fbpx
CinemaCultura

Guardiani della Galassia: Volume 3, com’è il film di James Gunn

Guardiani della Galassia: Volume 3 è al cinema dal 3 maggio, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

«I Guardiani sono un gruppo di stravaganti, emarginati e geek. Il film è per chiunque si sia mai sentito messo da parte, escluso o diverso. È per tutti noi che non apparteniamo a niente. Questo film è per voi». Così scriveva 9 anni fa James Gunn, celebrando la calorosa accoglienza riservata a Guardiani della Galassia, primo capitolo della più longeva e apprezzata delle sue creazioni. Un successo tutt’altro che scontato, nato dalla mente e dalla creatività di un giovane regista plasmato dalla Troma e incentrato su un curioso mix di esseri umani, alieni stravaganti e animali parlanti, non allineati all’epica inseguita dal Marvel Cinematic Universe. Dopo un riuscito sequel, un allontanamento di James Gunn seguito da un suo ritorno a furor di popolo e svariati tentativi di imitazione (anche all’interno della stessa Marvel), arriva Guardiani della Galassia: Volume 3, con il compito di chiudere questo pregevole arco narrativo.

Anche se i Guardiani con ogni probabilità continueranno a prosperare all’interno del Marvel Cinematic Universe, in film a loro dedicati o con semplici apparizioni, è evidente che siamo di fronte alla fine di un ciclo unico e irripetibile. Dopo i successi di The Suicide Squad – Missione suicida e della serie Peacemaker, nati durante la separazione dalla Marvel a seguito di un’insulsa polemica su tweet risalenti a diversi anni prima, James Gunn ha infatti ricevuto l’onore e l’onere di rifondare il più importante franchise rivale, diventando co-presidente, co-amministratore e direttore creativo dei DC Studios. Mai come in questo caso l’adagio “tutti sono utili, nessuno è indispensabile” è fallace. I Guardiani che verranno risentiranno inevitabilmente dell’assenza della verve, della sana goliardia e dell’umorismo demenziale di questo vero e proprio vulcano della narrazione, capace di plasmare a sua immagine e somiglianza variopinti mondi e adorabili cialtroni.

Guardiani della Galassia: Volume 3, il malinconico addio di James Gunn ai suoi sgangherati antieroi

Guardiani della Galassia: Volume 3
Photo by Jessica Miglio. © 2023 MARVEL.

Dopo essere diventati gruppo nel primo capitolo della trilogia e dopo essersi scoperti famiglia disfunzionale in Guardiani della Galassia Vol. 2, il gruppo capitanato dallo Star-Lord di Chris Pratt deve affrontare la fase successiva, costellata da traumi, lutti e separazioni. Ed è proprio Star-Lord a soffrire di più in questo senso, dal momento che il suo amore Gamora (Zoe Saldana) è stata una delle vittime nella battaglia contro Thanos in Avengers: Endgame. Al suo posto, una versione di lei diametralmente opposta alla guerriera che Peter Quill aveva conquistato a suon di battute e mixtape, che non ha alcun ricordo di Star-Lord e dei suoi bizzarri amici. Ci sono inoltre due nuove minacce in arrivo: quella rappresentata da Adam Warlock (Will Poulter), intenzionato a distruggere i Guardiani, e quella portata dall’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), desideroso di creare una società migliore attraverso esperimenti disumani.

Proprio a questo folle e temibile personaggio si lega il cuore di Guardiani della Galassia: Volume 3, ovvero l’irresistibile procione geneticamente modificato Rocket. Lo abbiamo visto prendersi gioco di nemici e alleati, lo abbiamo ammirato per il coraggio in battaglia e abbiamo riso fino alle lacrime per i suoi spassosi duetti con l’albero umanoide Groot. Ma allo stesso tempo abbiamo anche intuito il suo passato fatto di dolore e umiliazione, suggerito con un tocco di classe dallo stesso James Gunn nei capitoli precedenti, in particolare attraverso emblematiche inquadrature delle cicatrici sulla sua martoriata schiena. Sulle note di una struggente versione acustica di Creep, Guardiani della Galassia: Volume 3 si inserisce in questo anfratto fatto di sofferenza e disumanità, diventando di fatto anche una commovente origin story di un elemento fondamentale per il gruppo che in questi anni abbiamo seguito e amato.

Guardiani della Galassia: Volume 3, il miglior film della Marvel dai tempi di Avengers: Endgame

Guardiani della Galassia: Volume 3
Photo by Jessica Miglio. © 2023 MARVEL.

A conferma delle ottime sensazioni scaturite dal Guardiani della Galassia Holiday Special, diretto anch’esso da James Gunn, Guardiani della Galassia: Volume 3 ci consegna il migliore film Marvel dai tempi del dittico composto da Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Anche se non siamo fra i principali detrattori della tanto vituperata Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, ciò che ci regala James Gunn non ha semplicemente eguali fra le tante diramazioni del franchise viste negli ultimi anni. Gli stessi personaggi che in Thor: Love and Thunder sembravano pallide imitazioni dei Guardiani, riprendono letteralmente vita davanti ai nostri occhi fra le mani del loro burattinaio, dando vita a un saliscendi emotivo in cui lo spettacolo e le risate procedono di pari passo con la malinconia.

Scopri anche tutti i vantaggi del mondo Disney+

Merito indubbiamente dei flashback ambientati nel periodo dell’infanzia di Rocket, ma anche di una sceneggiatura vitale e ben calibrata, in cui ogni personaggio trova spazio e valore. A beneficiare della sicurezza e della coerenza di James Gunn è soprattutto Dave Bautista, che trasforma il suo Drax in una figura sempre meno inquietante e distruttrice e sempre più piacevole e costruttrice, davanti alla quale è difficile rimanere indifferenti. Non sono però da meno Gamora e Star-Lord, protagonisti di spassosi battibecchi e della difficile missione di costruire un fragile rapporto sulle macerie di un altro irrimediabilmente concluso nel peggiore dei modi.

Ma la forza dei Guardiani della Galassia è sempre stata la capacità di unire tante solitudini ed emarginazioni in un gruppo coeso e compatto, nonostante ondeggi costantemente in equilibrio sulla più totale idiozia. Guardiani della Galassia: Volume 3 non fa eccezione alla regola, donandoci una connotazione unica e originale della parola famiglia, sapientemente miscelata a una delle origin story più dolenti e strazianti viste negli ultimi anni.

La colonna sonora: dai Radiohead ai Beastie Boys

Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Quasi senza accorgercene, tocchiamo temi particolarmente scottanti come la vivisezione, la sperimentazione genetica e lo specismo. E ancora una volta, mentre i Guardiani si trovano loro malgrado impegnati a salvare il mondo, trovano una via per salvare loro stessi, grazie alla solidarietà reciproca e alla fortissima connessione umana che si instaura fra reietti che hanno sopportato simili angherie e mortificazioni.

La malinconia non è però l’unica cifra narrativa e stilistica di Guardiani della Galassia: Volume 3. Come suo solito, James Gunn si avvale di una colonna sonora da brividi, in cui i Radiohead si alternano ai Beastie Boys, e dove i Florence + the Machine incontrano Bruce Springsteen. Lo spirito è meno giocoso rispetto al primo capitolo (assistiamo addirittura a un’evidente allegoria biblica), ma la potenza della musica accompagna i Guardiani nelle numerose scene di azione, dando ritmo e vitalità al racconto.

Il resto lo fa la bravura del regista, abile a lasciare intravedere spiragli delle personalità dei suoi personaggi attraverso eloquenti dettagli, come gli sguardi di Rocket, l’estraniazione di Gamora e il palpabile tormento interiore di Star-Lord o della Nebula di Karen Gillan.

La chiusura di un ciclo

Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Guardiani della Galassia: Volume 3 è l’addio perfetto di James Gunn al suo sgangherato manipolo di antieroi, capace di giocare con le aspettative dello spettatore e di dare vita a una conclusione sorprendente e allo stesso tempo coerente col percorso di questa trilogia, a cui il Marvel Cinematic Universe deve una sostanziosa parte delle proprie fortune. Un’opera dolceamara e sincera, dove lo spettacolo e gli effetti speciali sono sempre al servizio della storia e dei personaggi, in un tripudio di virtuosismi registici, dialoghi demenziali, creature assurde e scenografie lisergiche.

Dopo il deludente Ant-Man and the Wasp: Quantumania, la Marvel dimostra di avere ancora nelle proprie corde un intrattenimento giocoso e allo stesso tempo epico, chiassoso ma con sprazzi di abbagliante umanità. Con James Gunn diretto verso altri lidi, urge però trovare altri creativi del suo calibro, in grado di attraversare il pop e il citazionismo senza farsi ingabbiare dai cliché e di parlare agli stravaganti, agli emarginati e ai geek di tutte le età, proprio come i Guardiani hanno saputo fare in questi anni.

Guardiani della Galassia: Volume 3
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

Guardiani della Galassia: Volume 3 è al cinema dal 3 maggio, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Guardians of the Galaxy: Awesome Mix 1
  • released 2014 in Europe by Hollywood Records (050087316419)
  • Genre: Soundtracks- Rock - Powerpop
  • Musikstil: Soundtracks / Rock / Powerpop

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button