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La recensione di Huawei FreeClip, gli auricolari a orecchino sono unici

Non ci sono auricolari che assomigliano ai Huawei FreeClip. Hanno un design a orecchino in metallo, che si aggancia al vostro orecchio, non importa quale: destra e sinistra sono interscambiabili. Inoltre, invece di puntare sulla cancellazione del rumore, fanno entrare i suoni dal mondo che vi circonda: il traffico per stare sicuri, le voci dei colleghi che vi chiamano mentre lavorate. Ma senza rinunciare alla qualità dell’audio. Non sono cuffie per tutti: anzi, le scelte di design e tecnologia le rendono adatte solo a chi cerca un mix particolare di caratteristiche. In questa recensione, quindi, vi aiutiamo a capire se le Huawei FreeClip fanno per voi.

Huawei FreeClip, recensione degli auricolari a orecchino

I nuovi auricolari di Huawei arrivano nella più semplice delle confezioni: bianca con il logo del brand e il nome del prodotto in argento. Anche quello che c’è all’interno sembra, all’inizio, ordinario. Trovate i manuali cartacei e il cavo USB-C. E poi una custodia per gli auricolari dal profilo ovale ma piatto, color grigio scuro e con la scritta Huawei al centro. Un LED, il pulsante per il fast pairing, l’ingresso USB-C. Solo aprendo la custodia vi troverete davanti degli auricolari unici.

Un modo nuovo di indossare le cuffie

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Noterete subito gli “anelli dell’orecchino”, la struttura che Huawei chiama C-Bridge, che risulta comoda per estrarre gli auricolari. Infilarli all’orecchio risulta altrettanto semplice, sebbene le prime volte ci sembrasse un po’ strano. Ma dopo le prime sessioni di ascolto, il gesto diventa automatico: invece di puntare perso il centro dell’orecchio come gli altri auricolari, andrete dritti verso il bordo del vostro orecchio, appena sopra il lobo, dove si affrancheranno facilmente.

contenuto confezione huawei freeclip

Dietro l’orecchio troverete il Confort Bean, dove ci sono i due pin magnetici per la ricarica. Una struttura a “fagiolo” che bilancia bene gli auricolari sull’orecchio. Li abbiamo usati sia camminando che correndo e non si sono mossi mai dalla loro salda presa. Nella parte bassa dell’orecchio entra invece la Acoustic Ball, una sfera tagliata nella parte bassa dall’uscita dello speaker.

Guardandola da fuori sembra scomoda, ma abbiamo invece constatato che siede comodamente nel nostro orecchio. Huawei dice di aver studiato diverse conformazioni di padiglioni auricolari per raggiungere questo risultato. Noi ci siamo limitati a farle provare a qualche amico e tutti hanno trovato i FreeClip piuttosto comodi.

recensione huawei freeclip come stanno sull'orecchio

Il peso da 5,6 grammi non batte alcun record, ma risultano comunque molto leggere. E poiché la parte più voluminosa del design finisce dietro l’orecchio, sono molto discrete da indossare. Ma si fanno notare, e pensiamo che il color viola lo faccia ancora di più: all’inizio sembrano semplici orecchi, poi i curiosi inizieranno a chiedervi che auricolari state indossando.

Questi auricolari riescono a essere al tempo stesso dei “fashion statement” e cuffie comode per l’attività sportiva: il look è elegante, ma la presa sull’orecchio ottima.

Qualità audio e comodità

Dopo averle osservate per bene, abbiamo messo i Huawei FreeClip alle orecchie per i primi test di questa recensione. Non importa quale auricolare inserite in quale orecchio: la forma è identica e FreeClip riconoscerà la destra e la sinistra. Abbiamo ascoltato la versione stereo di Bohemian Rhapsody per testare che i cori dei Queen arrivassero dal lato giusto per avvolgerci.

Fin da subito, la qualità audio ci ha colpito. Di solito non siamo grandi fan degli auricolari open-ear: troviamo che l’audio, non finendo incanalato verso il nostro timpano come nelle cuffie in-ear, perde definizione e si appiattisca. Tuttavia, con Huawei FreeClip ci sembra che l’azienda cinese abbia fatto un ottimo lavoro nello sfruttare il nostro padiglione auricolare al massimo.

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Nella modalità standard, il driver da 10,8mm a doppio magnete riesce a riprodurre bene anche tracce complicate come Free di Florence + The Machine, che ha forti bassi che vibrano insieme agli acuti vocali dell’artista. Il basso non avvolge come in cuffie in-ear o over-ear, ma si sente bene. Ci ha sorpreso come ha saputo gestire i bassi di Loyalty di Kendrick Lamar e Rihanna: anche in questo caso i bassi profondi non scuotono le orecchie, ma si sentono in maniera distinta e melodica. E poi abbiamo apprezzato come ha saputo gestire la spazialità complessa della traccia. Non ci sono molti auricolari che sanno farlo altrettanto bene, nessuno con design open-ear.

La modalità standard gestisce egregiamente tracce rock e pop, da While My Guitar Gently Weeps dei Beatles a Cenere di Lazza. La modalità Treble Boost meglio gli acuti, ma ci sembra consigliata solo per certe tracce piene di archi e poco altro. Il Bass Boost non può comunque rimediare i limiti fisici del design open-ear, ma fa sentire con più decisione i bassi. Abbiamo comunque preferito utilizzare la modalità standard nella maggior parte delle situazioni.

L’AI Life App di Huawei ha anche una modalità Voices per mettere in evidenza la voce di chi canta, ma che aiuta anche nell’ascolto di podcast e audiolibri. Che per qualche ragione ci sembra l’unica pecca: le voci nel parlato suonano meno naturali di quanto ci aspettassimo. Ma stiamo guardando al dettaglio: sono più che utilizzabili anche per questo scopo.

Gestione delle chiamate e controlli touch

Il microfono sta gestire egregiamente le chiamate: la nostra voce si sentiva molto bene anche in ambienti rumorosi. La cancellazione del rumore di sottofondo funziona davvero bene: abbiamo avuto una conversazione in treno accanto a un gruppo di persone che parlavano a voce relativamente alta, e il nostro interlocutore non poteva sentirlo. La voce, tuttavia, risulta un po’ più meccanica del dovuto, probabilmente per la cancellazione del rumore così aggressiva. Ma è un compromesso accettabile per le telefonate, siamo soddisfatti.

recensione huawei freeclip auricolari ricarica

I controlli touch funzionano bene, e anche se all’inizio eravamo scettici del posizionamento sul C-Bridge, li abbiamo usati con relativa semplicità. Potete modificarli dall’app, senza avrete la possibilità di fare play/pausa e rispondere al telefono con un doppio tocco e mandare avanti la traccia con un triplo tap. Sono pochi controlli per un paio di auricolari premium, ma sono quelli più utili.

Comoda inoltre la Smart Wear Detection, che mette in pausa se togliete i vostri orecchini musicali dalle orecchie. Anche se visto il design open-ear potrete parlare continuando ad ascoltare la vostra playlist.

Autonomia

Huawei assicura che la batteria dura fino a 8 ore, con 36 ore nella custodia di ricarica. Realisticamente, non avrete bisogno di più. Noi le abbiamo indossate per ascoltare musica durante una mattina di lavoro, per poi non metterle in carica e riprendere dopo pranzo: ci sembra che le stime di Huawei non siano lontane dalla verità.

La ricarica della custodia dura poco più di mezz’ora e c’è anche la ricarica wireless.

Recensione Huawei FreeClip: vale la pena?

Dopo i test della nostra recensione possiamo dire che le Huawei FreeClip fanno molto bene quello che promettono di fare. Il design risulta bello esteticamente e molto comodo da indossare, anche a lungo. La qualità audio è molto elevata per cuffie open-ear, che permettono di sentire il mondo attorno a voi senza problemi. Buona anche la gestione di chiamate, l’autonomia, l’uso sportivo: sono auricolari completi.

Il prezzo di 199,90 euro sul sito ufficiale (che fino al 31/12 include anche l’ottimo Huawei Band 8 che abbiamo recensito qui) rispecchia questa qualità. Sono unici, e questo significa che non sono auricolari per tutti.

Noi continuiamo a preferire i “gommini” degli in-ear, e a questo prezzo ci sono soluzioni che suonano meglio delle pur ottime FreeClip. Se però il design vi piace, preferite ascoltare il mondo attorno a voi e siete disposti a pagare un prezzo premium, sono un prodotto di qualità.

HUAWEI P60 Pro, Dual, 256 GB 8 GB RAM, Rococo Pearl
  • Memoria di memoria: 256 GB
  • Memoria RAM: 8 GB
  • CPU: Qualcomm SM8475 Snapdragon 8+ Gen 1 4G

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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