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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: com’è la serie Netflix

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è disponibile su Netflix.

La donna alla finestra, La ragazza del treno, Gone Girl. Questi sono solo alcuni dei titoli dei thriller psicologici misteriosi che negli ultimi anni hanno popolato le sale e i cataloghi delle piattaforme. Titoli che hanno avuto diversi impatti sul pubblico e varie declinazioni in termini di atmosfere, ma con alcuni elementi in comune. Una protagonista in profonda crisi che passa gran parte del tempo osservando ciò che le sta intorno, uno o più misteri di fondo su cui indagare e soprattutto la stessa identica definizione da parte di pubblico e addetti ai lavori, il cliché dei cliché: hitchcockiano. Termine che vuol dire tutto e niente, visto che il maestro Alfred Hitchcock ha prodotto un lascito cinematografico e televisivo che va ben oltre il semplice thriller. In questo contesto, si inserisce La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, nuova serie Netflix con Kristen Bell.

L’ex Veronica Mars (non a caso un’altra rilettura del giallo sotto forma di teen drama televisivo) è la protagonista di un’operazione molto più raffinata di quanto il lunghissimo e ostentato titolo potrebbe fare pensare, che va oltre la parodia demenziale alla Scary Movie ed è più sottile delle riflessioni metacinematografiche alla base dei vari capitoli di Scream. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è infatti una satira talmente consapevole da fondersi con l’oggetto della propria critica, mettendo in scena le stesse dinamiche che compongono l’ossatura dei prodotti ai quali fa il verso, diventando di fatto indistinguibile da essi. Un’ambiguità di fondo che si riflette sullo stesso spettatore, costantemente in bilico fra il lento dipanarsi dei vari misteri e l’impressionante serie di forzature ai limiti del trash a cui viene sottoposto.

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra si prende gioco del thriller e di noi spettatori

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è Anna, in profondo travaglio interiore dopo la tragica morte della figlia di 9 anni e il conseguente divorzio. Anna vive da sola, scolandosi enormi bicchieri di vino a qualsiasi ora del giorno e della notte e fronteggiando la sua depressione, con scarsi risultati. Il suo autodistruttivo tran tran quotidiano si interrompe con l’arrivo del nuovo vicino di casa Neil, che si trasferisce nella casa di fronte alla sua insieme alla figlia. Proprio quando fra i due sembra nascere qualcosa, Anna scopre che Neil è fidanzato con l’affascinante Lisa. Una notte, Anna vede poi Lisa morire sgozzata davanti ai suoi occhi; immediatamente chiama le forze dell’ordine, che però non trovano prove di alcun delitto. Realtà o fantasia? Intuizione o allucinazione scaturita dalla miscela di alcol e antidepressivi? Mentre perde la fiducia di tutti i conoscenti, Anna indaga su quanto avvenuto.

Nel corso di 8 brevi episodi, tutti di durata inferiore ai 30 minuti, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra mette in scena un compendio sul thriller contemporaneo, mettendo in bella vista tutte le forzature che costellano le nostre storie del mistero preferite, senza però rinunciare alla tensione narrativa e all’approfondimento delle qualità e dei lati più oscuri di Anna. La lista di esasperazioni presenti nella dark comedy creata da Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf è pressoché infinita: gli ambigui personaggi di contorno (il giardiniere e la vicina), l’enfasi sulle passione artistiche della protagonista, l’assurdo retroscena della morte di sua figlia, la ripetizione continua di frasi a effetto (“come se fossi stata investita da un tir” o il classico “Bingo!”), la presenza di rare fobie, il twist finale o i tanti misteri irrisolti (l’epitaffio sulla lapide della figlia che cambia ogni volta).

Porte aperte per il sequel

La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra

Da non sottovalutare inoltre è l’utilizzo che La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra fa dell’immagine che, cadendo a nostra volta nel cliché, definiamo hitchcockiano. Come nell’intramontabile La finestra sul cortile, lo sguardo a distanza di Anna su ciò che accade intorno a lei, sul passato dei suoi vicini e addirittura sulla sua fragile psiche è un perfetto strumento narrativo per indizi e false piste, nonché per un’esplicita riflessione sull’intrinseca fallacia di ciò che vediamo e di ciò che pensiamo di avere visto. Nel mentre, scorre davanti a noi un thriller divertito e divertente, che si prende continuamente gioco delle nostre aspettative e della nostra sospensione dell’incredulità, ricorrendo anche a dialoghi volutamente imbarazzanti e a plateali incoerenze (il rapporto fra Neil e la figlia meriterebbe un capitolo a parte sui manuali di sceneggiatura, come esempio negativo).

Ma la beffa più riuscita de La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è sicuramente quella ai danni di noi spettatori, che pur consapevoli dell’inno all’implausibile e al ridicolo che si sviluppa sui nostri schermi non riusciamo a fare a meno di entrare in empatia con Anna e di elaborare teorie ancora più strampalate sull’epilogo della vicenda. Bene, bravi, bis: dopo l’immancabile finale a sorpresa, la coda dell’ultimo episodio (con sorprendente cameo di una star del cinema e della televisione) lascia la porta spalancata su un probabilissimo proseguimento di questo convincente prodotto Netflix, pronto a prendersi di nuovo gioco di ciò che passa sullo schermo e soprattutto di chi gli sta di fronte.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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