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Mobilità sostenibile: ecco gli obiettivi (e il documento) del Mims

Dallo scorso 13 aprile, come abbiamo scritto in un altro articolo, c’è la possibilità di fare domanda per fruire del bonus per agevolare la mobilità sostenibile. A favore non solo di biciclette e monopattini elettrici ma anche di abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile.

Sulla mobilità sostenibile ecco che nelle scorse ore il Mims (Ministero per le infrastrutture e della mobilità sostenibili) ha stilato un documento di 62 pagine, pubblicato sul sito ufficiale. Il cui titolo è “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”. E il cui contenuto è una sorta di road map da seguire per rendere, appunto, la mobilità locale sostenibile entro il 2030. Vediamo più nel dettaglio i contenuti del documento.

Brescia Mobilità sostenibile

Le premesse

Gli obiettivi del documento traducono la necessità di “porre al centro delle politiche il miglioramento della mobilità locale (non solo del trasporto pubblico locale) come servizio al cittadino e alle comunità, per renderlo più efficiente, equo, accessibile e sostenibile sul piano ambientale”.

Ma come agire, in concreto, per arrivare entro il 2030 a una mobilità locale davvero sostenibile?

I principali obiettivi

Nella prima parte del documento sono espressi tutti gli obiettivi da prefiggersi per rendere davvero sostenibile la mobilità.

Tra i più ambiziosi c’è l’aumento di 10 punti percentuali del ricorso a sistemi di mobilità sostenibile, con conseguente calo del tasso di motorizzazione. Dove per “mobilità sostenibile” si intende mobilità collettiva o condivisa, micromobilità elettrica e mobilità attiva a piedi e in bicicletta (con un necessario aumento delle ciclovie).

Diretta conseguenza di questo punto è la significativa riduzione delle emissioni di gas nocivi e dell’inquinamento dell’aria. Oltre a un più virtuoso utilizzo degli spazi urbani, che sarà anche garantito dalla riduzione della congestione urbana e dalla transizione green dei mezzi di trasporto.

A tale proposito, andrà ridotta la percentuale di persone che dichiara di avere difficoltà di accesso ai mezzi pubblici. E aumentato il grado di soddisfazione degli utenti del trasporto pubblico locale. Soprattutto per quanto riguarda frequenza e puntualità delle corse, comodità delle fermate e delle vetture, velocità e costo del servizio.

Altri obiettivi

Altri obiettivi descritti nel report sono, ad esempio, la “sostituzione dell’intero parco autobus del trasporto pubblico locale con classe ambientale inferiore a Euro 5 e transizione green verso l’elettrico e l’idrogeno, in vista della decarbonizzazione del settore al 2050”.

Oppure la riduzione delle differenze di qualità del servizio di trasporto pubblico, che a oggi penalizza ancora fortemente le regioni del Mezzogiorno e le zone periferiche delle aree metropolitane.

Senza dimenticare una maggior spinta all’utilizzo di servizi digitali che rendano possibile in modo diffuso l’approccio Mobility as a Service (MaaS). Cioè una piattaforma unica che consenta di pianificare, prenotare e pagare diversi servizi di mobilità con un solo account.

Come raggiungere gli obiettivi

Per raggiungere la mobilità sostenibile attraverso il conseguimento di questi obiettivi, leggiamo nel report, occorre “un approccio organico e integrato”. Oltre alla necessità di ricorrere a una serie di strumenti. Tra quelli che incidono sulla domanda di mobilità, ci sono gli incentivi monetari all’uso del trasporto pubblico e di altre forme di mobilità sostenibili. Ma anche i disincentivi all’uso del mezzo privato, ad esempio restringendo l’accesso a determinate zone delle aree metropolitane.

Importante sarà poi la sensibilizzazione. L’idea è quella di attuare campagne comunicative che illustrino i benefici delle diverse declinazioni della mobilità sostenibile, incidendo così sui comportamenti individuali.

Sarà poi necessaria una pianificazione che distribuisca il traffico in modo da evitare o ridurre al minimo i picchi di congestione della viabilità.

Per quanto riguarda invece gli strumenti che incidono sull’offerta di mobilità, il documento cita un aumento dei finanziamenti al trasporto pubblico locale e gli investimenti infrastrutturali (anche per ciclovie e percorsi ciclopedonali). Inoltre, miglioramento della gestione del servizio (grazie, ad esempio, al già citato MaaS) e miglioramento della regolamentazione, attraverso anche il rafforzamento della funzione del mobility manager.

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La parola al Ministro

Riguardo alla mobilità sostenibile è intervenuto Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Giovannini ha detto: “È necessario stimolare l’uso del trasporto pubblico, ancora molto basso soprattutto nel Mezzogiorno e nelle aree suburbane e periurbane. Dove la qualità del servizio è insoddisfacente e c’è una maggiore propensione a ricorrere all’auto privata.

Una recente indagine dell’Istat mostra segnali di un’inversione di tendenza, e bisogna cogliere il momento. È perciò necessario stimolare la domanda di mobilità sostenibile, come il governo ha fatto di recente introducendo il bonus sugli abbonamenti, disincentivare l’uso dell’auto e creare piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi, anche in base alle emissioni inquinanti e climalteranti prodotte. Ma è necessario rivedere anche la regolazione del settore”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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