagonista la finalissima e questa volta è Goku ad avere la meglio. Sul finale Goku mantiene la promessa di sposare Chichi – anche lei presente al torneo – e va via con lei a bordo della nuvola Speedy.
Dragon Ball: curiosità e considerazioni sulla prima serie dell’anime
Akira Toriyama e Jackie Chan: come nasce Dragon Ball
Il manga di Dragon Ball nasce dalle sapienti mani del fumettista Akira Toriyama e ha dietro una storia molto particolare. Toriyama è lo stesso che ha portato alla luce Dr. Slump, che anticipa proprio la nascita di Dragon Ball. Il fumettista era infatti alla ricerca di nuove idee quando, dopo essersi confrontato col suo editore Kazuhiko Torishima, decide di ispirarsi ad un personaggio che da sempre ama: Jackie Chan (di cui troviamo una citazione nell’anime). Le arti marziali sono per lui un’arte unica e appassionante, motivo per il quale decide di orientare la sua nuova storia su questo tema. Se Jackie Chan dà dunque lo spunto, è il romanzo classico cinese ‘Il viaggio in Occidente’ a dare corpo alla storia.
Toriyama si ispira al Re Scimmia del romanzo (Goku con la luna piena nell’anime si trasforma in una enorme e feroce scimmia) e al lungo e avventuroso viaggio che i protagonisti compiono nel corso del racconto, lo stesso che è pronto a far vivere ai suoi protagonisti. Per dare credibilità al viaggio il fumettista sfrutta un’idea: quelle delle Sfere del drago e della loro ricerca al fine di realizzare un qualsiasi desiderio. Dà dunque ad ogni protagonista, buono o cattivo che sia, un movente per muoversi, per intraprendere un’avventura quasi sempre pericolosa.
La ‘pigrizia’ di Toriyama: tre curiosità sull’anime
Tanti gli aneddoti e le curiosità che si nascondono dietro la genesi di Dragon Ball. Akira Toriyama è ancora una volta il protagonista visto che alcuni dettagli del manga, poi diventati celebri e amatissimi, pare siano nati dalla sua ‘pigrizia’ nel disegnare. Proprio da questa sua caratteristica sarebbero nati gli scontri in grandi spazi aperti. È ben noto a chi ha visto o letto Dragon Ball che quasi tutti i combattimenti hanno luogo in spazi vuoti: ampie vallate, deserti e, in generale, spazi senza infrastrutture. Un elemento poi diventato iconico e giustificato nell’anime dal desiderio dei protagonisti di non coinvolgere innocenti. In realtà pare che sia stata proprio la pigrizia di Toriyama, restio a disegnare i residenti e gli edifici danneggiati dalla lotta, a far nascere questa usanza.
Spinto dalla voglia di non allungare eccessivamente tempi e racconto, Toriyama studia uno stratagemma: dotare i protagonisti di particolari potenzialità. Così, per accorciare i viaggi, crea prima la nuvola Speedy, poi dota quasi tutti i combattenti la tecnica del volo Bukujutsu e infine dà a Goku l’abilità di teletrasportarsi (ma queste ultime le vedremo solo nella seconda serie dell’anime). Allo stesso modo il fumettista si impegna a rendere sempre nuovi i combattimenti e per farlo crea delle mosse speciali. La più nota è il Kamehameha (nota a noi in Italia come ‘Onda energetica’), un nome che in realtà gli viene consigliato dalla moglie e che si ispira ad una dinastia di re hawaiiani il cui nome acquistava significato anche in lingua giapponese.
Anime iconico o ripetitivo? I pro e contro
Dragon Ball è un anime che ha avuto sin da subito apprezzamenti e che ancora oggi ottiene grande successo ad ogni messa in onda. Ma qual è il suo segreto? Non si può dire di certo che ci troviamo di fronte ad un prodotto perfetto. Le critiche non sono mancate negli anni, soprattutto rispetto ad una trama che ripropone fondamentalmente il medesimo schema. Il nostro protagonista affronta tre fasi principali: il viaggio, la ricerca, la caccia al nemico e la battaglia finale. Eppure lo spettatore si appassiona alla storia e, soprattutto, ai personaggi, che in molti casi appaiono stereotipati, non il massimo dell’originalità.
Si potrebbe però dire che il successo di Dragon Ball risiede non tanto nei suoi combattimenti, comunque appassionanti, ma nella varietà di situazioni in cui si ritrova il nostro protagonista e il suo gruppo di amici. Tra terra, spazio e altri pianeti, tra paradiso e inferno, Goku viaggia, incontra una marea di personaggi, cresce come uomo oltre che come combattente, e colma le parecchie lacune dell’anime con una forte drammaticità che si mescola in modo molto gradevole ad un umorismo che ricorda proprio il suo predecessore Dr. Slump. In conclusione Dragon Ball resta un prodotto iconico, imperfetto ma inimitabile.
Dragon Ball: la sigla della prima serie
La celebre sigla italiana della prima serie animata di Dragon Ball, dal titolo omonimo, è cantata da Giorgio Vanni.
Volete rivivere altre storie legate agli anime degli anni ’80? Siamo andati all’avventura con la piccola Memole, combattuto al fianco di Re Artù e riso insieme ai Predatori del tempo. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking; vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e Benji, Shingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!
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