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Giovani e Internet: la fotografia delle abitudini e dei rischi

Indagine Doxa Kids per Telefono Azzurro in occasione del Safer Internet Day

Ieri 7 febbraio, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, vi abbiamo dato conto dei rischi che i nostri ragazzi corrono frequentando assiduamente la Rete. Specie se ciò avviene senza la supervisione di un adulto.

La ricorrenza italiana è nata sulla scia del Safer Internet Day, giornata voluta dall’Unione Europea nel 2004. Che si prefigge più in generale un uso consapevole e positivo di Internet. Non a caso il motto del Safer Internet Day, giunto alla sua diciannovesima edizione, è Together for a better Internet (Insieme per un Internet migliore).

Per l’occasione, molti sono stati i report presentati, che mostrano con numeri e dati com’è la nostra vita online, quali sono le nostre abitudini e quali i rischi a cui andiamo incontro.

Tra queste ricerche, una particolarmente interessante riguarda il rapporto tra i giovani e Internet. È stata condotta da Doxa Kids per Telefono Azzurro.

Scopriamo gli esiti del rapporto di Doxa Kids, la business unit di Doxa che offre servizi di ricerca e consulenza di marketing per aziende e istituzioni che si rivolgono ai giovani e alle famiglie.

bambini internet

La ricerca di Doxa Kids per Telefono Azzurro

L’indagine di Doxa Kids per telefono Azzurro sul rapporto tra i giovani e Internet è stata condotta su un campione di 855 genitori e 815 ragazzi compresi tra i 12 e 18 anni.

Le risposte alle domande sono state fornite tra il 25 gennaio e il primo febbraio scorsi. Cosa ne possiamo ricavare?

I giovani e Internet: quanto rimangono connessi?

Il 71% dei giovani intervistati ha detto che negli ultimi due anni, anche per motivi legati alla pandemia, ha trascorso più tempo su Internet. Il 47% rimane connesso 2-3 ore ogni giorno. Ma il 12% resta connesso addirittura dalle 4 alle 6 ore al giorno, il 3% più di 6 ore e il 4% è perennemente connesso.

Solo un quarto degli intervistati, il 24% dei giovani, sta su Internet meno di un’ora al giorno.

Il 79% dei ragazzi e il 91% dei genitori reputano utili gli strumenti per limitare il tempo trascorso connessi. Ma solo il 13% dei giovani ritiene eccessivo il numero di ore che passa sulla Rete (contro il 63% dei genitori).

I giovani e Internet: cosa si fa online?

Per quanto riguarda le abitudini dei giovani su Internet, il 58% chatta, il 53% ascolta musica, il 48% gioca.

E poi, con percentuali minori, i ragazzi su Internet seguono lezioni a distanza, guardano film e serie TV.

WhatsApp e Facebook sono le piattaforme social più gettonate per interagire. TikTok, Instagram, YouTube e Twitch sono usati soprattutto per divertirsi.

Il gaming

A proposito del gaming, il 53% dei ragazzi gioca online da una a 3 ore ogni giorno. Inoltre, il 35% ha effettuato acquisti giocando.

Il binge-gaming (l’uso ossessivo dei videogiochi) ha ovviamente i suoi aspetti negativi. Il 30% degli intervistati ha infatti dichiarato di essersi imbattuto in sconosciuti durante il gioco, e il 23% è stato escluso dal gioco o deriso durante le partite.

Però i ragazzi considerano i videogiochi anche come ambiti in cui poter migliorare la velocità di riflessi (39%), il ragionamento logico (28%) e la pianificazione dell’azione (18%).

I rischi della Rete

Per quanto riguarda i rischi che corrono i giovani su Internet, la parola passa ai genitori. Che vedono come primo pericolo gli adescamenti per scopi sessuali (63% degli intervistati), seguito dal bullismo (38%) e dalla possibilità di partecipare a sfide pericolose (29%).

I genitori temono anche la pedopornografia e l’esposizione a contenuti che esaltino l’anoressia, l’autolesionismo o il suicidio.

Un altro fattore di rischio emerge dalle domande ai ragazzi. Che se nel 43% dei casi fanno acquisti in autonomia, nel 25% adoperano la carta di credito dei genitori, seppure con la loro autorizzazione. Anche se un 4% dei ragazzi l’ha usata almeno una volta di nascosto.

La consapevolezza dei giovani

Il 47% dei ragazzi verifica la fonte di una notizia prima di pubblicarla, ma il 20% non sa come comportarsi in questo senso. Dato ancor più desolante, il 17% dei giovani su Internet si fida delle notizie con più like e condivisioni. Il 20% legge solo i titoli delle notizie.

Internet è affidabile per il 63% dei genitori. Mentre per i ragazzi, i social favoriscono le relazioni (40%) e il senso di comunità (38%). Ma secondo alcuni alimentano il senso di solitudine (14%) e le disuguaglianze (7%).

Altro dato allarmante: il 61% dei giovani pensa che le informazioni relative alla privacy e all’utilizzo dei dati non siano scritte in un linguaggio comprensibile.

Il controllo dei genitori

Il 72% dei genitori intervistati ritiene di conoscere bene cosa fanno i propri figli online. Ma solo il 27% sanno quali siano le password dei ragazzi e appena il 21% ha inserito filtri di sicurezza. Al contrario, il 44% degli adulti non sa quali app abbiano scaricato i figli.

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La parola a Telefono Azzurro

Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile e presidente di Telefono Azzurro, ha detto: “La grande sfida di oggi è essere vicini a giovani, genitori ed educatori per promuovere e insegnare un approccio corretto al digitale, coinvolgendo anche istituzioni e aziende, chiamate a ripensare regole e approcci al mondo online, come parte integrante del processo formativo e di socializzazione dei minori. Grazie ai suoi 33 anni di esperienza nell’ascolto di bambini e adolescenti e nel monitoraggio continuo dello scenario, Telefono Azzurro intende porsi come interlocutore esperto nel cambiamento in atto”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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