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Facebook chiude Instant Articles: più spazio ai video

Il servizio era stato attivato nel 2015

Sappiamo bene, per averlo analizzato in diversi articoli, che da qualche tempo Facebook è in difficoltà. Il social network di Meta patisce soprattutto il trend inarrestabile di altri più giovani (e giovanilistici) social, primo tra tutti TikTok.

Oltre a essere gravato da una serie di problemi interni, che in larga parte sono venuti allo scoperto con lo scandalo dei Facebook Papers.

Tuttavia ricordiamo che Facebook, grazie ai suoi circa 2,8 miliardi di utenti attivi al mese, è ancora la piattaforma con più iscritti. Per questo pare che il social di Zuckerberg stia pensando a un proprio restyling, che lo porti a rinunciare allo statuto di classico (quante volte si è sentito dire, tra il serio e il faceto, che “Facebook è il social dei vecchi”), per aggiornarsi e stare al passo coi tempi.

La notizia è stata data in anteprima da Axios nella giornata di venerdì 14 ottobre. Secondo lo scoop, Facebook nel 2023 chiuderà Instant Articles. Scopriamo meglio i contorni di questa imminente novità.

Facebook

Facebook chiuderà Instant Articles

Una fonte di Axios ha riferito che nel 2023, e più probabilmente nel mese di aprile, Facebook chiuderà Instant Articles. Gli editori che hanno aderito al programma avranno così 6 mesi per riadattare le loro strategie.

La scelta di Facebook è duplice: da una parte, instant Articles è poco utilizzato. Dall’altra, l’idea dell’azienda è quella di dare alla piattaforma un taglio meno informativo e più ricreativo, con maggior spazio ai video.

Per quanto riguardo lo scarso utilizzo di Instant Articles, così si sarebbe espresso un portavoce di Facebook: “Attualmente meno del 3% di ciò che le persone in tutto il mondo vedono nel feed di Facebook è rappresentato da post con collegamenti ad articoli di notizie. E come abbiamo detto all’inizio di quest’anno, come azienda non ha senso investire eccessivamente in aree che non sono allineate con le preferenze dell’utente.”

Stop anche a Bulletin

Il mutamento di strategia di Facebook in realtà era già stato ventilato durante l’estate da TheVerge, e noi ve ne avevamo dato conto.

Quando avevamo preannunciato che il Facebook del futuro prossimo avrebbe badato molto più a sfidare TikTok sui suoi contenuti che non a scommettere sulle news.

A ciò si aggiunge la notizia riportata da diversi giornali americani nei primi giorni di ottobre: Facebook Bulletin, il servizio di newsletter di taglio giornalistico, è prossimo alla chiusura. Dopo poco più di un anno dalla sua creazione.

Instant Articles

Un instant article è un documento HTML che viene caricato molto velocemente su Facebook e “consente di raccontare storie elaborate in un formato personalizzato e brandizzato”. È pensato per una visualizzazione rapida soprattutto su dispositivi mobili.

Quando era stato lanciato nel 2015, Instant Articles era stato presentato come una ghiotta opportunità per gli editori.

Sulla pagina del servizio si leggeva che “gli Instant Articles si caricano 4,9 volte più rapidamente rispetto al web su mobile; questo si traduce in una minore frequenza di rimbalzo e in un’interazione più profonda.”

Per cui “gli utenti di Facebook aprono il 52% di articoli in più se questi sono pubblicati come Instant Articles anziché mostrati come link su web mobile.” L’idea era dunque che, senza la necessità di aprire un browser, il tempo di permanenza degli utenti su Facebook sarebbe aumentato.

Il fatto è che la tecnologia, innovativa nel 2015, oggi è già obsoleta. E la maggior parte degli editori sta investendo in video.

Verso TikTok

Dal debutto di Facebook Instant Articles, dicevamo, l’esperienza web mobile è notevolmente migliorata. La velocità della Rete è più elevata e i dispositivi sono molto più potenti.

Inoltre, ha preso sempre più piede il modello TikTok.

Per questi motivi l’azienda con sede a Menlo Park sta pensando di allineare la funzione Feed di Facebook a quella del social network cinese. Nella cui bacheca principale appaiono i contenuti suggeriti, sulla base del lavoro degli algoritmi.

Facebook e il metaverso

Meta ha puntato puntando con sempre maggiore decisione sul metaverso.

Tuttavia, alcune recenti indagini (come ad esempio quella pubblicata dal Wall Street Journal) mostrano dati poco incoraggianti.

Horizon Words, che secondo gli obiettivi di Meta avrebbe dovuto raggiungere i 500.000 utenti entro la fine del 2022, per ora è fermo attorno ai 200.000.

La maggior parte degli utenti, inoltre, abbandona Horizon Worlds dopo il primo mese sulla piattaforma. E dalla scorsa primavera la base di persone attive sta facendo segnare un costante calo.

Per questo non sappiamo se il tentativo, da parte di Mark Zuckerberg, di svecchiare il suo social-ammiraglia, sia solo dettato dalla volontà di uniformarsi a social più “leggeri”. O anche da quella di creare una sorta di uscita di sicurezza, se il tanto agognato metaverso dovesse rivelarsi un flop.

Intanto, nel 2022 le azioni di Meta hanno perso circa il 62% del loro valore, pari a 700 miliardi di dollari.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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