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Dallo spunto nella pandemia all’eccellenza di oggi: ecco la Virtual Production di NABA

Un progetto che l'Accademia ha sviluppato con costanza fino agli eccezionali risultati attuali

Quasi esattamente quattro anni fa abbiamo assistito a uno degli sconvolgimenti più grandi della nostra vita (“finora” aggiungerebbe Homer Simpson): il lockdown. Proprio i primi giorni furono una rincorsa continua, per riadattare tutte le attività alla nuova situazione. Qui su techprincess ricevevamo continue richieste sulle webcam da prendere, sui portatili, su come adattare la rete Internet, sui sistemi di videoconferenza migliori… E proprio in quella fase così concitata è partito uno dei progetti più importanti che oggi vivono a NABA – Nuova Accademia di Belle Arti: uno straordinario laboratorio di Virtual Production (e non solo).

La Virtual Production in NABA è un’idea che è partita semplice per poi diventare sempre più grande

In un certo senso fu proprio quel periodo così convulso a dare lo spunto per creare questa realtà com’è oggi. Servivano nuove soluzioni, nuovi spazi, che permettessero ai giovani studenti dell’Accademia di continuare nelle lezioni, di sviluppare i propri progetti, possibilmente anche di collaborare fra loro. Nasceva l’opportunità di sviluppare un ambiente in extended reality all’avanguardia.

naba virtual production progetto 01

Non è stato un processo immediato chiaramente. Come tutte le cose migliori ha richiesto del tempo (e, come vedremo, la strada non è ancora conclusa) con piccoli, ma significativi incrementi nelle possibilità offerte agli studenti dell’Area Media Design and New Technologies dell’Accademia.

Sembra davvero ieri quando abbiamo fatto la conoscenza del Media Laboratory Manager Emanuele Lomello, una delle persone che più ha contribuito a questo progetto. All’epoca eravamo in NABA proprio per scoprire il Virtual Set, che fu uno dei primi passi per lo sviluppo dell’attuale ambiente di Virtual Production.

Oggi infatti da quell’iniziale spunto è nato qualcosa di davvero impressionante. È un ambiente che davvero offre l’opportunità di mettersi alla prova con l’extended reality da tante prospettive differenti. Gli studenti possono attivamente “sporcarsi le mani” con tecnologie avanzatissime, sia dal punto di vista del software che dal punto di vista dell’hardware. Prodotti che fanno letteralmente invidia alle produzioni professionali che potrebbero accoglierli dopo gli studi.

Si tratta di un’opportunità unica quindi, studiata sempre con l’idea di offrire un accesso più ricco e completo a chi vuole intraprendere questo percorso. Lomello, che ci ha guidato ancora una volta in questa visita, ha raccontato nel dettaglio ad esempio quanto impegno si sia messo nel trovare sistemi che permettessero soprattutto la collaborazione tra studenti. Un modo per rendere ancora più approfondita la loro esperienza.

Uno sviluppo che arriva come chiusura di un percorso

naba virtual production progetto 02

La nostra visita agli ambienti di Virtual Production di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti è avvenuta in un’occasione speciale. Questa settimana infatti si è tenuta, tramite incontri, workshop e masterclass, la cosiddetta disseminazione dei risultati ottenuti nel corso di un importante progetto dell’ultimo anno.

Il suo nome è ARS Augmented Reality multi-user virtual spaces / The Virtual Production and the Future of Learning ed è stato sviluppato in collaborazione con il SAE Institute Belgrade. Si tratta di iniziativa partita nel marzo 2022 e sostenuta dal bando Erasmus+, che ha lavorato proprio per cercare nuove forme di collaborazione da remoto.

In questo senso quindi NABA ha lavorato, esplorando approfonditamente il concetto di Virtual Production. L’idea di ibridare concetti digitali ed elementi fisici, di incrociare diverse esperienze, di creare strumenti collaborativi anche a distanza, prevenendo eventuali ostacoli non solo tecnici, ma operativi, è importante da approfondire, anche nell’eventualità (speriamo remota) che tornino a essere necessari per le attività.

L’idea stessa comunque di sviluppare e prendere parte a questo progetto costituisce una testimonianza di quanto questa Accademia sia all’avanguardia. Non soltanto dal punto di vista tecnico, ma proprio di approccio. L’impronta è quella del learning by doing, di mettere gli studenti nelle condizioni migliori di provare effettivamente ciò che potrebbero incontrare in futuro, tenendo lo sguardo non solo sui manuali, ma verso l’esterno. Cosa che in effetti già il progetto con Fortnite di questo autunno ha dimostrato.

E il futuro è parte integrante degli spazi di Virtual Production di NABA

naba virtual production progetto 04

Sì, quello che abbiamo visto nella nostra visita al campus di qualche giorno fa segnava sicuramente un punto di arrivo. Un bando che si conclude con successo, con risultati sfavillanti e tanti nuovi strumenti didattici e operativi che gli studenti ora possono esplorare. Ma il percorso non si conclude certo qui, anzi. Le ambizioni sono ancora più ampie e affascinanti.

Una delle cose più evidenti, parlando con chi ha curato e contribuito a ogni livello a questo progetto, è la passione fortissima che ha infuso. Si percepisce davvero la spinta continua a cercare di creare qualcosa di più, che offra ulteriori opportunità, che possa superare ogni sfida, che vada oltre il semplice sedersi su un ottimo risultato. E appunto, sempre con il futuro nella propria prospettiva.

A certificarlo è stata proprio la presentazione dell’ambiente attuale di Virtual Production di NABA. Un discorso appassionato, pieno di dettagli su come ogni singolo aspetto sia stato selezionato e sviluppato, ma soprattutto ricchissimo di anticipazioni sul futuro. Su come ogni angolo di questo progetto possa prossimamente aggiornarsi, sulle discussioni in corso per implementare sempre nuove strumentazioni.

E in questo modo offrire sempre più opportunità uniche agli studenti che giorno dopo giorno popolano i campus di NABA. Se volete scoprirle anche voi, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’Accademia.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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